Roma, 3 gennaio 2011 - Equitalia, costi della politica e mondo del lavoro. Non si sottrae a dire la sua sugli argomenti più spinosi Pierlugi Bersani, ospite di Sky Tg24. E poi il monito, lanciato a Parigi e Berlino: "L'Italia farà la sua parte, ma Merkel e Sarkozy non possono affondarci".

MERKEL E SARKOZY NON POSSONO AFFOSSARCI - "Adesso bisogna che l’Europa agisca collettivamente: l’Italia non affonderà l’Europa, ma sia chiaro che l’Europa di Merkel e Sarkozy non può farci affondare tutti”. Bersani non le manda a dire a Parigi e Berlino.

“Noi dobbiamo avere una posizione nazionale” con l’Europa, propone il segretario del Pd. Cioè: “Siamo pronti a fare riforme, andremo avanti nel cambiamento, ma noi manovre non ne facciamo più perchè non si può chiedere di più a un paese che raggiunge il 5 per cento di avanzo primario l’anno”.

LAVORO -  “Le questioni di metodo non impediscano di affrontare la sostanza”. Il leader del Pd parla così a proposito dell’intenzione del governo di incontrare separatamente le parti sociali per discutere della riforma del lavoro. La questione riguardante “il formato degli incontri va risolta con buon senso e senza creare pregiudiziali e divisioni in premessa”, raccomanda il segretario del Pd.

“Non ho ancora capito bene quale sia il nodo della questione - aggiunge - se si vuole incontrare separatamente le parti sociali intendendo anche gli industriali o solo i sindacati. Si tratta di seguire le cose più semplici. L’accordo del 28 giugno è stato fatto da tutte le parti sociali: si parta da dove si vuole, ma si deve arrivare lì”.

Secondo Bersani, bisogna “fare in modo che tutti gli apporti siano riconosciuti e tutte le disponibilità vengano accettate”. Non si tratta “solo di sentire le opinioni, ma di organizzare uno sforzo comune. Cambiamento e coesione devono andare assieme se vogliamo davvero salvare l’Italia in un frangente difficile. Ognuno si deve prendere le sue responsabilità: governo, parti sociali e forze politiche”. 

“Bisogna che tutti sappiamo da quale esperienza veniamo - continua Bersani -. Veniamo da una divisione del mondo del lavoro che non ha portato a nulla. Poi con l’accordo del 28 giugno si è raggiunto un punto di coesione ed equilibrio. Voglio credere che nè il governo, nè le parti sociali vogliano rompere quel punto di coesione”.

Il leader del Pd auspica "un tavolo che sia in forme tali da essere riconosciuto da tutti quelli che devono partecipare: una cosa elementare e ovvia in cui il governo deve impegnarsi”, aggiunge.

EQUITALIA -  Il Pd ha presentato da tempo proposte per migliorare il funzionamento di Equitalia ma “non darà ragione a Grillo”, dice Pier Luigi Bersani. Perché “in questo momento ci sono le pallottole” e non può esserci “giustificazione per chi intende usare la violenza, anche perché andiamo incontro a mesi delicati”.

COSTI DELLA POLITICA - Con la riduzione dei vitalizi e l’adeguamento al sistema contributivo, sul fronte dei costi della polirica “si è cominciato” a fare qualcosa nella direzione di una “equiparazione” alla media europea, e “ce ne sono ancora da fare”.  Bersani si dice convinto che “la politica deve cambiare”.

Per Bersani occorre “cambiare il sistema che rende non comparabili i nostri costi con sistema europeo” ovvero far sì che ci sia un fondo per i Parlamentari come “spesa del Parlamento”. Ma bisogna evitare “titoli che non rendono giustizia alla condizione reale del parlamentare, che ha accumulato i privilegi, ma che non sono così disastrosamente differenti” da quelli europei.

"FIDUCIA A MONTI? NON SONO PENTITO" - “Non sono pentito di avere dato la fiducia al governo Monti”, ha detto poi il segretario del Pd. Il governo, ha detto, “è partito con un certo piglio, anche non ho condiviso tutto. Eravamo sul precipizio e ci siamo fermati, abbiamo cominciato a contenere la situazione e impostare qualche riforma”, ha ricordato. “C’è ancora moltissimo da fare, dunque - ha aggiunto - ci riserviamo il giudizio”.