Roma, 2 febbraio 2012 - E’ in corso a Palazzo Chigi un vertice fra il Presidente del Consiglio Mario Monti, ed i leader di Pdl, Pd e Terzo Polo, Angelino Alfano, Pierluigi Bersani e Pier Ferdinando Casini.

In precedenza a Palazzo Chigi c’erano anche il ministro del Lavoro Elsa Fornero ed una delegazione del Pdl composta dall’ex ministro Maurizio Sacconi ed i capigruppo Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri.

 

INCONTRO GOVERNO-PARTI SOCIALI - Il Governo cerca un accordo sulla riforma del mercato del lavoro, ma se non lo troverà andrà avanti da solo. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, al tavolo con le parti sociali a Palazzo Chigi. Fornero ha chiesto di chiudere la trattativa in due-tre settimane e ha ipotizzato un nuovo incontro con sindacati e imprese tra 10 giorni, non escludendo anche incontri separati e gruppi di lavoro. Inoltre il governo vuole distinguere tra flessibilità buona e cattiva e sulla riforma delle pensioni chiarisce: non si tocca e non si torna indietro perché ha ridotto lo spread.

"L’incontro di questa mattina - afferma Fornero in una nota - è stato contrassegnato da un clima positivo e di collaborazione. La riforma del mercato del lavoro ha obiettivi generali condivisi, mi sento di dire, da tutti i partecipanti al tavolo: la lotta alla disoccupazione, in particolare giovanile, oggi al centro dell’attenzione europea, l’aumento dell’occupazione femminile, l’innalzamento dei livelli retributivi attraverso la crescita della produttività dei fattori. Queste priorità debbono essere perseguite nel più rigoroso rispetto dei vincoli europei".

Dagli obiettivi generali, prosegue il ministro, "sono stati ricavati i seguenti obiettivi intermedi: contrasto alla precarietà risultato di una flessibilità ‘cattiva’, e valorizzazione della flessibilità ‘buona’ atta a incoraggiare gli investimenti e la crescita delle imprese; riordino degli ammortizzatori sociali attraverso una più uniforme distribuzione delle tutele sia fra segmenti del mercato sia durante il ciclo di vita delle persone; valorizzazione del capitale umano attraverso l’apprendistato, che dovrà diventare forma tipica di ingresso dei giovani; formazione sul posto di lavoro; riqualificazione professionale di chi ha perso l’occupazione; potenziamento delle politiche attive dei servizi per il lavoro che dovranno funzionare più efficacemente nel determinare l’incontro fra domanda e offerta".

"Il Governo e le parti sociali proseguiranno il dialogo in vista della definizione di un insieme di strumenti (dalle tipologie contrattuali agli ammortizzatori sociali) che dovranno essere attivati, o disattivati, per raggiungere tali obiettivi. Si è condiviso un metodo di lavoro flessibile e rapido - conclude Fornero - rispetto al quale ho ribadito la mia piena disponibilità di ascolto, già dall’inizio della prossima settimana, riaffermando al tempo stesso la piena determinazione del Governo a realizzare una riforma incisiva nel volgere di poche settimane". 

MARCEGAGLIA - A dirsi convinta che la riforma del mercato del lavoro "è fondamentale" è la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, al termine dell’incontro Governo-parti sociali a Palazzo Chigi. "Condividiamo completamente l’obiettivo di una maggiore occupazione e di un aumento dei salari", ha detto la leader degli industriali che si dice d'accordo anche con quanto detto ieri dal premier Monti. "L'articolo 18 non deve essere più un tabù, crea una dicotomia drammatica, pesantissima all’interno del mercato del lavoro - ha sottolineato Marcagaglia -. Quindi questo tema è posto, è sul tavolo, noi lo sosteniamo".

"Non penso che il posto lavoro sia monotono, ma bisogna prendere atto che in questa situazione il posto fisso non c’è più. Credo che Monti lo dicesse in questo senso", ha aggiunto la numero 1 di via dell'Astronomia. "Il tema della flessibilità in uscita noi non lo affrontiamo minimamente in termini ideologici. Il tema del reintegro deve valere per tutti i casi di licenziamenti discriminatori - ha spiegato -. In tutti gli altri casi dobbiamo diventare europei, ci deve essere una indennità di licenziamento. Infine sugli ammortizzatori sociali la presidente di Confindustria ha riferito che, in accordo con il ministro "la cassa integrazione straordinaria verrà mantenuta". 

