Tokyo, 21 marzo 2011 -  Il premier giapponese, Naoto Kan, ha assicurato che si stanno facendo "progressi lenti ma costanti" per mettere sotto controllo la centrale nucleare di Fukushima, danneggiata dal terremoto/tsunami dell’11 marzo e centro della più grave emergenza nucleare dai tempi di Chernobyl

LA SITUAZIONE A FUKUSHIMA - I tecnici sono riusciti a erogare corrente elettrica al reattore numero cinque e a far partire il raffreddamento del reattore. Lo scrive oggi il sito internet del quotidiano Asahi shinbun. Il reattore 5, assieme al reattore 6, non suscitavano ormai particolari preoccupazioni. Nei due reattori ieri era stata registrata una temperatura inferiore ai 100 gradi centrigradi ed erano stati considerati stabilmente sotto controllo. Al momento del sisma/tsunami erano fermi. A questo punto tutti e sei i reattori della struttura sono allacciati alla rete elettrica, presupposto fondamentale per qualsiasi tipo di ‘’stabilizzazione’’ e per risolvere la peggiore crisi nucleare degli ultimi 25 anni.

Ieri era stato il reattore 2
a essere raggiunto dall’energia elettrica dell’impianto d’emergenza installato in questi giorni. Nel reattore, dal quale oggi è partita una fumata di colore bianco, non è tuttavia ancora partito il sistema di raffreddamento. I tecnici hanno rilevato un corto circuito nell’impianto installato e stanno lavorando per risolverlo. Inoltre, dalla sala di controllo della centrale, stanno lavorando per verificare che non vi siano nei sistemi. A preoccupare di più restano i reattori 3 e 4, che emettono alti livelli di radioattività. I tecnici sono riusciti a collegare i cavi elettrici e, come i reattori 1 e 2, stanno lavorando dalla sala di controllo centrale per testare gli impianti.


Oggi alle 15.55 locali
(7.55 del mattino in Italia) dall’edificio del reattore 3 s’è alzato un fumo nero, che ha costretto all’evacuazione temporanea degli addetti e allo stop temporaneo delle operazioni. Dall’osservazione a vista il fumo parrebbe essersi alzato sopra la vasca che contiene il combustibile usato. L’Agenzia per la sicurezza nucleare ha sostenuto che non sono stati rilevati particolari aumenti del livello di radioattività. Alle 18.20 (10.20 in Italia) non c’era più il fumo nero sul reattore 3, ma usciva fumo bianco dal numero 2.
 

TEST IN MARE - La paura ieri veniva dalla pioggia, oggi dal mare. Le autorità giapponesi hanno annunciato che effetteranno delle misurazioni per controllare i livelli di radioattività nelle acque del mare in prossimità della centrale nucleare di Fukushima 1. “E possibile che sostanze radioattive anche se in piccola quantità si siano propagate nel mare” ha detto un responsabile dell’Agezia per la Sicurezza Nucleare. “In ogni caso, anche fosse così, considerato il basso livello di radioattività nell’aria, la cosa non avrebbe conseguenze sulla salute”, ha aggiunto.

Tassi anomali di radioattività dovuti alla presenza di iodio 131 e di cesio 137 sono già stati rilevati in alcuni alimenti (latte, spinaci, fave) e nell’acqua di rubinetto a Tokyo e in altre città.

VIETATA VENDITA DI LATTE E VERDURE - A quattro prefetture giapponesi è stato ordinato di sospendere la distribuzione di latte e di due tipi di vegetali, dopo la scoperta di radioattività in alcuni prodotti provenienti dalle zone vicine alla centrale nucleare danneggiata di Fukushima. Lo ha affermato il portavoce governativo Yukio Edano in una conferenza stampa. Il portavoce ha precisato che si tratta di misure ‘’precauzionali’’ e che coloro che hanno consumato i prodotti provenienti dalle quattro prefetture vicine a Fukushima non corrono ‘’rischi immediati’’.

OMS: GRAVE CONTAMINAZIONE - L’Organizzazione mondiale della sanità ha definito "grave" la contaminazione radioattiva di cibo in Giappone. Il portavoce regionale Peter Cordingley, in un’ intervista telefonica da Manila, ha affermato che "è abbastanza chiaro che si tratta di una situazione grave". "E’ molto più serio di quanto tutti avevano pensato in un primo momento, quando credevamo che questo tipo di problema fosse limitato entro 20-30 km" (dalla centrale). "Ora è lecito supporre che prodotti contaminati siano usciti dalla zona contaminata", ha aggiunto. Cordingley ha precisato che "non ci sono indicazioni" che il cibo contaminato abbia raggiunto altri Paesi.
 

IL BILANCIO DELLE VITTIME - Continua ad aggravarsi il bilancio del terremoto/tsunami. Il Dipartimento di Polizia, secondo quanto scrive il sito del giornale Asahi Shinbun, ha riferito che alle 21 di oggi (13 in Italia) i morti accertati erano 8.805 e i dispersi 12.654. Da giorni, in realtà, continua a esserci incertezza su questo dato, perché da enti locali arrivavano numeri superiori a quelli comunicati dalla polizia. In particolare, da Ishinomaki e Minamisanriku si lamentava la scomparsa di 10mila persone per ciascuna delle località. I feriti sono 2.628. Sempre il sito dell'Asahi, inoltre, sostiene che il numero degli sfollati nei centri di raccolta è 319.101.

BLACK OUT CONTROLLATI - La compagnia elettrica Tokyo denryoku (Toden, Tepco nella denominazione inglese), farà ripartire domani i black out controllati a Tokyo e in altre prefetture limitrofe. Le stime prevedono che ladomanda di elettricità domani, senza questo provvedimento, supererebbe di un 1,5 milioni di kilowatt la produzione. Per tre giorni, complice il weekend e la giornata festiva, era stato possibile evitare il provvedimento.

I PESCHERECCI TORNANO IN MARE - A dieci giorni dalla catastrofe, c'è chi cerca di riprendere a vivere. Succede ad Hachinohe, prefettura di Aomori: i pescatori hanno rimesso in mare i pochi pescherecci che si sono salvati dallo tsunami e sono salpati per la pesca. Hachinohe aveva la terza flotta pescherecci del Giappone. Oggi in mare sono riuscite a uscire 11 barche. Quello che c'era, visto che almeno 400 pescherecci sono stati distrutti dal maremoto. "Lottiamo per far ripartire la pesca sulla sponda del Pacifico del Tohoku", ha detto uno dei pescatori in partenza. Quelle 11 imbarcazioni si sono salvate perché il giorno del maremoto erano a pesca a 30 km dalla costa. Miracolosamente, sono scampati al naufragio.

ASSICURAZIONI: IL COSTO DEL SISMA - Il sisma in Giappone potrebbe costare alla societa' di assicurazione sulla vita 4,9 miliardi di dollari. Lo afferma - riporta l'agenzia Bloomberg - l'agenzia internazionale di rating Moody's, sottolineando che le societa' assicurative sosteranno ''livelli di perdite moderate e gestibili''