Roma, 8 aprile 2013 - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, loda le larghe intese e Berlusconi annuncia che Bersani è disponibile a un incontro. Intanto il Movimento 5 Stelle fa sapere che si attiverà per sbloccare lo stallo istituzionale.

NAPOLITANO - Nel 1976 “ci volle coraggio per quella scelta di inedita larga intesa e solidarietà, imposta da minacce e prove che per l’Italia si chiamano inflazione e situazione finanziaria fuori controllo e aggressione terroristica allo Stato democratico come degenerazione ultima dell’estremismo demagogico”. E’ il ricordo del presidente della Repubblica, {{WIKILINK}}Giorgio Napolitano{{/WIKILINK}}, in occasione della commemorazione di Gerardo Chiaromonte.

“Il senso di una funzione e responsabilità nazionale democratica - ricorda il capo dello Stato - guidò Gerardo nella grande crisi e svolta del 1976, impegnandolo in prima linea al fianco di Enrico Berlinguer nella scelta e nella gestione di una collaborazione di governo con la Democrazia cristiana dopo decenni di netta opposizione”. E la decisione della “concitata chiusura da parte del Pc dell’esperienza della solidarietà nazionale fu foriera di un arroccamento fuorviante”.

CAMPAGNE MORALIZZATRICI - “Certe campagne che si vorrebbero moralizzatrici in realtà si rivelano, nel loro fanatismo, negatrici e distruttive della politica”, ha sottolineato il Capo dello Stato nel suo intervento alla commemorazione di Gerardo Chiaromonte, ricordando - nella lezione del dirigente comunista - “la visione, innanzitutto, della politica come responsabilità cui non ci si può sottrarre”.

LA SCHEDA: 1976, IL GOVERNO DELLA NON SFIDUCIA

POLITICA E RESPONSABILITA' - Bisogna avere una "visione della politica come responsabilità cui non ci si puo’ sottrarre, e di cui si deve rispondere in primo luogo a se stess", sottolinea il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ricordando la "tensione morale" di Gerardo Chiaromonte che ha saputo trasmettere "visioni e valori irrinunciabili".

INCONTRO CON GRASSO - Napolitano si é intrattenuto in un colloquio con il presidente del Senato, Pietro Grasso, a margine del convegno a palazzo Giustiniani per ricordare la figura del senatore Gerardo Chiaromonte, scomparso prematuramente vent’anni fa. Il colloquio é durato circa quindici minuti. Napolitano non ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti lasciando palazzo Giustiniani.

BERLUSCONI  - "Finalmente Bersani si è aperto e reso disponibile a un incontro, la data non è stata ancora fissata". Lo afferma Silvio Berlusconi al Tg4. Serve subito un governo "stabile e forte" - dice -, il Paese "non può assolutamente più aspettare" e spiegando che occorrono provvedimenti "urgenti" ma che "purtoppo ciò contrasta contro l’inedia delle altre forze politiche che hanno perso 43 giorni e sembrano volerne perdere altri". Berlusconi aggiunge: "La posizione del Pdl, la mia posizione, ormai la conoscono tutti gli italiani: serve un governo stabile e forte al Paese, un governo per prendere i provvedimenti non solo urgentissimi ma che si impongono per rilanciare le cose che è necessario fare". Ad esempio "alleggerire la pressione fiscale che ha raggiunto livelli intollerabili e che mette in una camicia di forza famiglie e imprese".  Infine annuncia: "Solo attraverso gli 8 punti del nostro programma, che depositeremo questa settimana al Senato, si puo’ uscire dalla recessione per creare nuovi posti di lavoro".

LO STALLO, IRA A 5 STELLE - Intanto il Movimento 5 Stelle fa sapere che assumerà "tutte le iniziative possibili e immaginabili" per sbloccare lo stallo istituzionale, "perché non é più il momento di scherzare, ma il momento che i partiti si assumano le loro responsabilità", annuncia la capogruppo alla Camera Roberta Lombardi, che aggiunge: "Vogliamo ripartire dalle regole. In Aula leggeremo articoli della costituzione". Quanto invece alle annunciate iniziative in piazza, sembrano momentaneamente accantonate. M5s continua sulla minaccia di 'occupare le Camere': resterà domani in Aula dopo il dibattito per protestare contro il mancato avvio delle Commissioni.