New York, 6 maggio 2011 - Al Qaeda progettava di 'festeggiare' i dieci anni dalla strage delle torri gemelle con un attentato ad alcuni treni da far deragliare in località’ imprecisate degli Stati Uniti: è quanto emerge dai primi documenti rinvenuti nel compound dove viveva Osama bin Laden. Lo rivela la Abc News.

Secondo il sito della Abc,  da una prima analisi dei documenti sequestrati non emergono le prove di un pericolo specifico e imminente, di un complotto ai danni della sicurezza americana. anche se il gruppo che faceva capo a Bin Laden manteneva le sue aspirazioni omicide. Soprattutto rimaneva concentrato nello studio di attentati nel settore dei trasporti.

Nel febbraio 2010, in particolare, al Qaeda stava pensando dimettere a punto un’operazione contro dei treni in localita’ non specifiche del territorio americano, proprio in occasione del decennale dell’11 settembre, quindi fra qualche mese. Si pensava a manomettere i binari in modo da provocare un tragico deragliamento, magari lungo una valle o su un ponte.

Il portavoce della Dhs, il Dipartimento della Sicurezza Interna, Matt Chandler ha ricordato che si tratta di un primo rapporto "ancora sommario e che potrà essere soggetto di cambiamenti. Malgrado ci sia un alto livello di vigilanza, non ci sono gli estremi per un allarme". E ancora: "Non abbiamo alcun elemento per pensare a una minaccia terroristica imminente alla nostra rete ferroviaria, tuttavia - ha aggiunto Chandler - vogliamo avvisare i nostri partner del presunto complotto".

 

COMMOZIONE A GROUND ZERO - Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha deposto una corona di fiori dei colori della bandiera americana (blu, bianco e rosso) a Ground Zero (VIDEO), dove ha commemorato le vittime degli attentati dell’11 settembre 2001. In un momento carico di commozione, ha poi fatto qualche passo indietro e ha osservato alcuni  secondi di silenzio.

Circondato da poliziotti del New York Police Department e da personaggi politici, tra cui il sindaco di New York Michael Bloomberg e il governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo, ha poi abbracciato alcuni dei presenti, scambiando con loro qualche parola.

Nella sua prima visita da presidente al sito dove si ergevano le Torri Gemelle del World Trade Center non ha pronunciato discorsi. Obama ha deciso di venire a New York dopo avere dato la notizia dell’uccisione del leader di al Qaida Osama bin Laden durante un blitz delle forze speciali americane ad Abbottabad, in Pakistan.
 

In precedenza, visitando i vigili del fuoco di New York, Obama aveva detto:  " Mi inchino ai nostri eroi". "Non daremo nessuna tregua ai terroristi, dovunque essi siano", ha avvertito Obama.

Quattro giorni dopo la morte del leader di al Qaeda, ucciso da un commando americano, l’amministrazione non vuole fare parate, ha precisato la Casa Bianca, ma rendere omaggio alle vittime degli attentati, da cui è scaturita la guerra contro al Qaeda.

Definendo la morte di Bin Laden come un “momento importante e liberatorio per il popolo americano”, il portavoce Jay Carney ha fatto sapere che Obama intende “richiamare il sentimento di unità che aveva pervaso l’America dopo questi attentati”. Il Presidente “vuole incontrare le famiglie delle vittime e i soccorritori a porte chiuse”: “Vuole vederli, condividere questo momento così importante e significativo, un momento agrodolce per molte famiglie delle vittime”. La Casa Bianca ha precisato che non è previsto alcun intervento pubblico.

Obama aveva invitato Bush a recarsi con lui a Ground Zero. “E’ un momento di unità per gli americani ed è il momento di ricordarsi dell’unità prevalsa dopo gli attentati dell’11 settembre”, ha sottolineato Carney, aggiungendo che “con questo spirito” era stato invitato l’ex Presidente.

Il suo portavoce, David Sherzer, ha fatto sapere che Bush “ringrazia molto, ma ha deciso di restare lontano dai riflettori da quando ha concluso il suo incarico. Continua a festeggiare insieme con tutti gli americani questa importante vittoria nella guerra al terrore”.

