Roma, 7 agosto 2011 - Pensioni, Iva e privatizzazioni. Sono questi i settori su cui il governo potrebbe intervenire nel caso si renda necessario un 'piano B' per arginare la crisi. Un piano che scatterebbe nel caso in cui l'anticipo del pareggio di bilancio e di alcune misure della manovra varata a luglio non diano i loro effetti.
Per quanto riguarda la previdenza si ragionerebbe sulla possibilità di lavorare anche a interventi d'urto con azioni che dovrebbero riguardare l'anzianità. In questo caso si ipotizzerebbero interventi che vanno da un vero e proprio blocco delle pensioni di anzianità a nuovi ritocchi sulle correzioni già introdotte con le ultime manovre.

 

Altre azioni potrebbe riguardare la messa sul mercato di alcune aziende pubbliche in mano al Tesoro. Sul fronte fiscale invece potrebbe essere rispolverata l'idea di un aumento dell'Iva sui generi che non sono di prima necessità. In ambienti di governo si esclude però l'intenzione di fare una vera 'patrimoniale'.

 

Tutto questo però vede tra i protagonisti anche le parti sociali, con le quali i rapporti potrebbero inasprirsi nel caso si metta mano alle pensioni, l'intervento che permetterebbe di ricavare molte risorse. Sarebbe del resto già saltata l'ipotesi di ammorbidire l'articolo 18. L'idea circolata prevedeva di interrompere l'applicazione per tre anni per i nuovi assunti, ai quali sarebbe restata solo la tutela risarcitoria. Ma una decisione di così forte impatto avrebbe comportato molto malcontento e praticamente zero cassa. Motivo per il quale l'eventualità sarebbe stata scartata.

 

CONTATTI INTERNAZIONALI - Per il governo quella di oggi è stata una giornata densa di contatti internazionali, con i vertici degli altri paesi dell'Eurozona, per mettera a punto la strategia di difesa della moneta unica e dell'Italia. Domani fra l'altro è atteso l'annunciato colloquio telefonico tra il premier e il presidente americano Barack Obama.

 

L'entourage del premier però rigetta l'idea di un Berlusconi e di un esecutivo "commissariati" da Berlino e Francoforte, come accusa l'opposizione. Berlusconi per ora resta in Sardegna, anche se viene confermato che la vacanza potrebbe essere breve. Il premier potrebbe tornare a Roma tra mercoledì e giovedì, quando il governo incontrerà le parti sociali e le commissioni Affari costituzionali e Bilancio di Camera e Senato si riuniranno per ascoltare il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti

 

Tra i ministri resta l’allerta per un eventuale riunione dell'esecutivo da tenere entro la settimana o orse subito dopo Ferragosto. Molto dipenderà, appunto, da come l’Italia si sveglierà domani a piazza Affari. Il fatto è che ancora si sta ragionando su quali altre misure si potrebbero eventualmente aggiungere a quelle relative a delega fiscale e assistenziale già annunciate.

 

OPPOSIZIONI - Bersani. "Vogliamo la verità. E` incredibile e inaccettabile che l`opposizione non abbia avuto fin qui comunicazione alcuna sui vincoli ai quali la comunità europea e internazionale ci sta sottoponendo. Al di là di indiscrezioni, nessuna comunicazione formale è stata data ne a noi, né all`opinione pubblica. Che cosa davvero e precisamente ci stanno chiedendo la Bce e le istituzioni internazionali? Un governo impotente, totalmente screditato e ormai commissariato dica almeno qual è la situazione reale". Così il segretario nazionale del Partito Democratico. "Lo ripeto: se dobbiamo discutere per la salvezza del paese vogliamo la verità. Non accettiamo più il balletto indecente delle menzogne e dei diversivi - conclude il leader del Pd - che ci hanno portati a questo disastro".

 

Di Pietro. "Mercoledì scorso Berlusconi si è presentato di fronte al Parlamento, ha raccontato che tutto andava bene, che le famiglie italiane erano ricche, l’economia solida e dunque buone vacanze a tutti. Due giorni dopo è stato portato per le orecchie dalla Ue e dalle istituzione economiche internazionali in una conferenza stampa dove ha detto il contrario e ha accettato di anticipare la manovra, come fino a quel momento aveva escluso di fare. Questo significa una cosa sola: che in Italia c’è un governo commissariato, squalificato, privo di autorità e autorevolezza”. Lo scrive sul suo blog il presidente dell`Italia dei Valori.

 

L'INTERVENTO DI MARIO MONTI - Ad accendere i toni ci pensa poi Mario Monti, che dalle colonne del Corriere della Sera prende posizione. Il più citato tra i possibili candidati alla guida di un governo tecnico, sostiene che quanto accaduto in questi ultimi due giorni in Italia dimostra che un governo tecnico è già all'opera, e si tratta di un esecutivo "sopranazionale, con sedi sparse a Bruxelles, Francoforte, Berlino, Londra e New York". Parole a cui la maggioranza ha risposto. Per Fabrizio Cicchitto l'intervento del professore "è un buon contributo contro la mistificazione dei cosiddetti governi tecnici o di transizione, per niente al di sopra delle parti, ma nettamente schierati".