Il Cairo, 20 agosto 2013 - E' stato arrestato nella notte la guida dei Fratelli musulmani, Mohamed Badia. La cattura sarebbe avvenuta in appartamento nei pressi di Rabaa, sul viale Tayaran, nella capitale egiziana. L’emittente egiziana Ontv, vicina al governo, ha trasmesso in esclusiva le immagini della guida spirituale della Confraternita dopo l'arresto.

La giustizia egiziana aveva ordinato il suo arresto per "istigazione alla violenza", insieme con quello di vari altri dirigenti di punta dei Fratelli Musulmani, il 10 luglio, una settimana dopo che l’esercito aveva destituito e arrestato Morsi, il primo capo di stato eletto democraticamente.

Secondo quanto riferito da network locali, Badia è stato portato nel carcere Torah, lo stesso dove si trova Hosni Mubarak, l'ex rais è in attesa della scarcerazione dopo la caduta di alcune gravi accuse di corruzione. Proprio domani la Corte Penale del Cairo esaminerà l’istanza di scarcerazione presentata dal difensore di Mubarak, Fareed el-Deeb, nel processo per corruzione a carico del deposto presidente dell’Egitto.

Tornando a Badia la procura generale egiziana ha stabilito per lui 15 giorni di carcerazione preventiva. Nel blitz è stato arrestato anche il portavoce dell’Alleanza delle formazioni pro-Morsi Youssef Talaat.

"FRATELLI MUSULMANI NEL CUORE DEL POPOLO" - Mohamed Badia "è solo uno dei membri della Fratellanza musulmana, la confraternita che e’ nel cuore di tutti gli egiziani che rifiutano il golpe militare", ha commentato uno dei portavoce della Fratellanza, Ahmed Aref, subito l'arresto. La guida provvisoria è stata affidata a Mahmud Ezzat, soprannominato 'la volpe della Confraternita'.

WASHINGTON BOCCIA L'ARRESTO DI BADIA - Gli Stati Uniti bocciano l’arresto dl leader dei Fratelli Musulmani, definendolo ‘’non in linea con gli standard di tutela dei diritti umani che gli States sostengono’’. Lo afferma il portavoce della Casa Bianca.

VOCI SU TENTATIVO DI SUICIDIO DI MORSI IN CARCERE - Intanto in Egitto circolano voci - riprese dai social network - sul tentativo di suicidio con un coltello del presidente egiziano deposto Mohamed Morsi in carcere, secondo le quali sarebbe stato salvato nella notte dai militari. Immediata la smentita dei Fratelli musulmani secondo cui “si sta preparando l’omicidio di Morsi in prigione”. “Un vero musulmano non si suicida”, aggiungono. 

ACCUSA DI TRADIMENTO PER EL BARADEI - E’ stata fissata al 19 settembre l’udienza a carico dell’ex vicepresidente egiziano Mohamed el Baradei, accusato di tradimento. Lo riferisce il quotidiano el Wafd. Secondo il quotidiano, il processo al Nobel per la pace è stato intentato sulla base di un esposto presentato dal capo del dipartimento di diritto penale alla facoltà di Legge dell’università di Helwan, Sayed Atiq. L’ex vicepresidente ad interim, dimessosi dopo il bagno di sangue della scorsa settimana al Cairo, ha lasciato l’Egitto il 18 agosto scorso per Vienna.

TURCHIA, ERDOGAN: ISRAELE DIETRO AL GOLPE  - Nuovo affondo del primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan contro Israele, che ha accusato di aver orchestrato il colpo di stato con cui il 3 luglio scorso le Forze Armate egiziane deposero l’allora presidente Mohamed Morsi. “Che cosa si dice dell’Egitto? Che la democrazia non è l’urna elettorale”, ha polemizzato Erdogan, islamista al pari di Morsi, a un convegno di dirigenti locali del suo Akp, il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo del quale è leader. “Chi c’è dietro questo?”, si è chiesto. “C’è Israele. Abbiamo le prove, ci sono i documenti”, ha sottolineato.

