Roma, 12 giugno 2012 -  Le scosse di terremoto continuano a non dare tregua in Emilia Romagna e nel Mantovano e si continuano a contare i danni. L'emergenza riguarda gli edifici inagibili. Sono 6.736 le strutture verificate dal Sistema nazionale di Protezione Civile tra Emilia-Romagna e Lombardia: di queste, solo una su tre (2.392) e' agibile. Proseguono i sopralluoghi di valutazione dell'agibilita' post-sismica svolti, con la scheda Aedes, da squadre di rilevatori in edifici pubblici e privati nell'area colpita dal terremoto. 

Le squadre, composte da squadre di tecnici del Sistema di Protezione Civile Nazionale, prevalentemente appartenenti al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, alle Regioni, agli Enti locali, alle Universita' dell'Emilia Romagna e agli Atenei che operano nell'ambito della rete di laboratori di ingegneria sismica (ReLUIS), - ma che vedono anche il concorso di professionisti formati con corsi specifici secondo precedenti protocolli d'intesa siglati con i consigli nazionali di geometri, architetti e ingegneri - hanno cominciato le prime verifiche gia' dallo scorso 20 maggio.

In Emilia le strutture gia' controllate sono 6.323: di queste, 2.392 sono state classificate agibili, 1.081 temporaneamente inagibili ma agibili con provvedimenti di pronto intervento, 356 parzialmente inagibili, 84 temporaneamente inagibili da rivedere con approfondimenti, 2.072 inagibili e 338 inagibili per rischio esterno. In Lombardia, invece, dove ieri i sopralluoghi sono stati temporaneamente sospesi per riprendere stamattina, le strutture finora controllate sono 413. Di queste, 119 sono state classificate agibili, 82 temporaneamente inagibili ma agibili con provvedimenti di pronto intervento, 36 parzialmente inagibili, 14 temporaneamente inagibili da rivedere con approfondimenti, 142 inagibili e 20 inagibili per rischio esterno. 

 In Lombardia, invece, dove ieri i sopralluoghi sono stati temporaneamente sospesi per riprendere stamattina, le strutture finora controllate sono 413. Di queste, 119 sono state classificate agibili, 82 temporaneamente inagibili ma agibili con provvedimenti di pronto intervento, 36 parzialmente inagibili, 14 temporaneamente inagibili da rivedere con approfondimenti, 142 inagibili e 20 inagibili per rischio esterno.

In totale, dunque, nelle due regioni sono stati verificati 6.736 edifici; di questi circa il 37% sono stati classificati agibili, il 17% temporaneamente inagibili ma agibili con provvedimenti di pronto intervento, il 6% parzialmente inagibili, il 2% temporaneamente inagibili da rivedere con approfondimenti, il 33% inagibili e il 5% inagibili per rischio esterno. Sul sito web del Dipartimento, www.protezionecivile.gov.it, e' consultabile una sezione dedicata all'emergenza Sisma Emilia, in cui quotidianamente vengono aggiornati anche i dati relativi alle verifiche di agibilita' gia' effettuate.

E' importante ricordare che la valutazione di agibilita' in emergenza post-sismica e' una valutazione temporanea e speditiva, vale a dire formulata sulla base di un giudizio esperto e condotta in tempi limitati, in base alla semplice analisi visiva ed alla raccolta di informazioni facilmente accessibili, volta a stabilire se, in presenza di una crisi sismica in atto, i cittadini possano utilizzare gli edifici colpiti dal terremoto restando ragionevolmente protetti dal rischio di gravi danni. 

LE SCUOLE - Pesanti i danni anche agli edifici scolastici. Sono 223 gli edifici scolastici danneggiati dai due terremoti avvenuti a maggio in Emilia Romagna ed anche Veneto. Gli studenti coinvolti sono 71.412. I dati li ha forniti il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo nel corso di un'audizione al Senato. Il ministro ha anche detto che ci sono a disposizione intanto 74 milioni di euro per le aree colpite. Alcune di queste scuole sono da ritenersi seriamente danneggiate, mentre per alcune si potrebbe
procedere a lavori tali da consentire l'impiego delle stesse gia' a partire dal 17 settembre, con l'avvio del nuovo anno scolastico in Emilia Romagna.

Altri edifici non potranno invece essere recuperati per tempo e quindi bisognera' pensare a soluzioni temporanee di spazi, ha spiegato il titolare dell'Istruzione. Lo steso ministro ha quindi dettagliato i numeri dei plessi danneggiati e risulta che il maggior numero coinvolge la scuola secondaria di secondo grado: sono 76 e coinvolgono oltre 43mila studenti. Elevato anche il numero di edifici della scuola primaria coinvolti, ben 71 per quasi 16mila alunni. Sono oltre 3300 i bambini della scuola dell'infanzia coinvolti, e quasi 9300 gli studenti della secondaria di primo grado. Il terremoto ha colpito piu' direttamente le province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Rovigo e Reggio Emilia. La provincia piu' messa a dura prova in fatto di danni scolastici e' quella di Modena, con 102 edifici, quindi Ferrara con 69, poi Bologna, Reggio Emilia e Parma.

A livello di provincia, e' in quella di Modena che e' concentrato il maggior numero di studenti coinvolti, oltre 32mila, seguita da quella di Ferrara con poco piu' di 20mila, quindi quella di Bologna con oltre 9200, seguita da quella di Reggio Emilia con poco piu' di 9000, e infine quella di Parma con poco meno di 500 alunni-studenti. profumo ha spiegato anche che da subito si e' pensato a come considerare ultimato l'anno scolastico, a cominciare dal dargli validita' intervenendo in materia di scrutini ed esami. Di qui le ordinanze ministeriali in materia di disposizioni per la validita' dell'anno scolastico 2011-2012 e per l'effettuazione degli esami. E a proposito di sedi di esami, saranno determinati dal direttore dell'Ufficio scolastico regionale o suo delegato in relazione alle scelte di agibilita', meglio dire in relazione all'esistenza di ulteriori strutture ritenute idonee. Quanto all'impiego delle risorse disponibili per il ripristino dell'agibilita' scolastica, il ministro ha detto che una strada e' in primo luogo quella della gestione diretta da parte del Miur.