Londra, 24 maggio 2013  - Un drammatico video diffuso dai media britannici mostra l’intervento della polizia che apre il fuoco e poi arresta i due assassini del soldato britannico, mercoledì scorso.

(GUARDA IL VIDEOCHOC)

Il filmato dura 10 secondi e si vede uno dei due sospettati correre verso un’auto della polizia brandendo un coltello. Dalla macchina partono gli spari e l’uomo cade a terra.

Poi appare il suo complice che sembra puntare una pistola verso la polizia e viene colpito. Il Daily Mirror, che ha pubblicato il video, ha spiegato che il filmato è stato realizzato da un abitante della zona con un cellulare dalla sua abitazione.

L’IMAM ESPULSO DALL’INGHILTERRA HA ISPIRATO GESTO ASSSASSINO: ADEBOLAJO EROE - L’imam islamico radicale Omar Bakri Mohammed, espulso dall’Inghilterra per la violenza dei suoi sermoni, ha lodato le gesta dei killer di Woolwich. In un’intervista esclusiva all’Independent, Bakri, che adesso vive in Libano, ha affermato: “Ho visto il filmato e posso dire che (Adebolajo) è stato molto coraggioso. L’Islam può giustificare tutto ciò, non ha colpito un civile, si è rivolto contro un militare in un’operazione. Noi lo consideriamo un eroe per ciò che ha fatto”, ha detto Bakri.

L’Independent scrive anche che Michael Adebolajo, un britannico convertito all’Islam di origini nigeriane, aveva ascoltato diversi sermoni dell’imam Omar Bakri, prima che lasciasse la Gran Bretagna.

Bakri infatti ha detto di conoscere il giovane: “Lo conoscevo con il nome di Michael, quando veniva ai nostri incontri, poi si è convertito e ha preso il nome di Abdullah; ho sentito che poi ha cominciato a farsi chiamare Mujahid. Faceva domande sulla religione, era curioso. Ha cominciato a venire ai tempi della guerra in Iraq e della guerra al terrorismo. Non so se sono stato io ad influenzarlo. Ma era un ragazzo tranquillo. Qualcosa deve averlo smosso”.

LA MOGLIE DEL SOLDATO UCCISO: A LONDRA LO CREDEVO AL SICURO - La moglie di Drummer Lee Rigby, il soldato ucciso a Londra da due terroristi, credeva che suo marito sarebbe stato al sicuro in Gran Bretagna. Rebecca Lee Rigby lo ha raccontato con la voce rotta dall’emozione in una conferenza stampa in cui la famiglia ha reso omaggio al giovane. “Vorremmo dirti buona notte Lee, riposa in pace nostro caro soldato caduto, noi ti amiamo tantissimo e non ci sono parole per esprimere quanto ci mancherai”, ha dichiarato Ian Rigby, il padre adottivo, con la voce rotta dall’emozione.  “Il ragazzo era un vero uomo di famiglia”, ha aggiunto il patrigno, “adorava la sua famiglia si preoccupava di tutti loro, di sua moglie, di suo figlio Jack e delle sorelle minori”. “Il cuore mi si è fermato vedendo il video di Woolwich, sapendo che Lee lavorava in quel quartiere”, ha affermato.

IL GOVERNO GIUSTIFICA OPERATO SERVIZI  - Il governo britannico difende i servizi di sicurezza criticati perché, pur avendo sotto il loro radar (e secondo alcune fonti non confermate anche da otto anni) i due killer che due giorni fa hanno ucciso un soldato a colpi di mannaia nel sud-est di Londra in quello che viene considerato un ‘’atto di terrorismo’’, non sono stati in grado di prevenire l’episodio, mentre è confermata un’indagine parlamentare a riguardo. Il ministro per le Comunità locali, Eric Pickles, in un’intervista oggi alla Bbc ha affermato che non è possibile controllare tutti per tutto il tempo. ‘’I parlamentari condurranno indagini approfondite per capire cosa i servizi di sicurezza sapessero. Tuttavia, esperti di sicurezza mi hanno spiegato quanto sia difficile in una societa’ libera essere in grado di controllare tutti’’. ‘’La nostra grande preoccupazione è che l’episodio possa essere facilmente copiato’’, hanno detto fonti dei servizi al Times’’.

UNO DEGLI AGRESSORI VOLEVA UNIRSI AI SHABAAB SOMALI - Uno dei due aggressori del soldato decapitato due giorni fa a Londra ‘’aveva tentato di andare in Somalia per addestrarsi o combattere con gli integralisti somali degli Shabaab’’, legati ad al Qaeda. Lo riferiscono fonti del governo britannico citate dai media Usa.

MOQTADA SADR: PUNIRE I DUE KILLER, NON SIAMO TERRORISTI - Il leader radicale sciita iracheno Moqtada Sadr, il cui ‘Esercito del Mahdi’ combattè anche le truppe britanniche in Iraq dopo l’invasione del 2003, ha condannato l’attentato in cui un soldato è stato ucciso a Londra, affermando che gli esecutori dovrebbero essere giudicati da “una Corte islamica” e le loro mani “maledette”. “Non siamo favorevoli a seguire contro gli occupanti il loro stesso comportamento terroristico”, ha affermato Sadr rispondendo ad una richiesta di un gruppo di fedeli residenti in Occidente di commentare quanto avvenuto nella capitale britannica. “Chiunque abbia fatto questo merita di essere isolato e giudicato da una Corte islamica, anche se in contumacia”, ha detto il leader sciita. “Che le sue mani - ha aggiunto - siano maledette, come le mani di chi mette bombe in Iraq, Afghanistan e in altri luoghi o tagli teste a Londra o in altri luoghi”.