Roma, 21 gennaio 2012 - "Spesso in Italia ci sentiamo più membri di una categoria o di una corporazione che cittadini italiani. Però nei momenti di difficoltà abbiamo sempre saputo sentirci più cittadini italiani". Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti, conversando con i giornalisti sulle liberalizzazioni, prima di lasciare Tripoli alla volta di Roma. "Ora siamo in un momento di difficoltà - ha proseguito Monti - e sono certo che anche questa volta questo sentimento prevarrà”.

Il Professore per antonomasia, riconosce la primazia della politica sui mercati ma avverte che la politica non ne può prescindere. "Nella vita di un paese - ha spiegato Monti da Tripoli - esistono i mercati ed esiste la politica. I mercati non prendono decisioni di politica pubblica", ma allo stesso tempo, "la politica non può prendere decisioni che prescindano dai mercati". "Per fortuna il più delle volte dopo un breve periodo di incoerenza quello che serve all’economa, non esclusa anche quella italiana , deve essere deciso dalla politica, magari a malincuore, e poi (finisce per) essere apprezzato (anche) dai mercati".

I BENEFICI SECONDO IL GOVERNO - "Le disposizioni consentiranno, nel breve periodo, di traghettare l’economia nazionale fuori dalla spirale recessiva e possibilmente, nel medio-lungo periodo, di allinearla ai ritmi di crescita dei partners europei e internazionali". Così il Consiglio dei Ministri, in un comunicato diffuso oggi, dopo il varo del decreto liberalizzazioni.

Nella nota viene spiegato che con le norme introdotte e con le riduzioni delle rendite nel settore dei servizi al livello medio degli altri Paesi euro il prodotto interno lordo potrebbe salire dell’11%, i consumi dell’8% e i salari reali di quasi il 12% senza effetti negativi sull’occupazione. E ancora: "L’apertura al mercato, incidendo in modo diretto sulle politiche aziendali delle imprese (quelle di grandi dimensioni, ma anche quelle piccole) è in grado di determinare una sensibile riduzione dei prezzi, con vantaggi evidenti per i consumatori".

I PARTITI

IL POPOLO DELLA LIBERTA' - "Apprezziamo lo sforzo del governo di aver portato avanti il tema molto caro, che e quello delle liberalizzazioni". Lo ha detto Angelino Alfano, segretario del Pdl, nel corso di un incontro di partito a Padova. "Siamo a favore delle liberalizzazioni - ha aggiunto - con l’obiettivo che queste facciano un buon servizio al cittadino e riducendo i costi e offrendo servizi migliori. Se queste saranno in grado di centrare questo obiettivo, non solo ne saremo ben lieti, ma le sosterremo in Parlamento".

LEGA - "Siamo alle solite: non si vogliono toccare i poteri forti. Il governo se la prende con categorie che poi incidono ben poco sui problemi dell’Italia". Così all’Adnkronos Gianpaolo Dozzo, neo capogruppo della Lega alla Camera, commentando le liberalizzazioni del governo Monti.

PARTITO DEMOCRATICO - Quando il decreto sulle liberalizzazioni arriverà in Parlamento "chiederemo di più". Lo dice Dario Franceschini intervenendo all’assembea nazionale del Pd. "Sosteniamo Monti con le nostre idee e con i nostri numeri e la nostra forza - ha spiegato il capogruppo alla Camera - che serviranno per correggere e migliorare" il provvedimento "lo abbiamo già fatto sulla manovra e saremo in parlamento dicendo che per noi si poteva fare di più e che sono altri, e Monti deve sapere e lo sa, che fanno passi indietro contro il nostro parere. Nel percorso di conversione del decreto saremo lì a chiedere di più - fa sapere Franceschini - e se ci sarà qualcuno che proporrà di cedere dovrà essere chiamato con nome e cognome, non si accusi il Pd, noi contrastremo in Parlamento chi non vuole cambiare" le cose. Sulla stessa linea anche il segretario Bersani: "Bene, ma si può fare di più" (VIDEO).

TERZO POLO - "Ora che il dado delle liberalizzazioni è tratto, le forze che sostengono il governo abbiano la lungimiranza di rinunciare alla politica dei distinguo, del benaltrismo e della strizzata d'occhio alle corporazioni per sostenere il provvedimento limitandosi alle correzioni prettamente necessarie". Lo dice in una nota il capogruppo di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova. "Anche dal nostro punto di vista - aggiunge Della Vedova - il provvedimento di ieri ovviamente non può essere considerato esaustivo per colmare decenni di ritardi su libertà economica e concorrenza. È altrettanto chiaro però - precisa - che l'approvazione in tempi rapidi e senza stravolgimenti di queste misure darà un contributo meritato e straordinario alla credibilità del governo Monti e consentirà di guardare al futuro dell'economia italiana con la consapevolezza che si stanno mettendo in campo, e altre se ne metteranno, misure coraggiose per aumentare il potenziale di crescita. Il sostegno di Futuro e Libertà e del Terzo Polo al decreto 'liberalizzazioni' - conclude Della Vedova - è dunque un sostegno pieno".

