Roma, 19 giugno 2012 - Sulla questione esodati {{WIKILINK}}Elsa Fornero {{/WIKILINK}} ha chiesto il confronto e il sostegno delle parti sociali, ma la reazione dei sindacati all'intervento del ministro in Senato è tutt'altro che di 'incoraggiamento'. Uil: "Cifre inaffidabili", Cgil: "Siamo in alto mare", Cisl: "Fornero evasiva, ignora il disagio". Parole dure che si aggiungono a quelle del numero uno di Confindustria, Giorgio Squinzi, che ha definito la riforma del lavoro "una boiata".

UIL: "CIFRE INAFFIDABILI" - Noi non possiamo disporre di dati ma continuano a sembrarci cifre assolutamente inaffidabili”. Così il leader Uil, Luigi Angeletti, commenta il dato fornito dal ministro del lavoro dei nuovi 55 mila esodati che dovranno essere salvaguardati dalla riforma delle pensioni.

CGIL: "DANZA DEI NUMERI" - “Ricomincia la danza dei numeri, ma per la soluzione del problema siamo ancora in alto mare”. Cosi’ Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil commenta l’intervento del ministro Fornero in Parlamento.

“Il ministro - prosegue - ora parla di 55 mila persone ed annuncia un censimento che non si capisce quando si farà e soprattutto perché non è stato fatto finora. Non si inverte però la logica che ci ha condotti fino a qui, facendo chiarezza sui criteri che devono presiedere ad ogni ricognizione numerica. Non ci sono lavoratori che ‘meritano’ di essere salvaguardati - aggiunge Lamonica - mentre altri evidentemente no, ma una certezza del diritto che va ricostruita riparando cosi’ all’errore, ora riconosciuto, di una riforma senza gradualita’ e senza flessibilità. Prendiamo atto - afferma - che si dice di volere un confronto con le parti sociali: il ministro non ha che da convocarlo, come da tempo stiamo ogni giorno chiedendo: Ribadiamo che la soluzione va trovata per tutti, senza nuove tagliole con le quali ancora una volta il ministro costruisce i suoi numeri, e che deve essere una soluzione previdenziale. Non si propongano cose improbabili quali i lavori di pubblica utilità - conclude Lamonica - il ministro è bene che si informi sul fatto che in giro per l’Italia ne abbiamo alcune decine di migliaia, e che la disoccupazione e’ tale da non consentire certo ulteriori guerre tra poveri”.

CISL: "A RISCHIO CENTINAIA DI MIGLIAIA DI LAVORATORI" - "Ancora una volta il Ministro appare evasivo, non affronta i problemi degli esodati e ignora il disagio ormai palese e crescente di centinaia di migliaia di lavoratori che a causa della sua riforma rischiano di rimanere senza stipendio e senza pensione". E' questo il commento del segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli.

"Ora il ministro dice che i lavoratori da salvaguardare non sono 400.000 ma altri 55.000, ammettendo così che il numero dei 65.000 già salvaguardati è assolutamente insufficiente a rispondere in modo adeguato ai problemi delle persone coinvolte. Ora, per far fronte al problema dei lavoratori ancora da salvaguardare il Governo pensa all’estensione di ammortizzatori sociali, come il trattamento di disoccupazione o la partecipazione a lavori di pubblica utilità. Noi riteniamo che questi strumenti siano inadeguati e crediamo - conclude - che la strada più efficace e giusta da intraprendere sia quella dell’allargamento delle deroghe previdenziali a tutti coloro che non per loro scelta dopo aver perso il lavoro si vedono spostare in avanti anche di molti anni i requisiti pensionistici. Ancora una volta il Ministro continua a minimizzare i problemi e rifiutando il confronto con il sindacato, intraprende una strada sbagliata, che rischia di non approdare a nessuna soluzione positiva o di lasciare irrisolti i problemi di centinaia di migliaia di persone’’.