Kiev, 25 gennaio 2014 - In un paese ormai sull'orlo del baratro, con la protesta degli attivisti pro Ue che ora dilaga da Kiev alle stesse province orientali un tempo saldamente filorusse riempiendo piazze e luoghi di potere, il presidente dell'Ucraina, Viktor Yanukovitch, tenta l'inosabile e prova a coinvolgere i ledaer d'opposizione in un governo di salute pubblica: incarico di premier ad Arseny Yatsenyuk (al posto di Nikolai Azarov, sacrificato alla ragion di Stato), leader del partito dell'Unione pan-ucraina Patria, fondatio dall'ex premier ora in carcere Yulia Tymoshenko; incarico di vicepremier all'ex pugile Vitali Klitschko, altro leader di opposizione, alla guida del partito Udar. E per martedì resta programmata una riunione della Rada, il Parlamento, per modificare le controverse leggi che limitano la libertà di manifestazione.

LA RISPOSTA - L’opposizione ucraina in ogni caso, almeno per il momento, sembra snobbare le offerte del presidente Viktor Yanukovic (eletto nel 2010). L’opposizione vuole elezioni presidenziali quest’anno aggiungendo che i colloqui con il campo del presidente continueranno. Lo ha chiarito Vitali Klitschko, cui come detto Yanukovich ha offerto l’incarico di vicepremier.

GLI SCONTENTI -  Gli esclusi dal round negoziale come Andriy Hrytsenko, noto leader dell'opposizione ed ex ministro alla Difesa, però soffiano sul fuoco e secondo il quotidiano Ukrainska Pravda, addirittura chiedono ai manifestanti di portare in piaza le armi legalmente detenute. "Le armi da fuoco - sono le parole dell'ex ministro citato dal quotidiano - dovrebbero essere usate solo in risposta a minaccia alla vita umana. Sarò il primo a farlo". E anche il leader nazionalista di Svoboda, Oleg Tyagnybok, rappresentante della destra sciovinista e anti-russa, continua a soffiare sul fuoco.

L'ASSALTO - Circa duemila manifestanti ucraini si sono ammassati lungo Casa Ucraina, un edificio vicino piazza Maidan a Kiev occupato dalla polizia. Alcuni di loro sono riusciti a penetrare nell’edificio e hanno lanciato bombe molotov. La polizia - stando a quanto riferisce un giornalista della France Presse - sta rispondendo con granate assordanti.

- Sporadici scontri si sono erano registrati in precedenza nel centro di Kiev, a dispetto dell’appello lanciato ieri dai leader delle forze di opposizione per mantenere l’osservanza della tregua proclamata due giorni fa, almeno fino a quando rimarrà aperto uno spiraglio per il dialogo con le autorità filo-russe. Epicentro dei disordini è stata via Grushevsky, la strada sulla quale si affaccia la Rada Suprema, il Parlamento, che martedì prossimo si riunirà in seduta di emergenza. In tarda serata i manifestanti antigovernativi ucraini stanno attaccando Casa Ucraina, un edificio vicino piazza Maidan occupato dalla polizia a Kiev.

VITTIME - Un poliziotto ucraino di 27 anni è stato ucciso mentre tornava in un dormitorio delle forze speciali ‘Berkut’ dopo aver finito il suo turno di lavoro. Lo sostiene il ministero dell’Interno ucraino. Il giovane è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco in testa. Morto in ospedale anche un manifestante 45enne gravemente ferito negli scontri esplosi domenica scorsa. Il bilancio delle vittime, secondo i manifestanti, sale a sei.

RILASCIATI POLIZIOTTI -  Sono stati liberati invece i due poliziotti che - secondo il ministero dell'Interno di Kiev - erano stati rapiti nella notte dai manifestanti antigovernativi assieme a un collega che si troverebbe ora in ospedale dopo essere stato accoltellato. I due agenti però, sempre stando al ministero, avrebbero dei segni di tortura sul corpo. Il comando della Resistenza nazionale "nega categoricamente" il sequestro.

SCONTRI - Con una temperatura inferiore ai 20 gradi centigradi sotto lo zero, la scorsa notte i manifestanti pro-europeisti si sono assiepati dietro le cataste di pneumatici erette per fermare l’avanzata delle forze di sicurezza, e vi hanno dato fuoco (VIDEO): si è così creata una fitta cortina di fumo che li ha resi praticamente invisibili agli agenti in assetto anti-sommossa, contro i quali sono state lanciate pietre e bottiglie incendiarie. I poliziotti hanno risposto sparando proiettili in gomma e tirando granate stordenti. Il ministero dell’Interno ha accusato i dimostranti di averne aggrediti tre, uno dei quali sarebbe stato accoltellato e gli altri due presi in ostaggio. I sostenitori dell’opposizione hanno però negato ogni responsabilità, intimando al governo di evitare “provocazioni”. Il cadavere di un altro agente è stato nel frattempo trovato nella parte sud della capitale, ma la sua morte non sarebbe in alcun modo legata ai tumulti.

