Città del Messico, 18 aprile 2014 - La salma di Gabriel Garcia Marquez, il grande scrittore colombiano morto ieri nella propria casa a Città del Messico, sarà cremata. Ad annunciarlo sono stati la moglie e i due figli, rimasti al suo capezzale, senza peraltro rivelare nulla sulle cause del decesso nè precisare se le spoglie dello scrittore 87enne saranno traslate in Colombia, come nei desideri di una parte della famiglia. La casa dello scrittore, che si trova a sud della capitale, nel quartiere San Angel, è stata assediata dalla stampa.

Intanto, il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha decretato tre giorni di lutto nazionale in omaggio al premio Nobel, mentre lunedì una cerimonia di pubblica commemorazione si terrà presso il Palazzo delle Belle Arti nella capitale messicana, sua terra d'adozione da oltre trent’anni.  Il capo dello Stato ha inoltre dato ordine di porre le bandiere a mezz'asta su tutte le istituzioni pubbliche. "Speriamo che i colombiani facciano altrettanto sulle loro abitazioni", ha commentato Santos.
"Tutta la Colombia è in lutto per la perdita del nostro compatriota più ammirato e più amato di tutti i tempi", ha detto Santos. "E’ stato, e non sto esagerando, il colombiano che in tutta la storia del nostro paese ha portato il più lontano e il più alto possibile il nome della nostra patria", ha aggiunto il presidente.

In serata, una veglia a lume di candela si è svolta ad Aracataca, il villaggio sulla costa del Mar dei Caraibi dove il premio Nobel per la Letteratura 1982 era nato il 6 marzo 1927, e che ispirò l’immaginaria località di Macondo, teatro di gran parte delle opere dell’artista. ‘Gabo’, come era chiamato popolarmente, è stato salutato da un assolo di tromba che ha brevemente rotto il solenne silenzio osservato dagli abitanti.

L'INCIPIT - 'CENT'ANNI DI SOLITUDINE'