Roma, 11 settembre 2013 - Primi indagati nell’inchiesta della procura di Roma sulla morte di Alberto Bevilacqua, lo scrittore deceduto lunedi’ scorso a 79 anni dopo un ricovero di undici mesi alla clinica Villa Mafalda.

Il pm Elena Neri ha iscritto sul registro degli indagati per omicidio colposo, in vista dell’esame autoptico che è da considerare un atto irripetibile, i nomi del direttore sanitario Mario Maggio e dei professori Antonio Ciccaglioni, Claudio Di Giovanni e Giuseppe Gentile che si sono occupati di Bevilacqua.

Gli avvocati Giuseppe e Maria Rosa Zaccaria, legali della signora Michela Malauso, in arte Miti, compagna dello scrittore, avevano presentato in procura qualche mese fa una denuncia contro ignoti per lesioni colpose ritenendo che la struttura sanitaria non fosse adeguata alle esigenze dello scrittore, ricoverato l’11 ottobre 2012 per uno scompenso cardiaco.

Bevilacqua si era poi aggravato per aver contratto un’infezione. Dopo la sua morte, gli stessi legali sono tornati alla carica sollecitando l’autopsia perchè convinti che il decesso sia stato provocato da cure e terapie inadeguate.

LA REPLICA DELLA CASA DI CURA - La Casa di Cura Villa Mafalda, “ribadisce fortemente la correttezza dell’operato dei propri Sanitari, già evidenziato chiaramente dalla perizia disposta dall’autorità giudiziaria che ha riconosciuto, senza alcun dubbio, l’ineccepibilità della cure prestate al Prof. Alberto Bevilacqua, sconsigliandone addirittura il trasferimento presso altra struttura”.

“Ovviamente - prosegue la clinica in una nota - essendo stata disposta un’autopsia - che è un accertamento tecnico irripetibile - la Procura della Repubblica, come atto di garanzia, ha assicurato ai Sanitari la facoltà di potersi avvalere di un proprio consulente tecnico. Siamo certi che la vicenda si concluderà riconoscendo il corretto operato dei Sanitari che hanno avuto in cura il compianto Prof. Bevilacqua”.

La Casa di Cura infine “si riserva di tutelare i propri interessi in sede giudiziaria a seguito delle gravi e numerose inesattezze riportate in questi giorni dai media”.