Roma, 20 dicembre 2010 - Mentre in aula al Senato la riforma dell'Università incontra subito qualche intoppo - i lavori sono stati subito sospesi, perché manca il numero legale - non si placa la polemica sulla gestione delle manifestazioni di piazza, che vedranno il loro culmine nella giornata di mercoledì.


GASPARRI, APPELLO AI GENITORI -  Nonostante le polemiche suscitate ieri con la sua richiesta di fare arresti preventivi in vista delle manifestazioni studentesche in programma a Roma, il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri insiste sulle sue posizioni: "Voglio fare un appello: genitori, dite ai vostri figli di stare a casa - ha detto ai microfoni di Agorà su Rai Tre - Quelle manifestazioni sono frequentate da potenziali assassini. Vanno evitate".

GELMINI SMORZA I TONI - “Rivolgo a tutti un invito ad abbassare i toni ed a recuperare senso di responsabilità e misura. In queste ore siamo impegnati sui contenuti, sulle proposte per dare un futuro all`università italiana. Chiedo quindi a tutti un confronto propositivo sul merito della riforma. Chiedo ai ragazzi di non farsi strumentalizzare dai centri sociali e da chi difende la conservazione e di ragionare con la propria testa, non in modo ideologico”, scrive in una nota il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini.
“La riforma - dice - colpisce gli sprechi, le baronie e i privilegi e afferma il valore della valutazione. Mi auguro che la sua approvazione avvenga in un clima diverso da quello violento degli ultimi giorni”.
“Confermo la mia disponibilità al confronto con gli studenti, con i professori e con tutto il mondo accademico anche in fase di stesura dei decreti attuativi, che possono essere occasione - conclude Gelmini - per affinare ulteriormente i contenuti della riforma”.

 

NAPOLITANO: MALESSERE DA ASCOLTARE - “La protesta pacifica di tanti cittadini nelle strade delle nostre capitali, benchè spesso sviata da inammissibili violenze, è una spia di malessere che le democrazie non possono ignorare”. Nel disocrso di fine anno al Quirinale al corpo diplomatico il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, coglie l’occasione a 24 ore dai nuovi cortei di protesta annunciati a Roma, per ribadire che le violenze non sono tollerabili ma le proteste opacifiche vanno ascolatate.

ALEMANNO: 'NUN SE TOCCA - "Dico a tutti con chiarezza che il centro storico di Roma ‘nun se tocca'". Ha fatto ricorso al dialetto romanesco, il sindaco della capitale Gianni Alemanno, stamani per ribadire il messaggio agli studenti in vista della manifestazione attesa in occasione del dibattito parlamentare sulla riforma universitaria. "Più che criminalizzare faccio un appello alla responsabilità - continua - Sicuramente ci sono tensione e preoccupazione ma credo che la cosa migliore adesso sia quella di lanciare appelli chiari alle forze politiche di maggioranza ed opposizione e anche agli studenti, per fare in modo che i violenti siano isolati".

 LA RUSSA: CONTA LA PREVENZIONE - Il ministro La Russa cerca di gettare acqua sul fuoco, assicurando che  “Il pensiero di Gasparri” sulla possibilità di arresto preventivi per evitare scontri alle manifestazioni “è stato frainteso” perchè il capogruppo Pdl “voleva dire che prevenire è meglio che curare, non avendo scrupoli nel mettere in condizioni di non nuocere chi nella fase preparatoria del corteo infrange le leggi in vigore”, dice in un'intervista a 'Repubblica'.

“Chi trasporta oggetti contundenti, organizza piani di violenza e prepara scudi tutti uguali - argomenta La Russa- commette reati non so se da arresto, ma da denuncia. Denunciandoli gli si impedisce di essere in piazza a far danni. Con loro ci vuole ‘tolleranza zero’ cosi come è stato fatto per gli ultra negli stadi”.

Il ministro, inoltre, riconosce di essere “andato sopra le righe” nel confronto con gli studenti ad Annozero (GUARDA IL VIDEO), “perché stava per passare la tesi che sono più colpevoli i poliziotti e il governo di chi commette le violenze”.

VIETTI (CSM): NON SOFFIARE SUL FUOCO - Pollice verso dal Vicepresidente del Csm Michele Vietti alla proposta di Gasparri sulla possibilità di arresti preventivi. ”Quello che è successo è di un’oggettiva gravita e non va assolutamente sottovalutato. Ma non va neppure utilizzato - avverte fra l’altro Vietti in una intervista al Corriere della Sera- per soffiare sul fuoco di un clima sociale che rischia di farsi incandescente e che tutti abbiamo il dovere di contribuire a raffreddare”.

“Mi permetto di notare - continua Vietti - che non è mai un buon modo di legiferare quello che si muove sull’onda emotiva della cronaca. Un Daspo applicato agli studenti mi sembra pure di difficile praticabilità, mentre, se proprio vogliamo prendere a prestito le misure contro le violenze negli stadi, vedrei meglio l’arresto in flagranza differita”.

STUDENTI IN SCIOPERO DELLA FAME - Intanto gli studenti dell’Istituto italiano di studi orientali vogliono promuovere lo sciopero della fame come modalità di protesta, contro il Ddl Gelmini. Cinque di loro si astengono dal cibo da giovedì scorso, e nella notte uno di loro ha accusato un calo di pressione. Gli studenti di Medicina si sono offerti di controllare la pressione dei colleghi, e monitorare la situazione. "Da oggi prenderemo il te con un po’ di sale, oltre che con lo zucchero - spiega Maria - Ci è stato consigliato da una nostra docente, laureata in Medicina. E’ un rimedio contro gli svenimenti, ma il te’ col sale - aggiunge - è imbevibile".