Roma, 11 dicembre 2012 - "Smettiamola di parlare di spread, non se ne parlava mai prima di un anno fa. Cosa ci importa di quanti interessi paga il nostro debito pubblico sui nostri titoli rispetto a quanto pagano sul debito pubblico tedesco?". A dirlo è Silvio Berlusconi, ospite a ‘La Telefonata’ di Maurizio Belpietro su Canale 5 (VIDEO). "La Germania - aggiunge il Cavaliere - ha venduto tutti i buoni del Tesoro italiani che aveva in tasca. Gli altri allora hanno pensato: ‘Se la Germania vende, ci sarà qualcosa sotto’. Allora gli investitori hanno chiesto un premio per il rischio, anche solo teorico, che correvano, e la Germania ha approfittato di tutto questo".

"Cosa ci importa della differenza di interesse rispetto alla Germania? Quello che conta è che il tasso si interesse è aumentato del 2%, che in un anno vuol dire 5 miliardi di euro di spesa in più su 80", prosegue il fondatore del Pdl chiarendo che "l’anticipo delle elezioni è dovuto alle dimissioni di Monti". Ad ogni modo, dice, "non c’è nessuna ragione vera per cui i mercati si debbano agitare".

Berlusconi ribadisce che "si è usato lo spread per cercare di abbattere una maggioranza votata dagli italiani e per mandare a casa un governo, facendogli perdere la maggioranza in Parlamento". Quindi punta il dito contro il governo Monti e lo rimprovera di aver "purtroppo seguito la politica germano-centrica che l’Europa ha cercato di imporre a noi e altri Stati". "Non voglio dire che abbia fatto errori - dice Berlusconi -. Ma ha portato a una crisi molto peggiore della situazione in cui ci trovavamo quando eravamo noi al governo. Con questo governo il Pil è diminuito di oltre il 2%. Tutti gli indicatori economici sono peggiori di quando eravamo noi al governo. Tutto è peggiorato".

Il Cavaliere taglia corto quando gli viene chiesto se lui sia un pericolo per l'Europa. "Ma nemmeno per sogno", taglia corto il Cavaliere."Fin quando a rappresentare Italia ero io, ero uno tra i due o tre capi di governo più autorevoli, l’unico che veniva dalla trincea del lavoro. Certo - osserva - mi opponevo alle richieste tedesche come quelle che hanno quasi portato la Grecia alla guerra civile".

PROSSIME ELEZIONI - Silvio Berlusconi parla poi delle prossime elezioni. "Mi vedo stasera con Maroni, parleremo della possibilità di alleanza nazionale. E da questo discenderà la possibilità di un’alleanza in Lombardia", spiega. Intanto fa sapere che nelle sue liste "il 50% di candidati abbiamo deciso che verrà dal mondo delle imprese, il 20% sarà preso dalle amministrazioni locali dove c'è chi si è comportato bene e ha dimostrato di saper lavorare, un 10% dal mondo della cultura e un altro 10% sarà preso tra i parlamentari attuali".

 E ci potrebbe anche essere un ritorno al passato. "Se dovesse accadere che gli ex An dessero vita ad una loro formazione, allora cadrebbe il veto sul nome del Pdl - spiega ancora Berlusconi - . Potremmo sottoporre alla nostra Direzione un altro nome, oppure mantenere questo con un simbolo diverso che potrebbe essere anche quello glorioso di Forza Italia usato nel 1994". "Il Popolo della libertà è un nome bellissimo, ma non viene mai usato per esteso, ma si sceglie sempre l’acronimo che purtroppo non suscita emozioni", conclude.

LA PUNTUALIZZAZIONE - A proposito dei candidati alle prossime elezioni, però, l'ufficio stampa di Palazzo Grazioli puntualizza: "Appare evidente che non sarà soltanto il 10% dei parlamentari uscenti del Popolo della Libertà ad essere ricandidato. E' bene chiarire che tutti quei deputati e senatori che provengono dalla trincea del lavoro, che hanno svolto o stanno svolgendo un'attività lavorativa, e non hanno una provenienza solo politica, saranno ricompresi in quella quota del 50% dei provenienti dal mondo del lavoro suggerita stamani dal presidente Berlusconi".

BERLINO SI INFURIA - "Appoggio le riforme lanciate dal governo Monti, che hanno consentito un ritorno della fiducia degli investitori nell’Italia". Lo ha detto la cancelliera tedesca, Angela Merkel. In conferenza stampa la Cancelliera si è poi detta convinta che gli elettori italiani "sceglieranno in modo tale da garantire che l’Italia resti sul cammino giusto". "Per questo - ha aggiunto - sono certa che il popolo italiano voterà in modo da mantenere l’Italia su questa strada". Il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, lancia un avvertimento a Silvio Berlusconi per la prossima campagna elettorale e lo invita a non usare argomentazioni antitedesche. Il Governo tedesco, ha detto Westerwelle a Berlino, non si immischierà in alcun modo nella campagna elettorale in Italia, ma "una cosa di certo non la faremo passare" e cioè che "la Germania diventi oggetto di una campagna elettorale populista. Né la Germania né l’Europa sono responsabili delle attuali difficoltà dell’Italia". Westerwelle ha, quindi, ribadito la necessità che l’Italia continui il processo di riforma avviato dal Governo Monti  Altrimenti, non soltanto l’Italia si ritroverà "in grande difficoltà", ma tutta l’Europa sarebbe investita "da turbolenze". "Interrompere la politica di riforma in Italia - ha detto - sarebbe uno sviluppo pericoloso per l’Europa".

LA REPLICA DI MONTI: "No a falsi miti, non si trattino i cittadini come sprovveduti" (VIDEO)

Il premier si è poi riunito in Cdm con i suoi ministri, i quali hanno accettato le dimissioni rinviate a dopo l'approvazione del decreto Stabilità. Ancora top secret la possibile discesa in campo del Professore alle prossime elezioni. Restano interessati a una sua candidatura tutte le personalità di spicco del Centro, come Casini e Montezemolo.

SQUINZI SULLO SPREAD - Le parole di Silvio Berlusconi sullo spread non convincono il presidente di Confindustria. "Siamo nel campo delle opinioni personali. Credo che lo spread sia importante perché impatta direttamente sul costo del nostro debito pubblico", dice Giorgio Squinzi. Il differenziale, aggiunge, è importante per "la possibilità di destinare fondi per ridurre il cuneo fiscale che è la cosa più importante per rilanciare l’economia del nostro Paese". "Non dobbiamo guardare a reazione isteriche sul mercato perché ci puo’ essere qualcuno che ne trae profitto - ha sottolineato - , credo sia necessario avere sempre una visione di medio lungo periodo e credo che quel che conta veramente sia che dalle prossime elezioni esca un governo stabile e capace di governare e che faccia una buona politica".

PASSERA - Per il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, Silvio Berlusconi è stato malinteso. "C'è qualcuno al mondo che può pensare che lo spread non sia importante? Che i tassi non siano importanti? Che la credibilità non sia importante? Veramente credo che sia stato malinteso quello che ha detto - commenta l'esponente dle governo -. La credibilità del nostro Paese è molto determinante e il livello dei tassi è determinante; abbiamo lavorato insieme per abbassarlo, il merito è del Governo, del Parlamento e delle parti sociali, e questo dovrà continuare".

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