CATTURATI O UCCISI QUASI TUTTI I RESPONSABILI DELL'11 SETTEMBRE - Quando arrivera’ a Ground Zero, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama potra’ affermare che dopo la morte di Bin Laden quasi tutte le persone considerate responsabili della strage dell’11 settembre sono state catturate o uccise.

Ora l’azione delle forze di sicurezza e del controterrorismo americani si concentrera’ sulla caccia al numero due della rete terroristica Al Qaeda, Ayman al Zawahiri. Le informazioni raccolte nel covo di Bin Laden, e gli interrogatori dei detenuti attualmente in carcere contribuiranno a stringere il cerchio attorno ad Al Zawahiri ed altri leader.

Gli Stati Uniti hanno in custodia a Guantanamo sette presunti partecipanti alla cospirazione dell’11 settembre. Altri due vennero uccisi in Afghanistan nel 2001, stando ad informazioni diffuse dal gruppo di ricerche GlobalSecurity.org. Rimangono a piede libero, oltre a Zawahiri, altri due presunti cospiratori identificati dalla National Commission on Terrorist Attacks Upon the United States, ossia la Commissione sull’11 settembre: si tratta di Zakariya Essabar e Mushabib al Hamlan.

FIDEL CASTRO: UCCISIONE ABOMINEVOLE - Il leader rivoluzionario cubano Fidel Castro ha definito un “atto abominevole” l’uccisione di Obama bin Laden da parte degli americani. “Qualsiasi siano le azioni attribuite a bin Laden, l’omicidio di un essere umano disarmato circondato dalla sua famiglia e’ un atto abominevole. Apparentemente e’ quanto ha fatto il governo della piu’ potente nazione del mondo”, ha affermato l’ex presidente cubano in un articolo pubblicato dai media dell’Avana, intitolato “L’assassinio di Osama bin Laden”.
 

PAKISTAN MINACCIA -  L’esercito pachistano, pur ammettendo "carenze" nella roccalta di informazioni sulla localizzazione del leader di Al Qaeda, ha diffuso un comunicato nel quale si minaccia di ripensare la cooperazione con Washington. Nel mirino sia gli accordi militari, che dei servizi segreti, nel caso di un nuovo raid americano come quello condotto ad Abottabad, che ha portato all’uccisione di Osama bin Laden. L’esercito ha detto inoltre di voler ridurre la presenza dei militari americani in Pakistan.
 

IL SOLDATO CHE HA UCCISO OSAMA SARA' DECORATO IN SEGRETO - Il triste pantheon della guerra al terrorismo degli Stati Uniti ospiterà, nel suo punto più alto, un eroe sconosciuto. Così come Obama ha deciso di non rendere pubbliche le immagini del leader di al Qaida morto, ugualmente nell’ombra resterà il volto del soldato che lo ha ucciso. L’uomo, rivela il Washington Post, sarà decorato ma in segreto.
L’identità del militare dei Navy Seals che ha freddato lo sceicco del terrore, informa il quotidiano, non sarà rivelata, ma lui - con menzione speciale - e i suoi compagni del commando team 6 avranno un’ onorificenza.
Questa gloria anonima - commentano gli analisti - è la prova di quanto sia anomala e indefinibile la ‘guerra terrore’. L’eroe è destinato a restare sconosciuto, a non avere un nome o un volto.

PANETTA: "BLACK OUT DI 25 MINUTI" - Il capo della Cia, Leon Panetta, ha rivelato che ci fu un black-out di 25 minuti nella diretta video del blitz durato 40 minuti che ha portato alla morte di Osama bin Laden, domenica scorsa in Pakistan. Ma allora, si chiede oggi il Telegraph, cosa guardavano il Presidente Barack Obama e i suoi collaboratori ritratti nella fotografia diffusa dalla Casa Bianca, che li mostra intenti a seguire l’operazione?

