Roma, 3 aprile 2012 - L'intero Pdl si stringe attorno all'ex alleato {{WIKILINK}}Umberto Bossi {{/WIKILINK}}per lo scandalo che lo ha coinvolto con l'indagine - da parte di tre procure - sul tesoriere della Lega Francesco Belsito. Critiche vengono invece da Fli, dai Radicali e da Rifondazione.

GHEDINI - “Conosco e apprezzo da molti anni Umberto Bossi. Ipotizzare che denaro della Lega sia stato utilizzato per la sua famiglia è talmente lontano da ogni realtà",  afferma in una nota {{WIKILINK}}Niccolò Ghedini{{/WIKILINK}}, deputato Pdl e avvocato di Silvio Berlusconi.

Irreali, prosegue, “soprattutto per chi conosca il suo stile di vita e l’assoluta dedizione al movimento politico da lui fondato, da far sì che agevolmente si comprenda l’assurdità di tale ipotesi. Tali indicazioni, che fra l’altro sarebbero soltanto incidentalmente contenute in un decreto di sequestro che non lo riguarda minimamente, saranno certamente smentite nel corso delle indagini”.

LA VICINANZA DI SILVIO - “Chiunque conosca Umberto Bossi e la sua vita personale e politica, non può essere neanche lontanamente sfiorato dal sospetto che abbia commesso alcunchè di illecito. E in particolare per quanto riguarda il denaro della Lega, del movimento al quale ha dato tutto se stesso. Perciò esprimo a Umberto Bossi la mia piu’ affettuosa vicinanza”.

Lo dichiara il leader del Pdl, Silvio Berlusconi il quale in una nota sottolinea: “Sarà bene anche ribadire e ricordare che Bossi, contrariamente a quanto cercano di suggerire certi media, non solo non risulta accusato di alcunchè ma dovrebbe casomai essere considerato persona offesa. Sono certo che tutto si chiarira’ e che verra’ provata l’assoluta estraneita’ di Umberto Bossi e della sua famiglia a qualsiasi ipotesi di reato”.

ALFANO - Io considero “inapplicabile” alla persona di Umberto Bossi “ciò che è stato immaginato”, ha detto il segretario del Pdl, {{WIKILINK}}Angelino Alfano{{/WIKILINK}}, conversando con i giornalisti alla Camera. “Bossi - ha aggiunto - è sempre stato dedicato alla causa del partito. Il Pdl esprime vicinanza a lui e alla Lega”.

FORMIGONI  - “Visto che è stato tirato in ballo il nome di Umberto Bossi, per come lo conosco mi sento di escludere in maniera assoluta ogni suo coinvolgimento”, dice anche il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, sottolineando di voler rivolgere al leader del Carroccio “piena solidarietà e affettuosa amicizia, avendolo conosciuto da tanti anni come un uomo dedito al 120% della sua vita alla militanza politica e ai suoi ideali”. Sull’inchiesta poi Formigoni non si sbilancia: “So le notizie che le agenzie stanno battendo, non è possibile commentare una vicenda in evoluzione”.

CICCHITTO - "Le differenze politiche non possono per nulla esimerci dall’esprimere la nostra piena solidarietà ad Umberto Bossi, un uomo politico che ha speso tutta la sua vita mettendola anche a repentaglio per le sue idee. Respingiamo quindi il tentativo obliquo di colpirlo e di diffamarlo",  dice il capogruppo del Pdl alla Camera {{WIKILINK}}Fabrizio Cicchitto{{/WIKILINK}}.

SAVIANO -La risposta di Maroni è un fragile tentativo di sottrarsi alla valanga”, scrive su twitter{{WIKILINK}} Roberto Saviano{{/WIKILINK}}. Lo scrittore ricorda che solo un “anno fa fui attaccato duramente quando dissi che la ‘ndrangheta interloquiva con la Lega”.


L'IRONIA DI FLI - “Fa bene Maroni a chiedere pulizia all`interno del suo partito e le dimissioni dei responsabili di quello che da un ‘cerchio magico’ si è trasformato in un `cerchio tragico`. Ma a questo punto non rimane che constatare che l`unica bandiera issata all`insegna della lotta all`illegalità, alla mafia e alla corruzione è quella di Futuro e Libertà”, ha affermato in una nota il responsabile Sicurezza di Fli, Aldo Di Biagio.

“In tutti questi anni, infatti - prosegue - la Lega non ha risparmiato critiche e non ha esitato a denunciare il malaffare che, a suo dire, imperversa nel mondo della politica. Le notizie che arrivano da via Bellerio, però, delineano uno scenario sconcertante e, se confermate, rendono evidente come la Lega non sia immune da scandali e da oscuri traffici su cui stanno indagando ben tre Procure della Repubblica. La giustizia faccia il suo corso e chiarisca ogni responsabilità. Il Paese - conclude Di Biagio - pretende trasparenza e buon esempio dalla politica”.

I RADICALI  - “Quello che emerge oggi dalle inchieste della magistratura sulla Lega non sorprende: dei 2,7 miliardi di euro che i partiti hanno ricevuto dal 1994 come rimborsi elettorali, le spese dichiarate sono poco più di 700 milioni, quelle effettive persino meno. In pratica, 2 miliardi di euro è il bottino messo da parte, speso chissà come, grazie alla legge truffa che ha vanificato la volontà degli italiani che nel 1993 votarono in massa il referendum radicale”,attacca il segretario dei Radicali italiani Marco Staderini, preannunciando per ottobre l’inizio di una nuova campagna referendaria per abrogare l’attuale sistema di rimborso elettorale ai partiti.