Catania, 4 maggio 2014 - E' "sconvolta" e stanca per "non avere potuto dormire" Marisa Grasso, la vedova dell’ispettore capo Filippo Raciti, morto il 2 febbraio del 2007 allo stadio 'Massimino' di Catania, che ieri sera ha visto il maglietta del capo ultras 'Genny ‘a Carogna' con la scritta 'Speziale libero'. "E’ una vergogna": lo stadio "in mano a dei violenti" e lo "Stato che non reagisce, impotente e quindi ha perso", ha detto la donna.

"Ieri sera - ha aggiunto Marisa Grasso - mi sono sentita umiliata perché è stata offesa la memoria di mio marito: è stata indossata una maglietta che inneggia all’assassino di un poliziotto. Tutti hanno visto la prepotenza di questa persona, ma poi che è successo? Io ho pieno diritto, adesso, di avere risposte dalle Istituzioni".

"Lo Stato ieri era presente allo stadio nelle massime espressioni, e che ha fatto?", ha sottolineato la vedova dell’ispettore capo Raciti. "Lo Stato deve essere forte e non debole - ha osservato - e ieri c’è stata l’espressione evidente della sua impotenza".

"Non c’è stato un altro caso Raciti - ha continuato Marisa Grasso - ma c’erano i presupposti affinchè questo accadesse, perché la violenza c’è stata e io, dopo avere seppellito mio marito, che ha lasciato una moglie e due figli, non voglio vedere altri servitori dello Stato cadere vittima della violenza. E’ ora che qualcuno ponga fine a tutto questo, ma non a parole...".

Per la morte dell'ispettore Raciti, l'ultrà del Catania Antonino Speziale sta scontando una condanna definitiva a 8 anni di reclusione per omicidio preterintenzionale.