“Il Presidente e i suoi collaboratori stavano guardando in tempo reale alcuni aspetti dell’operazione, non appena avevamo le informazioni”, sottolinea Panetta in un’intervista alla Pbs. Ma non ha seguito il momento in cui Bin Laden è stato colpito, ha aggiunto. “Una volta che le unità speciali sono entrate nel compound, posso dire che c’è stato un lasso di tempo di circa 20-25 minuti in cui non abbiamo saputo cosa stesse succedendo - ha rivelato Panetta - sono stati momenti di tensione mentre aspettavamo di avere informazioni. Ma finalmente, l’ammiraglio McRaven (comandante dell’operazione sul campo) è tornato e ci ha detto ‘Geronimo’, che era la parola in codice per dire che avevano preso Bin Laden”.

ARABIA SAUDITA, OSAMA TRADITO DA AL-ZAWAHIRI - Osama bin Laden e’ stato “liquidato” dalla fazione egiziana di al Qaeda guidata dal numero due del network del terrore, Ayman al-Zawahiri. Lo scrive il quotidiano saudita al-Watan citando una “fonte regionale vicina al dossier terrorismo”, secondo la quale e’ stato un “corriere pachistano e non kuwaitiano a portare gli americani nel compound di Abbottabad”.

“Il corriere che gli americani seguivano - scrive il giornale - era pachistano e lavorava in realta’ per Zawahri. Gli egiziani di al Qaeda, che guidano di fatto la rete terroristica hanno tentando dall’inizio della malattia di bin Laden, nel 2004, di prendere il controllo dell’organizzazione”.

Secondo la fonte citata dal giornale, sono stati proprio “gli egiziani di al Qaeda” a convincere Osama bin Laden a spostarsi dalle zone tribali del Pakistan ad Abbottabad, citta’ dove e’ stato scovato e ucciso dalle forze statunitensi. Sempre secondo la fonte, dopo il ritorno dall’Iran di uno dei responsabili del network, l’egiziano Saif al-Adl, lo scorso autunno, la fazione di al Qaeda “ha messo in piedi un progetto per liquidare bin Laden”.

TRIPOLI: NOI I PRIMI A SPICCARE MANDATO CONTRO BIN LADEN - Fu il governo di Muhammar Gheddafi, e non qualcuno a Washington, a spiccare il primo mandato di cattura nei confronti di Osama Bin Laden, nel 1998. A sottolinearlo, parlando con il Washington Post, e’ stato un alto funzionario del governo libico, ricordando che il mandato, approvato dall’Interpol, venne spiccato dopo che due agenti del controterrorismo tedesco vennero uccisi nella citta’ di Sirte nel 1994, un attacco che Tripoli attribui’ a al-Islamiya al-Mutaqila, anche noto come Gruppo di combattimento islamico libico, organizzazione militante legata ad Al Qaeda.

Quattro mesi dopo l’emissione del mandato Al Qaeda attacco’ le ambasciate americane in Kenya e Tanzania che fecero oltre duecento morti. “All’epoca non ci diedero ascolto, perche’ nessuno ascoltava la Libia”, ha dichiarato la fonte citata dal quotidiano, per rivendicare per la Libia - la cui parte negli attentati contro una discoteca a Berlino nel 1986 e contro il volo della Pan Am a Lockerbie, nel 1988 e’ noto - il ruolo di alleato nella lotta contro Al Qaeda.

NON DI OSAMA: PUBBLICATE SOLO LE FOTO DELLE ALTRE VITTIME - Le foto di Osama bin Laden ucciso non saranno diffuse, ma intanto sono comparse in rete le foto di tre delle altre vittime. Diffuse dall’agenzia Reuters, le immagini ritraggono tre cadaveri, uno dei quali potrebbe essere, a giudicare dalle fattezze del volto, il figlio di Bin Laden. La relativa freschezza delle chiazze di sangue potrebbe indicare che sono state scattate poco dopo il raid.

Due dei morti sono uomini di carnagione olivastra e con baffi, forse i due corrieri di al Qaeda uccisi al piano terreno dell’edificio nel quale si trovava Bin Laden. Non ci sono però immagini della donna che, secondo la ricostruzione della Casa Bianca, è stata uccisa perché finita in mezzo a un conflitto a fuoco.

