New York, 2 agosto 2011 - Il Senato degli Stati Uniti ha approvato l'accordo sul debito, il default è così scongiurato. A poco più di 11 ore dalla scadenza del termine l'ok è arrivato con 76 voti a favore e 26 contrari, tra cui, secondo FoxNews, 7 democratici dell’ala liberal delusi dal compromesso raggiunto con cui il presidente Barack Obama ha dato il suo imprimatur. Il presidente Barack Obama ha firmato l’accordo sull’aumento del tetto del debito che ora e’ legge.

 

OBAMA - Per il presidente Usa la legge sull'innalzamento del tetto del debito “è un importante primo passo per assicurare che gli Stati Uniti vivano con i mezzi che hanno”.

 

"E’ stato un dibattito lungo e difficile - ha detto Obama parlando dal Rose Garden della Casa Bianca -, destabilizzante per l’economia, ma l’accordo ci consente di continuare a investire nella nostra economica”.

 

Il presidente Usa ha ricordato che “il lavoro sul deficit non è finito ed è ora necessario creare un clima favorevole a un ritorno alle assunzioni”. Secondo il presidente “il buco di bilancio non può essere colmato solo tagliando la spesa pubblica, ora serve un approccio equilibrato dove tutto è preso in considerazione”, ribadendo che saranno necessari investimenti in settori chiave come l’istruzione e la ricerca “per garantire che non si taglierà troppo mentre l’economia è ancora fragile”.

 

Per questo, Obama ha chiesto una rapida approvazione degli accordi commerciali ancora in attesa di un voto del Congresso e che siano prolungati i tagli fiscali per la classe media. 

 

WALL STRETT BOCCIA LA LEGGE -  La Borsa di New York ha reagito negativamente alla notizia dell'approvazione della norma sul debito da parte del Senato. In chiusura l'indice Dow Jones ha fatto segnare un calo di oltre il 2%.

 

MOODY'S: "OUTLOOK NEGATIVO" - L’agenzia di rating Moody’s come Fitch ha confermato il voto massimo, la tripla A sui titoli governativi Usa, ma a differenza dei colleghi ha immediatamente cambiato l’outlook in negativo malgrado l’approvazione della legge che innalza il tetto del debito. Fitch ha fatto sapere che non escludere di ribassare l’outlook ma ha rinviato al decisione alla fine del mese.

 

L'OK DELLA CAMERA - In precedenza, anche la Camera ha dato il via libera all'intesa bipartisan sull'innalzamento del tetto del debito pubblico. Ieri sera la proposta di legge è passata con 269 si e 161 no, ben oltre la maggioranza di 216

 

IL TESTO - La legge, 74 pagine uscite dall'intesa di domenica, dà al presidente l'autorità di alzare il debito pubblico di 2.100-2.400 miliardi di dollari da 14.300 attuali in 10 anni, in cambio di tagli e tetti di spesa per quasi 2.500 miliardi in due tranche. 

 

La diplomazia è stata al lavoro nei corridoi di Capital Hill l’intera giornata, per raccogliere i voti necessari. L’accordo scongiura il rischio di un default, ma non quello di un downgrade (abbassamento della valutazione) del debito pubblico americano da parte delle agenzie di rating: l’ammontare della misura è decisamente inferiore ai 4.000 miliardi di dollari identificati da Standard & Poor’s per il mantenimento del rating AAA (il migliore). E l’impatto della misura sull’economia, già fragile, preoccupa.

 

"L’accordo è positivo per l’economia, evita altri danni", ha affermato il segretario al Tesoro, Timothy Geithner. Il presidente della Fed, Ben Bernanke, convoca una riunione del board per discutere di "politiche fiscali e di bilancio". Secondo gli osservatori, la Fed dovrà aiutare ancora l’economia.

 

TORNA LA GIFFORDS -  Da notare, infine, che per la votazione di ieri sera alla Camera è ricomparsa alla Camera dopo sette mesi di assenza la deputata dell'Arizona Gabrielle Giffords, colpita alla testa durante la strage di Tucson nel gennaio scorso e sopravvissuta incredibilmente alle gravissime ferite riportate. Il ritorno della deputata democratica (per la cronaca, ha votato sì) è stato salutato dall'applauso dei colleghi e dalla capogruppo democratica Nancy Pelosi: "Chiamarla collega è un privilegio".