Roma, 8 settembre 2011 - Dopo 'Forza Italia' non arriverà il partito 'Forza Gnocca'. La battuta - smentita da diversi deputati del Pdl - di Silvio Berlusconi per la sua nuova formazione politica ha comunque creato un vespaio di polemiche e reazioni, ma c'è anche chi ha deciso di sfruttare questa presunta provocazione per attirare l'attenzione. E' il caso degli ideatori del fantomatico www.forzagnocca.it, il sito che ieri mattina reindirizzava automaticamente gli utenti a una copia del portale ufficiale del Pdl con tanto di Carta dei valori, statuto e Coordinamenti. Uno scherzo ben congegnato che, all'inizio, ha creato non poco scompiglio tra le fila dello stesso Pdl e che, nel corso della giornata, si è rivelato un modo per denunciare la difficoltà che giovani imprenditori incontrano per lanciare la propria attività qui in Italia.

 

"L'idea è nata per caso - racconta a Quotidiano.net Stefano Mendicino, 29 anni, calabrese di Falerna (Catanzaro), ingegnere gestionale e co-autore dello scherzo -. Il giorno della morte di Steve Jobs, il mio amico Michele stava ascoltando il telegiornale quando ha sentito la battuta attribuita al presidente del Consiglio. Una battuta che, nei notiziari, quasi rubava la scena alla scomparsa del fondatore della Apple. Senza pensarci ha comprato il dominio e creato il sito www.forzagnocca.it. Sono bastati solo 10 euro per creare un polverone".

 

Ma qual era il vostro obiettivo?
"Quello che abbiamo dichiarato nella lettera che poi ha preso il posto della finta hompage del Pdl. Attirare l'attenzione sulle difficoltà che, nel nostro Paese, incontrano tanti giovani a trasformare le proprie idee in progetti concreti, in imprese per capirci".

 

Come è successo a voi: due cervelli fuggiti negli Stati Uniti?
"Esattamente. Io e Michele (che di cognome fa Mastroianni, ha 30 anni, è anche lui calabrese ed è laureato in ingegneria informatica) avevamo un posto fisso, ma abbiamo deciso di lasciare tutto per inseguire i nostri sogni. Insomma abbiamo fatto nostra una delle massime dello stesso Steve Jobs. Negli Usa, poi, è più facile trovare finanziatori che credono in te: non per niente li chiamano 'Angels' (angeli). E non si tratta di banche, ma di persone che condividono la tua idea, ti danno fiducia e mettono a disposizione i capitali".

 

Tu e Michele avete così fondato la Vinswer...
"Sì, abbiamo costituito una startup online insieme a un terzo socio: Daniele Alberti, un industrial designer di Rimini di 32 anni. Lo avevamo contattato per dargli un suggerimento su un suo progetto, poi ci siamo accorti che inseguivamo lo stesso ideale. Così a gennaio di quest'anno siamo volati tutti e tre a San Francisco e a luglio abbiamo costituito la nostra società".

 

Ma cos'è Vinswer?
"E' un servizio di videochat, tipo Skype, che mette in contatto chi offre e chi cerca consulenze. Tutti quanti noi quando abbiamo un problema ci rivolgiamo alla Rete: andiamo su Internet e cerchiamo una risposta, magari navigando su blog e forum specializzati, senza però avere la certezza di trovare la risposta al nostro quesito. Vinswer, invece, ti permette di trovare un esperto e di avere assistenza in tempo reale. La registrazione al sito è gratuita, mentre chi richiede la consulenza paga la tariffa decisa dall'esperto a cui si sta rivolgendo. Noi prendiamo una percentuale sugli incassi effettivi dei consulenti".

 

Ma chiunque può iscriversi?
"Sì, solo che noi controlliamo se la consulenza proposta è in linea con i termini del nostro servizio. Un compito che, nelle ultime ventiquattr'ore, si è intensificato notevolmente. Dopo l'idea del falso sito 'forzagnocca.it' abbiamo avuto un boom di iscrizioni qui in Italia, dove peraltro il servizio è stato aperto solo da dieci giorni. Tra un mese, poi, lanceremo la versione per i cellulari".

 

Insomma tanta pubblicità gratuita...
"Sì, ma l'obiettivo del sito non era quello. Volevamo invece sensibilizzare l'opinione pubblica sul fatto che nel nostro Paese ci sono tanti giovani pieni di inventiva e di voglia di fare. Peccato che siamo indietro di almeno vent'anni rispetto agli Stati Uniti, soprattutto nel settore del web".

 

Quali sono i vostri prossimi progetti?
"A metà ottobre saremo allo Smau, la fiera milanese dell'informatica e delle nuove tecnologie. Poi attenderemo la proclamazione dei vincitori del premio promosso dalla fondazione Mind the Bridge, destinato alla miglior idea imprenditoriale giovane sviluppata nell’area hi-tech con possibilità di sviluppo internazionale. Siamo nella rosa dei quindici semifinalisti, quindi incrociamo le dita".