Insieme a quelle dei cadaveri, le immagini comprendono anche una serie di fotografie di pezzi dell’elicottero distrutto dalle forze speciali perché danneggiato e non in grado di ripartire.

Immagini che confermano che l’elicottero fatto esplodere non è simile ad alcun modello impiegato dalle forze armate americane, e che quindi appoggiano l’opinione secondo cui gli Usa hanno impiegato nel raid di Abbottabad un velivolo ancora segreto.

C'ERA ANCHE UN NAVY SEAL A QUATRO ZAMPE NEL BLITZ - C’era anche un Navy Seal a quattro zampe nell’operazione condotta ad Abbottabad, che ha portato all’uccisione di Osama Bin Laden. Al cane eroe stamani il New York Times dedica un intero articolo.

Come per gli altri 79 membri del commando di soldati che ha portato a termine l’operazione, anche l’identita’ dell’animale e’ coperta dal massimo riserbo. E addirittura non e’ dato sapere neppure di quale razza sia. Le illazioni si sprecano: ma i piu’ probabili sembrano essere un Pastore tedesco o un Pastore belga malinois.

Fatto sta che la presenza del cane dimostra il crescente utilizzo di questi animali nelle azioni militari: i soldati a quattro zampe si sono infatti piu’ volte rivelati maggiormente efficaci nel ritrovamento degli ordigni e nell’individuare persone all’interno di edifici. Tra gli altri possibili utilizzi, quello di raggiungere persone in fuga dal compound. Un Pastore tedesco o un Malinois belga, infatti, corrono al doppio della velocita’ degli esseri umani.

Attualmente sono 600 i cani impiegati in Iraq ed in Afghanistan, ed il loro numero potrebbe crescere di molto nel prossimo anno. Molti sono i Labrador retriever che precedono l’avanzata delle truppe per accertare la sicurezza della strada.

E sempre piu’ sono quelli insigniti di onorificenze, come ad esempio Remco, un cane che nel 2009 aveva ottenuto la Silver Star, uno dei riconoscimenti militari più prestigiosi, per avere contribuito in modo determinante ad un’operazione.

E anche i soldati a quattro zampe sono ormai dotati delle più sofisticate attrezzature: quelli nei Navy Seals dispongono anche di speciali tute impermeabili dotate di una videocamera con visore notturno collegato al monitor dei conduttori, permettendo cosi’ di osservare, a distanza, cio’ che accade.

NON ERA UNA RESIDENZA DA 1 MILIONE DI DOLLARI - La villetta fortificata di Abbottabad dove era rifugiato Osama bin Laden non era la sontuosa residenza di cui hanno parlato governo e stampa americani. Secondo quanto riferisce il Guardian, la casa non valeva un milione di dollari come detto ma al massimo 250.000. E nell’abitazione era in vigore il divieto di fumo.

Sulla stima del valore dell’abitazione a dare una valutazione più precisa sono due agenti immobiliari di Abbottabad. Muhammad Anwar spiega: “Non c’era la piscina, per esempi, non era esattamente una residenza di lusso poteva valere al massimo venti milioni di rupie” (pari appunto a 250.000 dollari).

Quanto al particolare del divieto di fumo questo è solo indiziario ma circostanziato. L’Independent ha intervistato un commerciante della zona che riforniva regolarmente i misteriosi abitanti della dimora. Mohammad Usman ricorda di aver portato verdure, saponette, schampo e anche sigarette. Ma gli uomini di guardia, precisa, compravano sempre sigarette sfuse, una o due al massimo “mai un intero pacchetto”. Forse bin Laden, riflette ora Usman, aveva proibito di fumare.

 I DETTAGLI DELL'OPERAZIONE - Due elicotteri, 79 uomini e 40 minuti per condurre a termine l’operazione del secolo contro Osama Bin Laden. Malgrado la segretezza del blitz condotto dai Navy Seals della marina militare Usa, nuovi dettagli cominciano a emergere sulla notte piu lunga per il presidente Barack Obama. LEGGI TUTTO