Roma, 18 marzo 2014 - Cyber-attacchi alle aziende: ecco tutti i numeri a livello europeo secondo i risultati della ricerca condotta dall'Economist in collaborazione con Arbor Networks. 

- In Europa il 24,8% delle aziende ha registrato un aumento nel numero di incidenti rispetto all'anno precedente, un dato lievemente inferiore rispetto alla media globale del 30%.

- Il 60% delle aziende europee possiede un piano di risposta agli attacchi. Si tratta di un dato molto simile alla media globale del 61,3% ma inferiore rispetto al dato del Nordamerica (67%).

- In Europa il 37,7% delle aziende non possiede team di risposta: un dato superiore rispetto alla media globale del 33,7% e al dato del Nordamerica (22,3%), tuttavia lievemente inferiore rispetto all'Asia-Pacifico (39,8%).

- Quando si verificano un attacco o una violazione dei dati, il dipartimento che gestisce la risposta è l'IT - come avviene in tutto il mondo.

- In termini di specialisti esterni con cui le aziende europee hanno stretto accordi nell'ambito dei loro piani di risposta agli incidenti, le tre categorie più comuni sono esperti di IT forense (42%), consulenti legali specializzati (25%) e forze dell'ordine (24%).

- Per potersi meglio preparare in caso di incidente, disporre di una migliore comprensione delle minacce è la risposta maggiormente citata a livello globale da un elenco di opzioni, essendo indicata dal 40% delle aziende. Le aziende europee seguono la stessa tendenza evidenziando l'esigenza di una migliore comprensione delle minacce - un dato che accomuna il 39% delle aziende europee.

- Alla richiesta se le rispettive organizzazioni siano totalmente preparate a rispondere a un attacco che venisse scoperto domani stesso, il 22% delle aziende ha risposto positivamente. In contrasto, si sentono completamente preparati solo il 15,9% delle aziende nordamericane e l'11,7% di quelle dell'Asia-Pacifico.

- In Europa il 48% delle aziende ha ricevuto la segnalazione di un incidente negli ultimi 12 mesi grazie a controlli e verifiche di routine, e il 45% grazie ai propri dipendenti. Questi dati seguono la tendenza globale.

- A livello globale il 34,4% delle aziende condivide informazioni sugli incidenti con altre organizzazioni per diffondere best practice e misurare le rispettive risposte nei confronti di un benchmark. Le aziende europee sono meno orientate a farlo, con il 28%.

- In Europa il 36% delle aziende ha registrato un importante fermo dei servizi di natura accidentale - si tratta della forma di problema più comune. Questo dato si allinea a quello globale, ma differisce da quello dell'Asia-Pacifico dove il problema è soprattutto la perdita di dati sensibili causata da dipendenti.

- In Europa il 30% delle aziende non ha subìto violazioni negli ultimi due anni: un dato molto simile alla media globale del 29%, superiore rispetto a quello del Nordamerica (24%) e dell'America Latina (22%), e inferiore rispetto a quello dell'Asia-Pacifico (34%).