Roma, 14 ottobre 2013 - Privacy personale sempre più a rischio per chi naviga sul web. E' di pochi giorni la notizia che Google venderà agli inserzionisti commenti e foto di utenti su suoi servizi o siti collegati, come Google+ e YouTube. Adesso Facebook eliminerà una sezione delle impostazioni di riservatezza rendendo ogni profilo utente visibile a chiunque nelle ricerche sul social network.

Quindi bye bye profili 'segreti'. Finora, infatti, tra le impostazioni della privacy si poteva scegliere se rendere visibile a chiunque, nelle ricerche sulla timeline del social network, il proprio profilo attraverso il proprio nome e cognome, la propria e-mail o il numero di telefono. Ora questa possibilità sarà negata.

In realtà, spiega Michael Richter, chief privacy officer di Fb, l’opzione era già stata rimossa lo scorso anno per chi non l’aveva attivata, mentre ora verrà eliminata anche per quella "piccola percentuale" di utenti che invece l’aveva impostata. Per mantenere "invisibili" a occhi indesiderati i propri contenuti non resta che scegliere con cura ancora maggiore il livello di condivisione degli aggiornamenti: pubblico, solo amici o per gruppi e persone selezionati. Insomma i contenuti rimarranno 'privati' attraverso le impostazioni di condivisione specificate per ogni singolo post.

Nel frattempo Google inizia a muoversi sulle orme di Facebook per quanto riguarda l’utilizzo dei dati degli utenti nelle inserzioni pubblicitarie. Il colosso di Mountain View ha infatti modificato i suoi termini di servizio comunicando che dall’11 novembre i nomi e le foto dei profili dei suoi utenti potranno comparire nelle inserzioni pubblicitarie. Se un utente, ad esempio, segue un ristorante su Google Plus o esprime il gradimento per un album su Google Play, il suo nome, la sua foto e il suo parere potranno essere utilizzati per gli annunci pubblicitari.

Google afferma che lo scopo della nuova strategia è quello di offrire servizi più completi e personalizzati. Tuttavia, a differenza di Facebook - che nei mesi scorsi ha ricevuto diverse critiche da parte dei suoi iscritti i quali hanno anche citato a giudizio il social network -, Big G permetterà ai suoi utenti di scegliere se cedere le proprie informazioni per fini pubblicitari oppure no e, in ogni caso, verranno esclusi automaticamente tutti coloro che hanno meno di 18 anni.