Milano, 3 aprile 2012 - Una vera e propria bufera si è abbattuta sulla Lega Nord. Sono tre infatti le procure indagano su vicende che vedono coinvolto il tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito: Milano, Napoli e Reggio Calabria. Le indagini riguardano anche i movimenti e l’utilizzo del denaro del Carroccio. Il partito - come dice l’ex ministro Roberto Maroni - "risulta parte lesa". Al termine della giornata Belsito ha rassegnato le dimissioni da tesoriere, secondo quanto trapela da fonti del partito.

I BLITZ - Perquisizioni sono state compiute in diverse città d’Italia e anche nella sede della Lega, in via Bellerio a Milano. Nell’ambito dell’indagine della Procura di Milano sarebbero state effettuate perquisizioni 'presso terzi' anche nell’ufficio di via Bellerio di Daniela Cantamessa, una delle segretarie del leader Umberto Bossi, e nell’abitazione della donna. Secondo quanto apprende l'Ansa, inoltre, gli investigatori avrebbero effettuato perquisizioni e acquisizioni di documenti anche relativi al Sin.pa sindacato padano fondato da Rosy Mauro.

"DISTRATTI SOLDI PER LA FAMIGLIA BOSSI" - Il tesoriere Francesco Belsito - secondo gli inquirenti - avrebbe distratto soldi pubblici per sostenere "i costi della famiglia Bossi". Questo si apprende leggendo il decreto di perquisizione eseguito dalla Guardia di finanza. Si legge "di esborsi effettuati per esigenze personali di familiari del leader della Lega Nord. Esborsi in contante o con assegni circolari o attraverso contratti simulati". Secondo quanto viene riportato nell’informativa del Noe che è agli atti dell’indagine condotta dalle procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria, il tesoriere della Lega Francesco Belsito avrebbe foraggiato coi soldi dei rimborsi elettorali i figli di Umberto Bossi e Rosy Mauro. Il denaro sarebbe stato utilizzato dai familiari del leader della Lega e dalla stretta collaboratrice di Bossi per alberghi, cene e viaggi. Inoltre - secondo indiscrezioni riportate dalle agenzie di stampa - Belsito avrebbe utilizzato parte dei fondi del partito per pagare i lavori di ristrutturazione della villa di Gemonio del Senatùr.

SCHEDA: CHI E' FRANCESCO BELSITO

TRE INDAGINI / MILANO - L’indagine sarebbe nata analizzando alcune transazioni finanziarie a due uomini d'affari, entrambi indagati. Partendo da queste movimentazioni, gli inquirenti milanesi sarebbero arrivati a contestare il reato di appropriazione indebita aggravata a carico di Belsito in relazione a investimenti in Tanzania, passando anche per Cipro, con soldi sottratti alla Lega Nord. Per quanto riguarda invece il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, a carico del tesoriere della Lega, le accuse riguarderebbero un illecito utilizzo dei rimborsi elettorali arrivati al Carroccio: i pm ipotizzano che siano stati presentati rendiconti irregolari ai presidenti di Camera e Senato, che sarebbero così stati tratti in inganno e che quindi non avrebbero sospeso i rimborsi elettorali. Nel mirino dei pm c’è anche l’ultimo, dello scorso agosto, di circa 18 milioni di euro.

REGGIO CALABRIA - Gli indagati sono otto. Gli inquirenti contestano al tesoriere della Lega il reato di riciclaggio. Belsito, secondo l’accusa, sarebbe stato legato ad un intermediario ligure che a sua volta era in stretto contatto con esponenti della cosca De Stefano di Reggio, la più potente della città insieme a quella dei Condello.

NAPOLI - Le perquisizioni ordinate dalla procura di Napoli, invece, mirano a reperire documentazione sui rapporti finanziari tra un uomo d'affari, - legato a società finanziarie con interessi anche in Campania - e il tesoriere della Lega Nord, con cui sarebbe in rapporti economici.

BOSSI - "Vogliono colpire la Lega e quindi colpiscono me, mi sembra che sia iniziata la prossima campagna elettorale". Umberto Bossi parla solo in tarda serata e lo fa per via telfonica con l'Ansa. "Sono stato io a chiedere a Belsito si dimettersi - dice -, per fare chiarezza. E lui si è dimesso". E ancora: "Non sono mai stati spesi i soldi della Lega per ristrutturare casa mia". "Denuncerò chiunque sostenga il contrario - ha aggiunto - perché oltretutto non ho ancora finito di pagare le ristrutturazioni e quindi soldi della Lega non sono stati spesi".

BELSITO: "ACCUSE CHE VANNO PROVATE" - "Mi è stato consegnato un avviso di garanzia in cui si dice che il movimento Lega Nord è indagato per finanziamento illecito. Queste cose dovranno poi essere provate. Per adesso non possiamo dire altro". Così Francesco Belsito all’uscita dalla sua abitazione, in via Fiasella, nel centro di Genova. Belsito è stato accompagnato in auto dagli investigatori che hanno effettuato la perquisizione nella sua abitazione.

MARONI: "FARE PULIZIA" - Maroni accoglie con soddisfazione la notizia delle dimissioni di Belsito: "E’ una buona notizia, adesso bisogna andare fino in fondo e fare pulizia dentro il partito, cominciando dalla nomina di un nuovo amministratore capace di aprire tutti i cassetti". L'ex ministro dell’Interno oggi aveva detto: "E’ una brutta vicenda iniziata tempo fa con queste indiscrezioni in operazioni strane ed è una conseguenza molto negativa su cui non si è fatta necessariamente chiarezza". Secondo Maroni "si poteva" fare qualcosa prima: "Abbiamo anche chiesto in consiglio federale che ci portassero i conti, che si facesse chiarezza e che Belsito facesse un passo indietro, e che venisse nominato un nuovo amministratore. Purtroppo questa richiesta non è stata ascoltata".

BERLUSCONI: "BOSSI E' PARTE LESA"