A sostegno della sua tesi, il premier turco ha citato una dichiarazione attribuita a un non meglio precisato “intellettuale ebraico francese” e risalente al 2011, secondo cui “anche se i Fratelli Musulmani vincessero le elezioni egiziane, non potrebbero rimanere al potere e governare” giacché, appunto, “la democrazia non sono soltanto le urne”. Da tempo l’Akp ha sviluppato rapporti collaborativi con i Fratelli Musulmani di Morsi e con il Partito per la Libertà e la Giustizia, loro braccio politico. Erdogan stesso non ha esitato a definire un “golpe” la destituzione dell’ex presidente egiziano.

Quanto alle relazioni con Israele, sono arrivate sull’orlo della completa rottura per la vicenda dell’assalto nel maggio 2011 da parte d’incursori di Marina dello Stato ebraico alla ‘Mavi Marmara’, l’ammiraglia della cosiddetta Freedom Flotilla che, salpata proprio dalla Turchia, intendeva violare il blocco navale della Striscia di Gaza per portarvi aiuti umanitari: nel blitz rimasero uccise undici persone, tra cui nove cittadini turchi. Lo scorso marzo il premier israeliano Benjamin Netanyahu fu costretto a scusarsi ufficialmente con Ankara.

ERDOGAN: I PAESI MUSULMANI HANNO TRADITO L'EGITTO  - Paesi musulmani hanno tradito l’Egitto, sostenendo i nuovi leader del Paese, appoggiati dalle forze armate. Lo ha detto il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan in un discorso ai membri del suo partito Akp, trasmesso dalla televisione. “Oggi - ha affermato - nonostante il tradimento dei fratelli (islamici, ndr), nessuno potrà impedire al popolo egiziano di prendere il controllo dell’Egitto”.

ISRAELE: NON VALE LA PENA DI RISPONDERE  - “È una dichiarazione su cui non vale la pena di fare commenti”. Così il portavoce del ministero degli Esteri israeliano, Yigal Palmor, in riferimento alle parole del premier turco Recep Tayyip Erdogan, secondo il quale lo Stato ebraico è dietro alla destituzione del presidente egiziano Mohammed Morsi.

WASHINGTON CRITICA ERDOGAN, IN SERATA VERTICE PER CONGELARE O MENO AIUTI A EGITTO  - Gli Usa hanno criticato il premier turco Recep Tayyip Erdogan, che ha accusato Israele di aver orchestrato il colpo di stato con cui il 3 luglio scorso le Forze Armate egiziane deposero l’allora presidente Mohamed Morsi. Il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest ha definito le parole di Erdogan “offensive, infondate e sbagliate”.

Barack Obama avrà in serata alla Casa Bianca un nuovo incontro con i suoi più stretti collaboratori per esaminare gli ultimi sviluppi in Egitto. La Casa Bianca ha chiarito che si tratta di uno degli incontri su base regolare che il presidente americano sta avendo per decidere se confermare o congelare l’ultima tranche di aiuti militari al Cairo. Il portavoce del dipartimento di Stato, Jen Psaki, aveva chiarito ieri che degli 1,23 miliardi di dollari in aiuti Usa ai militari egiziani, 585 milioni non sarebbero stati ancora impegnati. Obama, dopo la deposizione dell’ex presidente Mohamed Morsi ad opera dei militari lo scorso 3 luglio, ha già congelato la consegna di 4 caccia-bombardieri F-16 e ha annullato la scorsa settimana le annuali esercitazione militari congiunte con le truppe del Cairo.

 

VIDEO - MORTE E DISTRUZIONE PER LE STRADE DI NASR CITY - IL GIORNO DELLA COLLERA - LA CRONACA DEGLI SCONTRI NELLE IMMAGINI DEL CAMERAMAN UCCISO - IN CENTINAIA RESISTONO NELLA MOSCHEA DI FATAH - INTERVISTA DI AL JAZEERA UNA DONNA ALL'INTERNO DELLA MOSCHEA - LA POLIZIA SGOMBERA LA MOSCHEA FATAH