Roma, 2 aprile 2014 - Non fosse stato per il figlio, laureando in architettura, le due preziosissime tele di Gauguin e Bonnard sarebbero rimaste per chissà quanto nella cucina di un operaio della Fiat in pensione, che le aveva acquistate a Torino nel 1974 a una di quelle periodiche aste degli oggetti smarriti organizzate dalle Ferrovie per sgombrare i magazzini. "Belle però", s'era detto l'operaio contemplando le due tele, e sganciando senza remore 45mila vecchie lire per entrambe. Una miseria

I due quadri - una natura morta con frutta su un tavolo e piccolo cagnolino di Paul Gaguin e la tela raffigurante una fanciulla seduta in giardino di Pierre Bonnard - erano stati rubati a Londra negli anni '70 ed erano finiti abbandonati su un treno e poi nel deposito delle Ferrovie. Nessuno sospettava il loro vero valore.

Il dipinto di Gauguin, secondo alcune stime, vale tra i 15 e i 30 milioni di euro. Le due tele sarebbero state trafugate a una facoltosa coppia inglese residente a Londra (Signori Mark e Kennedy) poi deceduta. A quanto risulta, non avrebbero lasciato eredi.

Di fatto le due tele sono rimaste appese nella cucina di Torino prima e della casa siciliana poi dell'operaio Fiat. Finché il figlio aspirante architetto, poco tempo fa, sfogliando un catalogo di Gauguin riconosce un tratto a lui familiare. Il giovane, onestissimo, chiama due esperti, che a loro volta chiedono l'aiuto dei Carabinieri. 

Le due tele, racconta il Generale di Brigata Mariano Mossa, ''non erano nemmeno nell'elenco delle opere da ricercare''. E dunque non è stato per nulla facile la ricerca: ''Dopo la segnalazione - racconta Mossa - siamo riusciti a rintracciare una sola fotografia, relativa all'asta dove era stato inizialmente acquistato il Gauguin, il 28 giugno 1961 a Londra. Il fatto che nessuna delle due opere comparisse in alcun catalogo successivo al 1964 ci ha insospettito. Era segno che le tele era state rubate o erano andate disperse''.

Poi, finalmente, eccole fotografate sul The New York Times e su un quotidiano di Singapore del giugno 1970, a corredo di un articolo sul furto: bingo. "'Un recupero simbolo del lavoro straordinario del nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio culturale", commenta oggi il ministro Franceschini. Che speriamo abbia ringraziato anche lo studente disinteressato che ha fatto emergere il caso.