ROMA, 10 luglio 2012 - Continua sottotraccia lo scontro tra Bossi e Maroni all'interno della Lega. Al neosegretario che ieri aveva precisato come il Senatùr "sulle vecchie espulsioni non ha voce in capitolo" ha risposto a stretto giro di posta Umberto Bossi, affidando a un quotidiano la sua versione della contesa, ovvero che a comandare è ancora lui: "Sono ancora il capo (...) io sono qui da sempre, abbiamo cambiato la storia, mi ascoltano, mi ascoltano''.

Ma subito in soccorso del 'barbaro sognante' accorrono i maroniani. Come il sindaco di Verona {{WIKILINK}}Flavio Tosi{{/WIKILINK}}, che in merito afferma senza mezzi termini che Maroni, consacrato dal congresso federale come segretario della Lega Nord, è il capo del partito e questo vale per tutti i militanti, compreso Umberto Bossi:  “Il capo è Maroni, punto. E questo vale per tutti i militanti, Tosi e Bossi compresi”.

Tosi ha preferito non parlare delle polemiche interne al partito relativamente al capitolo espulsioni. “Le beghe interne non interessano alla gente”, si è limitato a dire.

Dello stesso tono l'intervento a difesa di Maroni di  Fabio Rainieri, parlamentare parmigiano del Carroccio, che dichiara: “Il primo luglio, ad Assago, si è svolto il congresso federale della Lega Nord. Un momento importantissimo della vita del movimento che si è concluso con l’elezione del nuovo Segretario Federale e del nuovo Consiglio Federale. Il risultato scaturito dal voto di Assago è chiaro: il nuovo Segretario Federale si chiama Roberto Maroni ed è un segretario con pieni poteri. A lui il compito di dettare la linea del movimento e di guidare la Lega Nord"

E il Senatùr? "Umberto Bossi, al quale tutti rendono il merito di avere fondato il movimento, in qualità di Presidente Federale, rimane il garante dell’unità della Lega. Chiunque affermi cose diverse da queste mente sapendo di mentire e va contro la volonta’ del congresso”.