Roma, 9 giugno 2012 - Dopo l'allarme lanciato nella giornata di ieri dalla relazione della Commissione Grandi Rischi ("Possibili nuove scosse di terremoto") e le rassicurazioni dei sindaci emiliano-romagnoli per evitare psicosi di massa ("Non bisogna farsi prendere dal panico"), è la stessa Commissione, nella persona del suo presidente Luciano Maiani, a ritornare sull'emergenza con l'esortazione a "mettere in sicurezza tutti gli edifici".

Intanto una scossa di terremoto è stata avvertita dalla popolazione in provincia di Modena. Le località prossime all'epicentro sono Medolla, Mirandola e Cavezzo. Secondo i rilievi registrati dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l'evento sismico è stato registrato alle ore 15.25 con magnitudo 3.4.

I SINDACI RASSICURANO I CITTADINI - La paura è stata subito ingigantita dai network, social o istituzionali che siano, e amplificata di voce in voce, di mouse in mouse. A Ferrara, nel Modenese, nell’Emilia e anche nella Romagna, si innesca il timore che sia stato in qualche modo annunciato l’arrivo del ‘Big One’, capace di far altri danni a un territorio già martoriato. Chi questa gente la governa, non ci sta: come il sindaco di Ferrara, come altri colleghi. "Il messaggio che voglio dare ai cittadini è che io domani sarò in ufficio - spiega perentorio il sindaco della capitale estense, Tiziano Tagliani -, invito tutti a fare altrettanto. Si stanno rafforzando le operazioni di verifica sugli edifici, e sono reduce dal vertice in Regione".

Vincere la paura è la parola d’ordine anche a Cento, zona colpita dal sisma del 20 e 29: lo dice il sindaco Piero Lodi, molto critico sulla nota diramata, che non da’ indicazioni precise e utili per chi sta vivendo il terremoto: ‘’Io ad oggi cosa dovrei fare, che devo aprire i centri estivi per i bambini? E’ quasi ovvio che non si deve assolutamente sottovalutare nulla, ma occorre dare risposte per far ripartire tutto e accelerare le verifiche. Dobbiamo trovare un equilibrio tra la voglia di ripresa e la sicurezza e non rimanere paralizzati dalla paura’’. "Sono molto arrabbiato, e sto anche pensando di presentare denuncia per procurato allarme’’, dice il sindaco di Finale Emilia Fernando Ferioli sulla nota della commissione Grandi Rischi. ‘’Mi chiedo come abbiano fatto a prevederle, per di più in un’area così definita - dice -. Noi qui stiamo tutti cercando di risollevarci e di tranquillizzarci e arriva questa notizia. Dov’erano queste persone prima del terremoto? E cosa dovremo dire alle aziende, quelle stesse che stanno tentando di recuperare? Ora c'è il rischio che si fugga da questo territorio".

LA FRENATA DELLA COMMISSIONE - I sindaci emiliani, quindi, desiderano allontanare qualsiasi forma di panico collettivo. E oggi la Commissione Grandi Rischi ha provveduto ad alcune puntualizzazioni. "Esortare alla messa in sicurezza degli edifici: è stato soprattutto questo l’obiettivo della comunicazione fatta ieri dalla Commissione Grandi Rischi" ha spiegato Luciano Maiani.

"Non abbiamo metodi per prevedere i terremoti", ha aggiunto il presidente della Commissione Grandi Rischi. "I terremoti in Emilia potrebbero fermarsi qui e decrescere, ma un rischio di ripresa c'è - ha rilevato - e in caso di ripresa non si può escludere che altri terremoti possano avvenire altrove".

“Bene ha fatto il governo ad estendere ad un anno lo stato di emergenza nelle zone colpite dal terremoto. In questo modo sarà possibile mettere in sicurezza gli edifici e procedere con una efficace azione di prevenzione”. Rispetto a quelle che sono state le indicazioni date alla Protezione civile, Maiani ha confermato che dal punto di vista della osservazione “c’è una probabilità aumentata che il fenomeno si diriga ad est”. In merito al sisma registratosi nelle ultime ore nelle regioni del Friuli e del Veneto, Maiani ha aggiunto: “Quanto avvenuto sembra far parte del fenomeno osservato a gennaio ai margini della Valle Padana” e poi ha aggiunto rispondendo ai conduttori del telegiornale satellitare: “I terremoti comunque non si possono prevedere, lo confermiamo”.

I DUBBI DI ENZO BOSCHI - Interviene anche l’ex presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) Enzo Boschi. Se l’obiettivo della Commissione Grandi Rischi era spronare alla messa in sicurezza degli edifici - dice -, "allora si provveda immediatamente o si ammetta l'errore" nella comunicazione. In un tema così delicato - spiega - "occorre essere della massima chiarezza": "Se c’è un pericolo, allora si deve intervenire subito". Boschi precisa di "non voler mettere in discussione le valutazioni statistiche" sulle quali la comunicazione della Commissione Grandi Rischi si è basata, ma rileva che la comunicazione deve essere improntata su una maggiore chiarezza. "L’obiettivo della Protezione Civile - precisa - è innanzitutto salvare le persone". Se quindi il messaggio è che bisogna provvedere a mettere in sicurezza gli edifici "lo si deve fare immediatamente".