PROSSIMO INCONTRO - Emma Marcegaglia ha annunciato che le parti sociali rincontreranno il governo tra una settimana, 10 giorni. "In questa settimana lavoriamo informalmente e terremo aperto il dialogo con i sindacati. Il tavolo è unico", ha detto la leader degli industriali. Sui tempi, ha aggiunto, il ministro ha parlato di "2-3 settimane" e l’impegno con la Ue è "la riforma entro fine marzo".

SINDACATI - "Invitiamo il governo ad una maggiore cautela sia nel modo di parlare che nel modo di agire" in merito alla flessibilità in uscita. E' stato invece il commento del leader Cisl, Raffaele Bonanni sull'art.18. "Spero che in una situazione così, in tutti ci sia l’idea che è sbagliato mettersi in testa in modo così pervicace la questione della flessibilità in uscita", aggiunge. Per Bonanni, il rischio è "di un effetto devastante sulla gente". E' grave, insiste, utilizzare l’articolo 18 "per coprire le reticenze del sistema, un ballon d’essai per coprire altro". "Non capisco ora tanta drasticita’ quando sui poteri forti non si è stati così drastici", osserva ancora il leader della Cisl.

"Per licenziare un lavoratore ci deve essere un giustificato motivo, siamo contrari ai soprusi delle aziende", gli ha fatto eco il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. "Abbiamo ricordato al governo, e su questo c’è stato un autentico coro, che la creazione di posti di lavoro non si ottiene purtroppo attraverso una modifica banale o intelligente delle norme sul mercato del lavoro. Non è questo il problema", ha proseguito: "Bisogna evitare strumentalizzazioni" e di "prendere in giro 60 milioni di italiani, raccontando che il paradiso arriverà tra qualche settimana con la riforma". "La creazione di posti di lavoro - ha aggiunto - si basa sulle scelte di politica economica del governo e sulle politiche industriali delle imprese".

"Dobbiamo apprezzare, pur usando i condizionali che sono obbligatori, che l’intento del Governo è lavorare per fare un accordo", ha detto dal canto suo la leader della Cgil, Susanna Camusso, ma "continuano a essere molto assenti" due temi: "L’idea che sui salari si può ragionare sulla produttività e non sul fisco. E poi il tema dello sviluppo e della crescita paese". "La risposta sulle liberalizzazioni è insufficiente e inadeguata alla mole dei problemi che ci sono - ha aggiunto - ora inizia la fase complicata. Abbiamo apprezzato che sulla cassa integrazione c’è un atteggiamento diverso del ministro rispetto alle cose precedenti". Continua però a esserci buio sulle risorse necessarie per finanziare gli ammortizzatori. "Il tema delle risorse rimane fondamentale - ha affermato Camusso - continuiamo a indicare al Governo che le modalità con cui sono intervenuti sulle pensioni apre dei problemi per le persone. Non si può dire semplicemente che le persone si arrangeranno. Un avanzamento è invece il fatto di ammettere che c’è una flessibilità cattiva, che noi chiamiamo precarietà". In merito alle parole di Mario Monti sul posto fisso, Camusso ha parlato della "disperazione di tante migliaia di persone". "In questo momento ci sarebbero in Italia tantissime persone che sarebbero felici di annoiarsi - ha ribadito -. Più che fare delle battute bisognerebbe indicare loro quale strada il Paese intende intraprendere".

NON SOLO ART. 18 - "Creare posti di lavoro è l’obiettivo primario del governo. Il mondo non è più fatto di cose a lungo termine, bisogna riprepararsi a nuovi lavori e occasioni", aveva invece detto il ministro dello Sviluppo Corrado Passera, intervendo alla trasmissione ‘La telefonata’ di Belpietro su Canale 5. Passera aveva chiarito che l’articolo 18 "sarà uno dei temi, non l’unico". "Il tema del mondo del lavoro è integrato - ha aggiunto Passera - e non si può parlare di flessibilità in uscita senza ammortizzatori sociali. Non si può lavorare sulla cig senza ammortizzatori". E ha aggiunto: "Dobbiamo essere convinti che l’Italia può uscire dalla crisi. Ho segnalato più di altri, e in anticipo, la durezza della recessione. Il Governo ha grande realismo e grande voglia di fare, ma bisogna anche avere la certezza che l’Italia ha la possibilità di crescere e di uscire dall’angolo, come dimostra il recupero di credibilità da parte di Monti". 
Infine, sulle indiscrezioni circa l’aver scelto lo scrittore Roberto Saviano come 'testimonial' in vista di una prossima candidatura a Palazzo Chigi, Passera ha replicato: "No, è un amico, una persona che stimo, ma non abbiamo mai parlato di cose di questo genere".