Roma, 21 agosto 2012 - L'Italia continua a bruciare, e non solo in senso mataforico per il gran caldo portato da 'Lucifero'. E' infatti piena emergenza sul fronte incendi, che sono in crescita di oltre il 74% rispetto al 2011 con più di 6.200 roghi registrati finora sul territorio nazionale. "Dati parziali - spiega Mauro Capone, responsabile della Divisione antincendio del Corpo forestale dello Stato - ma che fotografano un quadro difficile. Basti pensare che nell’ultima settimana sono stati ben 840 gli incendi, con una media di 110 roghi al giorno". Cresciuta del 100% poi la superficie boscata percorsa dal fuoco.

ROGHI DA NORD A SUD - La situazione è stata difficile anche oggi: in Friuli-Venezia Giulia la circolazione ferroviaria fra Monfalcone e Trieste, sulla linea Venezia-Trieste, è stata riattivata solo alle 12.35 dopo lo stop deciso la scorsa notte (all’1.30) dovuto a un vasto incendio che si e sviluppato nella zona di Sistiana (Trieste) proprio vicino ai binari. Cancellati parzialmente o per l’interso percorso 33 treni regionali, un intercity Trieste-Roma e 4 treni media-lunga percorrenza nella tratta interessata.

E’ sotto controllo, invece, l’incendio divampato nella notte a Levanto sul monte Bardellone (La Spezia), ma tre volontari sono rimasti leggermente feriti. Migliorata la situazione sulle pendici del monte Tenetra, un’altura dell’entroterra pesarese. Al momento il fronte delle fiamme è di 2,5 chilometri e l’incendio, scoppiato domenica pomeriggio, ha finora interessato una superficie di 70 ettari, dei quali 20 di faggeta. La parte più bassa del focolaio si era avvicinata fino a 800 metri dal centro abitato.

E' invece in atto un maxi incendio nella zona di Collebrincioni (L'Aquila), mentre un altro sta bruciando il bosco a San Giustino, in località Colle Plinio (Umbria). Ancora attivo, inoltre, il rogo che sta interessando nello Spoletino la zona di Poreta.

OLTRE 800 ROGHI IN 7 GIORNI - PIROMANE ARRESTATO - Intanto il Corpo forestale ha arrestato il presunto responsabile del rogo divampato ieri tra le province di Avellino e Napoli, nel quale ha perso la vita l’operaio della Regione Campania, Michele Ciglione, 57 anni, ed è rimasto ferito un assistente del Corpo forestale. L’uomo, un sessantenne originario di Nola, è un autotrasportatore: l’ipotesi di reato e’ omicidio colposo e incendio boschivo colposo. Gli agenti della forestale sono riusciti ad individuare il punto esatto dal quale sarebbe divampato l’incendio. Le fiamme si sarebbero, infatti, sviluppate da un terreno attiguo al bosco di castagno sito nel Comune di Lauro, di cui l’arrestato è il proprietario.

E' stato, invece, scarcerato Valerio Acampora, 29 anni, accusato di essere uno dei piromani responsabili dell’incendio di sabato scorso lungo la strada del Cristo, a Marina di Grosseto. L’uomo aveva coperto, con la sua confessione, il fratello Gianluca, 25 anni. Secondo quanto ricostruito, quest’ultimo si trovava in motorino, e aveva perso il telefonino, caduto in terra. Durante la ricerca si è acceso una sigaretta, da cui è originato il rogo. Pur essendo accaduto il tutto involontariamente, il giovane si è spaventato ed è fuggito, ma alcuni passanti hanno annotato il numero di targa. Sullo scooter, qualche ora dopo, è stato trovato il fratello 29enne, che si è addossato la colpa per coprire il congiunto.

ALLARME FONDI - A dettare preoccupazione, però, sono anche le parole del capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, il quale - intervenendo a SkyTg24 - ha spiegato che con i fondi previsti nel 2013 non si potranno garantire i servizi dei canadair contro gli incendi. "Il budget per i canadair per l’esercizio finanziario 2013, previsto dal precedente governo, è di 42 milioni quando ne servirebbero almeno 120. Il problema - ha detto Gabrielli - non è che sono intervenuti dei tagli ma che non si è finanziato. Si dovrà porre rimedio a questo mancato finanziamento, non a un taglio apportato".

"Se vogliamo lo stesso spiegamento di velivoli ci vuole un reintegro di 78 milioni", ha aggiunto Gabrielli, per il quale, tuttavia, quando si interviene con i canadair è già tardi e il danno provocato è ingente. Per il capo della Protezione civile si deve prima intervenire con una "seria attività di prevenzione" e "lavorare più sulla cultura, sul coinvogimento della gente".