Gerusalemme, 15 giugno 2014 - Circa 80 palestinesi sono stati arrestati oggi in Cisgiordania dall’esercito di Israele nell’ambito delle ricerche dei tre ragazzi scomparsi giovedì sera, che si ritiene siano stati rapiti mentre facevano l’autostop per tornare a casa da un seminario ebraico. I media israeliani riportano inoltre che fra gli arrestati ci sono membri di Hamas. I tre adolescenti (Eyal Yifrah,19 anni, Gil-Ad Shayer e Naftali Yaakov Frenkel, entrambi 16enni) sono originari di alcuni insediamenti israeliani in Cisgiordania, territori che Israele ha sottratto al controllo della Giordania nella Guerra dei sei giorni del 1967 e che i palestinesi chiedono come parte del loro futuro Stato insieme alla Striscia di Gaza e a Gerusalemme est. Inoltre uno di loro è cittadino Usa. “I terroristi palestinesi non si sentiranno sicuri, non riusciranno a nascondersi e sentiranno la mano pesante delle capacità dell’esercito israeliano”, ha detto il portavoce.

FIGURE DI PRIMO PIANO - Un sito di Hamas riporta che oltre 60 degli arrestati erano membri del gruppo e che fra loro ci sono figure di rilievo, tra cui due ex ministri e sette deputati di Hamas. Il nome più noto tra i fermati è quello di Hassan Yousef, deputato che ha trascorso anni in carcere in Israele e che è considerato il capo di Hamas in Cisgiordania. L’esercito israeliano ha arrestato inoltre sostenitori della Jihad islamica, piccolo gruppo militante palestinese. Un gruppo che rappresenta i prigionieri palestinesi, inoltre, fornisce un bilancio più alto, dicendo che gli arrestati sono circa 100 e che fra loro ci sono alcuni che erano già stati in carcere in passato.

LE ACCUSE - Israele addossa la responsabilità del presunto rapimento dei tre ragazzi ai palestinesi, collegando la vicenda al recente insediamento di un governo di unità palestinese, appoggiato sia dal movimento al-Fatah del presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas, sia da Hamas, che lo Stato ebraico definisce gruppo terrorista. La formazione di questo nuovo governo, insediatosi il 2 giugno, ha fatto salire nuovamente la tensione in Medioriente dopo lo stallo in cui sono finiti i colloqui di pace ad aprile.

KERRY - "Molti indizi portano alla conclusione che Hamas sia coinvolta nel rapimento dei tre ragazzi israeliani’’. Lo ha detto il Segretario di Stato americano, John Kerry.

NETANYAHU: COLPA DI HAMAS - Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha ribadito che attribuisce all’Anp la responsabilità della scomparsa degli adolescenti. "Stamane posso dire - ha spiegato alla fine della riunione di gabinetto - che chi ha compiuto il rapimento sono gli uomini di Hamas. E questo avrà gravi conseguenze’’. Netanyahu ha poi aggiunto che Abu Mazen ha fatto un governo di unità nazionale con Hamas. L’Anp, dal canto suo, ha respinto l’accusa, dicendo che dei ragazzi si sono perse le tracce in una parte di territorio totalmente sotto il controllo di Israele. L’Anp amministra il 38% della Cisgiordania.

HAMAS: ACCUSA STUPIDA - Hamas ha respinto come ‘’stupida’’ l’accusa, rivolta oggi dal premier Benyamin Netanyahu, di essere dietro la scomparsa dei tre ragazzi israeliani. Il portavoce della fazione islamica Sami Abu Zuhri - citato dall’agenzia palestinese Maan - ha spiegato che quello di Netanyahu è un bluff ‘’diretto ad acquisire informazioni’’. Per Abu Zuhri inoltre gli 80 arresti compiuti dall’esercito di Israele la notte scorsa in Cisgiordania sono mirati ‘’a colpire Hamas’’, ma sono destinati al fallimento.

PACIFICI A RENZI: L'ITALIA SI FACCIA SENTIRE - Il presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici ha rivolto un appello al premier Matteo Renzi ‘’affinché la voce dell’Italia possa pesare nello sforzo internazionale e i tre giovani ragazzi israeliani vengano liberati’’. A papa Francesco, Pacifici ha chiesto di pronunciarsi ‘’con la stessa determinazione con cui si è adoperato per ogni violenza e per i rapimenti di cui ancora oggi sono protagonisti uomini di fede come, ad esempio, Padre Dall’Oglio’’.