Bruxelles, 27 ottobre 2011 - L'entusiasmo del premier dopo la sostanziale approvazione del piano italiano da parte dei partner europei è un po' smorzato da alcune considerazioni di Umberto Bossi.

Certo, da una parte il Senatur da atto della promozione Ue - "E' venuto un giudizio positivo, ci siamo impegnati, mica potevamo spaccare l’Europa", ha commentato - ma poi sulla lettera che Berlusconi ha portato a Bruxelles, Bossi ha sottolineato che "Tremonti si è defilato".

 

E il leader del Carroccio tiene sul filo il premier anche sulla storia del voto anticipato: "Si vota quando sarà il momento, non è adesso, ora si va avanti", afferma disinnescando la bomba-elezioni che aveva agitato solo qualche ora prima. "Se non avessimo risposto nel modo giusto all’Europa - continua Bossi - sulle pensioni saremo andati subito al voto", aggiunge il leader della Lega nord.

Ma giust'appunto sulle pensioni, il Senatur sostiene di non essersi piegato ai diktat di nessuno: quello che ha sxcritto il governo nella lettera a Bruxelles sulle pensioni “non cambia niente” rispetto alla situazione attuale.

Su questo nodo Bossi prima attacca i giornalisti - "Voi potreste essere denunciate perché scrivete il falso" - poi spiega che non ci sono modifiche sostanziali sull’età di pensione e si dice “soddisfatto”. E’ una vittoria della Lega? “E’ una vittoria della giustizia”, risponde il leader del Carroccio.

 

SCHIFAN: "ORA RIGORE SU IMPEGNI PRESI" - "La lettera dell’esecutivo ha avuto un giudizio favorevole dall’Europa. Questo è un segnale positivo che infonde fiducia al Paese". Lo dice il presidente del Senato, Renato Schifani, a Pavia, aggiungendo che ora "bisogna essere determinati ma anche rigorosi nell’attuazione degli impegni assunti".  

 

IL COLTELLO DI BOSSI - "Il coltello dalla parte del manico ce l’ho io’’, aveva detto Bossi ieri sera rivendicando il potere di vita e di morte sul governo. E avvertiva l’alleato Silvio Berlusconi che non ci sono patti che tengano: "Il giorno in cui non gli do piu’ i voti si va alle elezioni". Parole che suonano anche come un’affermazione di autorita’ all’interno della Lega, verso chi, come il ministro Roberto Maroni, starebbe accarezzando l’idea di governi tecnici o scenari diversi. Intanto, pero’, tutto il Carroccio festeggia la vittoria sul fronte pensioni: i paletti leghisti hanno tenuto, nonostante le pressioni dell’Ue.

 

L'OTTIMISMO DI BERLUSCONI - 'A nuttata' è passata. Almeno per ora. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, d`altra parte, si è presentato al vertice europeo avendo fatto i compiti, ben consapevole di essere sotto esame. A garanzia ha portato una lettera di 17 pagine con le misure che l`Italia si impegna ad attuare con annesse scadenze. Così hanno preteso i vertici europei prima ancora che il premier prendesse l`aereo per il Belgio.

 

In quest`ottica, la missiva è stata limata fino all`ultimo secondo sull`asse Roma-Bruxelles, sotto l`occhio vigile e attento del Quirinale. E alla fine il Cavaliere l`ha sfangata. E ci tiene a dirlo. Al punto da non voler attendere nemmeno la conclusione del vertice, che peraltro si è protratto fino quasi a notte fonda. Nel bel mezzo dell`incontro, approfittando di una pausa, il premier si è infatti collegato telefonicamente con `Porta a Porta` per dire che la posizione italiana è stata “apprezzata da tutti” nell’Eurogruppo anche per i “tempi e i provvedimenti” che sono stati giudicati “efficaci per contrastare la situazione” di crisi.

 

Neppure Berlusconi, tuttavia, può negare che l`Italia rischia di non avere altre prove di appello. “Se non rispettassimo questi impegni - sottolinea il Cavaliere poco prima di lasciare Bruxelles - non saremmo ulteriormente credibili, quindi sono impegni che abbiamo assunto e che come sempre l`Italia, che ha mantenuto tutti gli impegni precedentemente assunti, manterrà anche questa volta”.


“Abbiamo presentato - spiega il presidente del Consiglio - un pacchetto di proposte per la ristrutturazione di certi nostri settori e per dare impulso alla nostra economia e sono stati accolti in maniera molto positiva e nella decisione finale c`è stato un ulteriore riconoscimento di questi nostri progetti ambiziosi che adesso aspettano di essere realizzati. Naturalmente abbiamo fornito anche le date entro le quali intendiamo realizzare ogni singola misura e successivamente confermeremo con un elenco completo delle date in cui prevediamo che il nostro Parlamento possa attuare queste riforme”.


A dispetto delle apparenze e di certe voci che circolano a Bruxelles, il premier nega che l`Italia sia stata messa sotto monitoraggio e preferisce dire che il governo ha “preso l`impegno di tenere al corrente la commissione via via che il nostro Parlamento approverà le misure”. Si tratterà, specifica, di “vari disegni di legge, ciascuno per ogni singolo settore” che saranno varati “nell`arco di alcuni mesi”.

 

GELO CON SARKOZY - Nessun contatto con Nicolas Sarkozy, con Angela Merkel invece ha parlato. Tre giorni dopo la famigerata conferenza stampa in cui il presidente francese e la cancelliera tedesca non hanno nascosto il loro scherno (video) nei confronti dell’Italia e del suo presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ha rivisto i due interlocutori.

Ma “non ho avuto modo di parlare con Sarkozy, che ha avuto molti momenti di assenza dalla riunione’’, ha detto il premier ai giornalisti al termine del vertice, mentre ‘’ho parlato con la Merkel, che ha voluto insistere sul fatto che non aveva nessuna intenzione negativa nei nostri confronti”.