Roma, 29 febbraio 2012 - "Per natura sono sempre pronta ad ascoltare perché col dialogo si possono risolvere molti problemi, ma su certe cose sono per una fermezza assoluta, senza cedimenti". Lo ha detto il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, interpellata in Transatlantico sulle proteste dei No Tav.  "L’opera - ha proseguito - è di tale importanza che non può essere messa in discussione". Cancellieri ha assicurato "grande apertura: ho parlato con il prefetto di Torino e con i sindaci. C’è massima attenzione, siamo pronti ad ascoltare tutte le esigenze ma senza mettere in discussione l’opera".  A chi gli chiede se teme una escalation di violenza, il titolare del Viminale ha replicato: "Mi auguro di no, il mio invito è alle persone di buon senso. Parliamone, se possiamo fare qualcosa di più e di meglio non solo io ma tutto il governo è pronto a farlo".  "L’impegno che abbiamo assunto su quest’opera - ha concluso il ministro - è un impegno che non è pensabile porti a un ripensamento di nessun genere".

COTA: AVANTI CON I LAVORI - L’Italia "non può essere il paese dove si parla sempre e non si fa mai niente", dice il governatore del Piemonte, {{WIKILINK}}Roberto Cota{{/WIKILINK}}, ospite della ‘Telefonata’ di Maurizio Belpietro. E ha sottolineato: "Bisogna avere assoluto rispetto nei confronti di chi manifesta, ma anche la determinazione di realizzare l’opera e la responsabilità di non mettere continuamente benzina sul fuoco, come vorrebbero i contestatori”.

Alcuni violenti, secondo il governatore del Piemonte, "arrivano dalla Valsusa ma molti altri sono provocatori che giungono da altre parti di Italia e d’Europa, i cosiddetti movimenti antagonisti: nella valle si è saldata una protesta che è locale rispetto a una piu’ generale - ha continuato - e la politica non riesce a isolare i violenti”.

Per Cota, “le istituzioni hanno risposto bene, nel senso che sono tutte compatte per la realizzazione della Tav, anche se c’è ancora la tendenza di qualcuno a strumentalizzare la situazione per accaparrare qualche voto”. E ha concluso la sua analisi: “La Tav è necessaria per tutto il territorio e anche per la val di Susa; senza la Tav il Piemonte e tutto il sistema del Nord resterebbe tagliato fuori dalle direttrici del grande commercio internazionale. La Tav vuole dire competitivita’ e sviluppo per la nostra regine, che e’ una regione industriale”.

L'ALT DEI SINDACI - Intanto i primi cittadini della Valle in prefettura a Torino chiederanno al prefetto di interrompere i lavori di ampliamento del cantiere cominciati lunedì.

OCCUPAZIONE DEI TERRENI - La Lyon Turin Ferroviaire (Ltf), la società responsabile della sezione transfrontaliera del futuro collegamento ferroviario Tav tra Torino e Lione, "ha inviato ai proprietari le comunicazioni per l'occupazione temporanea dei terreni nel comune di Chiomonte". Lo comunica la stessa Ltf, spiegando che "le aree private, che coprono meno di due ettari dei circa sette complessivi dell'area del cantiere, sono boschive e non presentano coltivazioni di vigneti". "Gli avvisi ai proprietari dei terreni, come previsto dalla legge, avvengono attraverso affissione presso l'albo pretorio dei Comuni, informative sulla stampa e con lettere direttamente inviate ai proprietari", conclude la nota.