Roma, 6 marzo 2012 - Dopo una notte di riconteggi, i risultati delle primarie del Pd a Palermo confermano la vittoria di {{WIKILINK}}Fabrizio Ferrandelli{{/WIKILINK}}. E se già ieri illeader nazionale del Pd {{WIKILINK}}Pierluigi Bersani {{/WIKILINK}}ammetteva la sconfitta ed esortava a non innescare una 'resa dei conti', oggi anche la candidata appoggiata da tutti i partiti, {{WIKILINK}}Rita Borsellino{{/WIKILINK}}, è costretta a dire:  “Riconosco la vittoria di Ferrandelli, non ci sono dubbi”.

L`eurodeputata, ospite di ‘24 Mattino’ su Radio 24, ha precisato: “Io non ho chiesto alcun riconteggio dei voti. E non contesto il risultato, è il tavolo tecnico che consegna il materiale con le contestazioni, io prendo atto della situazione".

Borsellino continua: “Non ho sentito Bersani al telefono. Lo sentirò. Non è la sconfitta di Bersani, Palermo non è una situazione marginale nel Paese, è la quinta città d`Italia, ma ha una sua specificità. E` stata data una valenza nazionale, ma non è propriamente così. Il discorso è che la specificità di Palermo è particolare. Ci sono forze politiche vicine a Cuffaro e Lombardo, personaggi quantomeno contestabili. Io ho rifiutato l`appoggio di queste forze politiche che avevano detto che avrebbe appoggiato la mia candidatura. Io l`ho rifiutata perché quella parte politica ha governato finora Palermo e la Sicilia e non mi sembra nel migliore dei modi. E` una considerazione politica la mia, non morale. Quindi non è la sconfitta di una determinata linea politica. C`è però un grande disagio nei confronti dei partiti, questo sì”.

ACCUSE BROGLI, APERTO UN FASCICOLO - La Procura di Palermo ha aperto un fascicolo per fare luce sui presunti brogli nel seggio del quartiere Zen alle primarie del centrosinistra che si sono svolte domenica scorsa. Il procuratore aggiunto Maurizio Scalia, che coordina l’indagine, ha disposto oggi degli accertamenti e ha inviato i carabinieri ad eseguire dei controlli. Oggi sono state interrogate le persone che hanno operato domenica all’interno del gazebo del quartiere Zen. Ma, come precisano fonti investigative, non sono stati eseguiti ne’ sequestri ne’ perquisizioni.

Gli inquirenti stanno tentando di accertare se durante le operazioni di voto ci fossero persone all’esterno del gazebo dello Zen che consegnavano schede elettorali agli elettori. Domenica a denunciare l’accaduto erano stati alcuni cittadini che hanno chiamato la polizia sostenendo che una donna, pochi metri all’esterno del gazebo, avrebbe consegnato un euro agli elettori distribuendo dei volantini di uno dei candidati.

FERRANDELLI - Anche Fabrizio Ferrandelli dichiara che non esiste una questione Bersani ma una questione Palermo. “Il tema non è Bersani - spiega - ma tutte le segreterie dei partiti, a Palermo sono scesi anche Vendola, Bonelli e Di Pietro. Di contro c`è una città che si è autodeterminata, 30.000 persone a votare sono un risultato incredibile, cinque anni fa con Orlando votarono 19.000 persone”.

E a chi sostiene che dietro il suo successo ci sia Raffaele Lombardo, Ferrandelli risponde: “La mia candidatura è stata lanciata 6 mesi fa da 39 movimenti, è nata sul dialogo, sostenuta da Rosario Crocetta e Sonia Alfano”.
Poi Ferrandelli precisa: “Non esiste un Pd che non sostiene Lombardo, il segretario Lupo è deputato regionale, Davide Faraone è deputato regionale e votano con Lombardo. Io sono l`unico che non ha nulla a che fare con Lombardo. Contro di me è stato usato il metodo Boffo, c`è stata una campagna denigratoria. Ma è un metodo che non vince quando si chiamano a votare le persone”.