ITALIA DEI VALORI - "Noi dell’Italia dei Valori siamo da sempre favorevoli alle liberalizzazioni, non per ideologia ma perché siamo dalla parte dei cittadini. Quando non c’è concorrenza chi ci rimette è sempre il cittadino. Al mercato deve sborsare quello che decide il monopolio. Nei servizi deve accontentarsi di quello che passa il convento. Quindi, se il governo decide di fare quello che noi chiediamo da sempre non possiamo che essere d’accordo". E’ quanto scrive sul suo blog il presidente dell’IdV, Antonio Di Pietro, che aggiunge: "Ma prima di farlo, io voglio studiare bene le misure contenute nel decreto di ieri perché ho la sensazione che il fumo sia molto e l’arrosto poco. Cioè che manchi proprio la cosa piu’ importante: quelle liberalizzazioni che vanno a vantaggio dei consumatori di beni e servizi".

SINDACATI E INDUSTRIALI

CGIL - "Le intemperanze liberalizzatrici ci porteranno dei guai", dice il segretario della Cgil Susanna Camusso parlando in particolare degli orari di apertura dei negozi sottolineando come invece ora al riguardo sono "tutti entusiasti perché si liberalizza tutto". "C’è una tendenza - ha aggiunto la Camusso - a dire che bisogna allungare l’orario di lavoro. E’ di per sé una straordinaria trasformazione, siamo tutti vittime dell’idea che essere costantemente raggiungibili dall’informazione. Ma bisogna riflettere sul fatto che non è forse vero che il problema è occupare tutto il tempo disponibile", bisogna pensare invece che così si "deprezza la cura delle persone, la salute, l’idea che si può avere attività che riguardano il tempo libero, la costruzione della cultura, della lettura".

CISL - I provvedimenti che il Governo Monti ha assunto sulle liberalizzazioni "sono un primo segnale di rottura della staticità  italiana sui temi di una maggiore concorrenza". Lo afferma il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni che chiede di "stare attenti a non fare strafalcioni" perché "il Governo non deve pensare di essere autosufficiente". Con il dialogo sociale - ha detto ancora - "si può fare ancora di più e meglio".

UIL - Il pacchetto varato dal governo è "un primo passo verso la crescita, ma ne va verificata l’effettiva attuazione ed efficacia". Ad affermarlo il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, secondo il quale comunque si poteva "fare di più". "Quelli sulle liberalizzazioni sono provvedimenti non formali che incidono sulla realtà economica del Paese", ha detto Angeletti. Per quanto riguarda i settori dove si poteva fare di più, Angeletti ha definito "non accettabile, ad esempio, il trattamento privilegiato riservato alle aziende pubbliche locali che restano, così, il feudo dei partiti".

CONFINDUSTRIA - "Le liberalizzazioni sono sacrosante perché non è più possibile che ci sia un pezzo di mondo che combatte ogni giorno, cioè le imprese coi loro lavoratori, e dall’altro un pezzo di mondo che scarica sull’altro eccesso di tariffe, costi e inefficenza". Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, nel suo intervento al convegno annuale della fondazione Italcementi. "E’ un tema fondamentale - ha aggiunto - ci saranno gli strilli: e lasciamoli strillare, l’importante e’ che il governo vada avanti con la barra dritta".

NUOVI DETTAGLI DAL DECRETO

BENZINA PLURIMARCA, PIU' METANO - Il dl prevede una pluralità di contratti possibili tra gestori degli impianti e compagnie petrolifere, da regolamentare in sede sindacale. Ampliamento delle possibilità di vendita di altri articoli di commercio presso gli impianti di distribuzione. Rimozione dei vincoli non giustificati all’apertura di impianti presso i centri commerciali. Maggiore trasparenza sui prezzi effettivi dei carburanti a vantaggio dei consumatori. Promozione della diffusione del metano per autotrazione presso gli impianti di distribuzione.

RIFIUTI NUCLEARE - Prevista una accelerazione delle procedure per smantellare gli impianti nucleari dismessi ed un rafforzamento della sicurezza dei rifiuti nucleari.

DEBITI TRIBUTARI - Il dl liberalizzazioni prevede un piano di rateazione dei debiti tributari, con rate inizialmente basse e progressivamente crescenti. Si prevede, inoltre, che in caso di dilazione del pagamento non si proceda ad iscrizione ipotecaria, salvo che il debitore sia moroso per due rate consecutive. La permanenza dell’ipoteca accesa sui beni immobili del debitore d’imposta, infatti, impedisce a quest’ultimo, ancorche’ in regola con i pagamenti, di accedere al sistema bancario per alimentare attivita’ industriali o commerciali.

FERROVIE - Eliminato l’obbligo, per le imprese ferroviarie e per le associazioni internazionali di imprese ferroviarie che espletano servizi di trasporto sull’infrastruttura ferroviaria nazionale, di osservare i contratti collettivi nazionali di settore, anche con riferimento alle prescrizioni in materia di condizioni di lavoro del personale. Resta ferma invece l’osservanza della legislazione nazionale e regionale.