Roma, 27 febbraio 2012 - Ici (o meglio Imu) e Chiesa: patti chiari, amicizia lunga. {{WIKILINK}} Mario Monti {{/WIKILINK}}interviene in Commissione Industria al Senato e precisa: "Sono esenti dall’Imu quelle scuole che svolgono attività secondo modalità concretamente non commerciali".

Le parole del premier giungono al termine di una lunga polemica che ha tenuto banco in questi giorni con il ministro dell'Istruzione Profumo che non più tardi di  questa mattina assicurava: "Siamo impegnati a risolvere il problema dell'Ici per gli istituti cattolici", mentre ieri il ministro Passera definiva 'saggia e ragionevole' l'intenzione di far pagare l'Ici al Vaticano.

 L'OK DELLA COMMISSIONE BILANCIO - Parere positivo della commissione Bilancio del Senato all’emendamento al decreto liberalizzazioni che introduce l’Ici (o Imu) anche per la Chiesa, ha detto il presidente della commissione Antonio Azzollini, sottolineando che resta invece negativa la valutazione sulla norma che prevede la Tesoreria unica per gli enti locali. La misura, secondo Azzollini, va rivista perchè interromperebbe un percorso trentennale di decentramento amministrativo.

Incassati i pareri della Bilancio, la commissione Industria può riprendere l’esame degli emendamenti.

VOLONTE' DELL'UDC - In una nota Luca Volontè dell'Udc s'inserisce nella discussione:  “Con le nuove ipotesi per l’Ici al no profit e alle paritarie si dimostra l’assoluta infondatezza delle polemiche contro le strutture legate alla Chiesa. Già tutto pagato, sono curioso di vedere le cifre del maggior gettito derivanti dalle strutture di ispirazione cattolica. Se si vuole una riforma vera, non inseguire polemiche false, si introducano immediatamente in Italia le deduzioni dei costi per le rette scolastiche per le paritarie e le donazioni al no profit. Questa è la vera rivoluzione europea che ci attendiamo in questo campo”.

“Certo che alcuni Ministri rincorrano le polemiche lascia attoniti. -accusa- La vera ingiustizia italiana, su cui si dovrebbero aprire dibattiti seri e ricercare pronte soluzioni nel rispetto degli standard europei e della Costituzione Italiana, è la totale mancanza di deduzione fiscale per le rette scolastiche delle paritarie di ogni ordine e grado. Questa rimane una ingiustizia inaccettabile e da sanare immediatamente, dando alle famiglie la piena libertà e la possibilità di dedurre le spese. Questo principio sacrosanto di giustizia deve valere, come nel resto del mondo occidentale, anche per le donazioni al no profit”.


FIORONI DEL PD - Sulla questione dell’Imu, l’ex Ici, da applicare ai beni della Chiesa, interviene con un’intervista rilasciata a Il Messaggero l’ex ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni. “Bisogna fare chiarezza - dice Fioroni - e togliere ogni dubbio sul fatto che le attività a fine di lucro e commerciali paghino l`Imu a prescindere da chi è il proprietario degli immobili. Ma è altrettanto urgente e necessario che si chiarisca senza ambiguità che gli immobili destinati ai servizi per l`educazione, come le scuole del sistema di istruzione pubblico italiano, gli ospedali e le case di cura del sistema sanitario nazionale, i nidi e i centri di assistenza e solidarietà sono esentati dal tributo”.

Fioroni spiega il suo timore: “Come già avvenuto, qualcuno potrebbe immaginare che una scuola materna paritaria, cattolica o no profit, dove i genitori contribuiscono con il pagamento della retta al suo mantenimento, proprio quella retta finisca per essere considerata un provento e quindi tassato. Il governo deve avere chiaro che in Italia oltre la metà delle scuole materne sono paritarie e cattoliche; che oltre il 40 per cento di bambini italiani, e cioè circa mezzo milione, fruiscono del diritto costituzionale all`istruzione proprio grazie alle scuole materne paritarie, al cui mantenimento lo Stato contribuisce con una cifra irrisoria. Le scuole materne sopravvivono con l`esenzione dall`Ici e il lavoro gratuito dei religiosi: se si mette l`Ici quelle scuole semplicemente chiudono”.

Per Fioroni, il governo “deve accettare l`emendamento chiarificatore che alcuni senatori del Pd presenteranno in aula. E` possibile che ospedali come il Gemelli o il Fatebenefratelli, che già hanno enormi difficoltà a rendere i servizi di qualità, possano pagare l’Ici? II risultato sarebbe un aggravio enorme per i cittadini che di quei servizi usufruiscono”.