Parigi, 11 novembre 2013 - Alla fine l'allarme per il satellite in caduta libera sulla terra è completamente rientrato. Dopo aver schivato l'Italia, con sollievo di tutti, Goce si é disintegrato al rientro nell’atmosfera e i frammenti caduti sulla Terra non hanno creato danni: lo ha reso noto l’Agenzia Spaziale Europea.

Ma nello Spazio non si può mai stare tranquilli, e ora c'è un altro satellite in caduta libera verso la terra, dovrebbe impattare domani e naturalmente non si sa ancora dove.

LA 'SPIA' GIAPPONESE - Sta per precipitare il satellite-spia giapponese Igs 4B (Information Gathering Satellite): lanciato nel febbraio 2007, nell’estate 2010 ha smesso di funzionare per ragioni non chiarite e ha progressivamente cominciato a perdere quota. Pesante circa una tonnellata, come Goce, anche questo satellite ha un assetto fortemente sensibile all’influenza del vento solare e dell’azione della gravità terrestre.

L’impatto potrebbe avvenire ad una quota compresa fra 100 e 120 chilometri e si calcola che i frammenti ‘sopravvissuti’ all’esplosione potrebbero essere compresi fra il 20% e il 40% della massa complessiva del satellite, avrebbero percio’ un peso complessivo compreso fra 200 e 400 chilogrammi.

I FRAMMENTI DI GOCE  - Come previsto, gran parte dei frammenti frutto dell’impatto con l’atmosfera sono bruciati, ma si calcola che il 25 per cento della massa del satellite abbia raggiunto la Terra. “Non é stato riportato alcun danno”, si legge comunque nel comunicato dell’Esa.

Per la cronaca, i frammenti del satellite sono caduti nell’Atlantico meridionale, 410 chilometri a Sud delle isole Falkland, dice l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) per i detriti spaziali, in collaborazione con la Nasa.
Come previsto, l’impatto del satellite con l’atmosfera è avvenuto alla quota di 80 chilometri.

Soprannominato la ‘Ferrari dello spazio’, Goce (Gravity Ocean Circulation Explorer) era stato messo in orbita nel 2009 per monitorare le variazioni di gravità e nei livelli del mare.