Roma, 11 dicembre 2012 - Il presidente del Consiglio Mario Monti difende l'operato del suo governo. "L’Italia 13 mesi fa era in condizioni molto, molto difficile possiamo ritenere di aver fatto un grossissimo progresso che però ha un costo che nel breve periodo è stato che non c'è stata crescita", dice il premier che proprio questa mattina è stato oggetto di pesanti critiche da parte del suo predecessore Silvio Berlusconi.

"Sarei felice di apprendere da qualcuno come sarebbe stato possibile salvare l’Italia finanziariamente dal destino greco e in parte farla crescere a ritmo veloce, quella ricetta sarebbe stato opportuno trovarla qualche anno prima quando per di più non c'era da curarsi della grande difficoltà finanziaria", aggiunge dagli studi della trasmissione 'Uno Mattina' di Rai Uno.

Il professore parla a breve giro di posta dal Cavaliere e le sue parole sembrano far riferimento proprio a quel "che ci importa dello spread?" detto su un'altra rete televisiva da Berlusconi. Il recente andamento dello spread è un fenomeno "che va preso con una certa calma e freddezza", spiega Monti, ma certamente dobbiamo "stare molto attenti" e anche "spazzare via alcuni miti tipo che ciò che un Paese fa non influisce sul suo spread". E avverte i partiti: "Spero che anche su questo non si trattino i cittadini come se fossero più sprovveduti di quanto non sono".

"Non credo ci siano complotti di forze occulte: quando parlo con americani o asiatici, trovo invece una grande domanda di Europa, vorrebbero vedere un'Europa più unita più coesa", afferma ancora Monti. "Nei mercati finanziari - aggiunge - ci sono infiniti soggetti, grandi e piccoli che cercano di fare i loro interessi, spesso senza scrupoli".

"Il populismo esiste in Europa e si è manifestato in Italia nelle manifestazioni di spirito secessionistico: ogni periodo elettorale ha dato luogo a una tendenza di chi chiede il voto ai cittadini presentando soluzioni un po' magiche per seguire i loro istinti viscerali anziché prospettare un futuro ai cittadini", aggiunge ancora il premier. "E’ importante che ci sia questa autodisciplina da parte di tutti - continua - anche per non creare fratture con l’Europa e per non trattare i cittadini come sciocchi ma come cittadini maturi".

Ma il presidente del Consiglio trova anche il modo di ironizzare sull'ossessione per lo spread. "Posso rivelare un piccolo aneddoto che mi ha raccontato mia figlia: il più piccolo dei suoi tre figli era a casa nel pomeriggio e ha visto in un telegiornale che si parlava di spread. E ha detto alla mamma, ‘mamma ma spread sono io...’. Perché all’asilo lo chiamano spread", racconta. ''Non so per quale ragione i bambini hanno individuato in lui quello che doveva portare quel soprannome - dice -. Evidentemente le colpe dei nonni ricadono sui nipoti".

Parlando poi del suo futuro, Monti conclude rispondendo che non capisce "perché ci debba essere interesse per il futuro di una persona ormai anziana". In ogni caso, "la politica credo sia prima di tutto cultura, cercare di orientare la testa delle persone: l'ho fatto da professore, l'ho fatto in questo breve periodo da presidente del Consiglio. Sono sicuro: qualunque veste mi tocchi, continuerò a farlo", conclude. 

Daniela Laganà