Roma, 2 aprile 2012 - Alla fine, dopo il polverone suscitato con le dichiarazioni radiofoniche alla Zanzara (ASCOLTA) Massimo Calearo, ex Pd, ex Api e oggi componente di Popolo e territorioha deciso di dimettersi da deputato.

Lo annuncia lo stesso imprenditore, ospite questa mattina de ‘La Telefonata’ di Maurizio Belpietro su Canale5.  Calearo ha detto di aver parlato con il capogruppo di Popolo e Territorio a Montecitorio, Silvano Moffa, e che nelle prossime ore prenderà una decisione definitiva: “Forse anche entro questa settimana chiarisco e me ne torno a casa”, ha detto.

L'ex pupillo di Veltroni poi respinge le accuse di ‘antiparlamentarismo’: “sono tre mesi che non vado in Parlamento perché ho assistito mia moglie che era in fin di vita e passando le notti in ospedale e le giornate in azienda, ho capito che il mio mestiere è quello dell’imprenditore”.

L’esponente di Pt lamenta di essere stato sottoposto a una gogna mediatica: “non si possono estrapolare tre o quattro frasi da un discorso articolato, le parole e i concetti vanno contestualizzati”.

In sostanza, dice: "Ho sbagliato e chiedo scusa, non lo rifarei. Ma c’é stato un grande malinteso venerdì durante una trasmissione radiofonica su mie frasi dette probabilmente in maniera goliardica. Le frasi vanno contestualizzate’’.


Se Calearo dovesse dimettersi, al suo posto subentrerebbe un esponente di sinistra, Andrea Colasio, che Calearo avrebbe definito ‘filo castrista’. “in questo caso, si tratta di parole pronunciate magari lontano dai microfoni. Se mi dimetto, in Parlamento entra un signore che non la pensa come me. Punto e basta”.