Roma, 13 ottobre 2011 - Le manifestazioni di ieri dei giovani indignati italiani, che nelle principali città hanno dato vita alla protesta dei giovani contro le banche, hanno avuto uno strascico nella capitale, dove un centinaio di ‘indignati’, sono rimasti per tutta la notte a occupare via Nazionale dopo il presidio di ieri pomeriggio  vicino alla sede di Bankitalia: hanno piazzato alcune tende a ridosso del traforo, vicino al Palazzo delle Esposizioni, occupando la sede stradale.

Dopo vari tentativi di mediazione per liberare la strada, in mattinata le forze dell’ordine hanno portato via, uno per uno (foto) , i giovani ‘indignati’ che si erano seduti a terra.  Alcune decine di giovani si sono fatti prendere dagli agenti che li hanno portati sui marciapiedi dove c’e’ un altro gruppo di giovani, circa un centinaio.

I manifestanti, poi, non avevano voluto abbandonare la strada, preparandosi a rimanere li’ a oltranza, anche con tende e sacchi a pelo.

 Il questore di Roma, Francesco Tagliente, dopo avere tentato una mediazione con i rappresentanti del movimento che si e’ dato il nome di ‘Draghi ribelli’, ha quindi ordinato l’intervento, in modo da garantire la viabilita’. “Abbiamo tentato una mediazione con i manifestanti - ha detto Tagliente - e al termine di vari tentativi e’ stato necessario un intervento, che e’ stato equilibrato. Per questo esprimo il mio apprezzamento nei confronti del lavoro degli agenti. Ancora una volta- ha aggiunto- sono state coniugate le esigenze dei manifestanti, la sicurezza dei cittadini e la viabilita’”.


Dal centro della strada sono stati quindi spinti sul marciapiede dalla Polizia, e le tende si sono spostate sulle scalinate del Palazzo delle Esposizioni. Dove i manifestanti hanno trascorso il resto della notte. Oggi e’ un altro giorno.

 E la protesta continuerà. Per mezzogiorno è stata annunciata un’assemblea proprio sulle scale del Palaexpo. Alle 16 è prevista invece una conferenza. In mezzo assemblee nelle facolta’ universitarie della Sapienza (alcune delle quali, venerdi’ notte, verranno occupate), nei centri sociali e nelle associazioni che raccolgono i pezzi di questo movimento.

IL MOVIMENTO E DE MAGISTRIS - A fine novembre nascerà un nuovo movimento politico, “ma non un partito e non si chiamerà 'L`Italia è tua'. Il nome non c`è ancora, non ho avuto il tempo di pensarci. Nel Paese c`è bisogno di un movimento, vogliamo mettere insieme l`energia positiva che da tempo è protagonista della politica”,  ha detto il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ospite a ‘24 Mattino’ su Radio 24.


“Sabato sarò a Roma
perché sono interessato al movimento ‘Uniti contro la crisi’ che mette insieme studenti, operai, precari, giovani e meno giovani. Mi sento indignato? Certo. Indignato contro un certo modo di governare le cose a livello internazionale e nazionale. Dovevamo passare da una globalizzazione dei mercati a una globalizzazione dei diritti - ha detto - mentre a livello internazionale contano le grandi istituzioni che fanno affari, a livello nazionale vediamo ciò che accade col governo".

 

E ancora: "Il Sud è stato completamente abbandonato. Il movimento dovrà fare politica, ma ho in mente qualcosa di completamente nuovo, che guardi ai movimenti popolari del Nord Africa, il momento elettorale non è prioritario in questo momento”.