OCCUPATO IL MINISTERO DELL'ENERGIA - Almeno cinque piani dell’edificio che ospita il ministero dell’Energia, a Kiev, sono stati occupati in mattinata dai manifestanti del gruppo civico ‘Spilna Sprava’. Il palazzo si trova in posizione altamente sterategica, in viale Khreshatik 30, non lontano da piazza Maidan, cuore della protesta ‘europeista’ ormai fondamentalmente antigovernativa

GLI ARRESTI - Sono 103 le persone finora arrestate dalla polizia ucraina per i violenti scontri che divampano da domenica scorsa. Le forze di opposizione sono furiose dopo che due mesi di carcere ciascuno sono stati inflitti dal Tribunale di Obolon, sobborgo settentrionale di Kiev, a una quindicina di manifestanti pro-europeisti arrestati durante i disordini dei giorni scorsi: tra i condannati anche un uomo di 72 anni, accusato di aver aggredito un agente delle forze speciali anti-sommossa. “Assurdo”, è stato il commento di uno dei leader dissidenti, l’ex campione del mondo di pugilato Vitaly Klitschko che guida l’Udar, l’Alleanza Democratica Ucraina per le Riforme. “Questa è una dimostrazione di come Viktor Yanukovich intenda mantenere la promessa di lasciar andare i dimostranti finiti in carcere”, denuncia in una nota il suo partito, a proposito dell’impegno a varare un’amnistia che il presidente filo-russo avrebbe assunto nel corso dei colloqui dell’altroieri sera. Ma ora la situazione sembra cambiata.

NUOVA EPURAZIONE - Intanto Yanukovich ha annunciato di aver destituito il responsabile del’amministrazione municipale di Kiev, Oleksandr Popov, che lui stesso aveva nominato nel novembre 2010. Al posto di Popov andrà Volodymyr Makeyenko, un fedelissimo di Yanukovich che è anche capo della commissione per il Regolamento alla Rada Suprema, il Parlamento. Di fatto la carica che questi andrà a occupare, distinta da quella di sindaco, comporta il controllo politico della capitale.

IL GOVERNO: "NIENTE PACE" - "Gli sforzi per risolvere la crisi ucraina in modo pacifico sono vani". Lo sottolinea il ministero degli Interni di Kiev, accusando i manifestanti pro-europeisti di fare scorta di armi. "I nostri tentativi di risolvere in maniera pacifica il conflitto, senza ricorrere al confronto e alla forza, sono stati inutili", dice il titolare del dicastero, Vitaliy Zakharchenko, che ha anche sottolineato come i dimostranti continuino a lanciare bottiglie incendiarie contro gli agenti anti-sommossa malgrado i colloqui in corso tra le autorità e le forze di opposizione: "Tutto questo - ha ammonito Zakharchenko - non può che far degenerare la situazione".

MEDIAZIONE CHIESA GRECO-ORTODOSSA - Nelle ultime ore si è offerto di mediare tra il governo e le forze di opposizione il primate della Chiesa greco-cattolica ucraina, che ha manifestato "profonda preoccupazione" per la piega sempre più violenta che hanno preso le proteste di piazza, in origine pacifiche. "Tutto il mondo ha riconosciuto che, senza i sacerdoti, negli ultimi giorni sarebbe stato molto difficile placare la collera del popolo", ha osservato l'arcivescovo maggiore Svjatoslav Sevchuk, paragonando l'attuale situazione nel suo Paese a quella nella Polonia dei primi anni '80, quando Solidarnosc sfidò il regime filo-sovietico con il sostegno delle gerarchie ecclesiastiche. "Ognuno entro i propri limiti deve fare tutto il possibile per riportare la pace in Ucraina e impedire una guerra civile. Occorre lasciarsi alle spalle la lotta sanguinosa e ritornare a una discussione civile per costruire un futuro democratico", ha sottolineato il prelato, che ha quindi puntato il dito contro le recenti norme che vietano le manifestazoni di massa promulgate dal presidente Viktor Yanukovich, definendole "dittatoriali", un "meccanismo repressivo" responsabile di aver funzionato da detonatore. "L'ho detto al presidente - ha concluso Sevchuk -, l'unica alternativa è il dialogo".

POLIZIOTTI UNITI AI MANIFESTANTI - Centinaia di poliziotti che erano stati schierati a controllare l’edificio del governo locale di Vinnycja si sono uniti ai dimostranti. Lo riporta il Kiev Post, secondo cui i manifestanti hanno preso il controllo dell’edificio dell’amministrazione centrale regionale, facendo salire a dieci le città in cui è stato preso il controllo di edifici governativi. La folla in protesta ha accolto la decisione degli agenti applaudendo, si legge. La protesta antigovernativa dilaga anche nell'Ucraina orientale, feudo elettorale del contestato presidente Viktor Ianukovich. I dimostranti hanno occupato il palazzo della Regione di Poltava (Ucraina centro-orientale). La polizia non ha opposto nessuna resistenza. I manifestanti hanno fatto irruzione nell'edificio, hanno infranto i vetri delle finestre al pian terreno e hanno creato un 'Consiglio del popolo'. Gli insorti controllano edifici di governo in undici citta'.

 

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