Roma, 15 luglio2 013 - Caso Kyenge: il leghista Roberto Calderoli  va in Senato, parla  e non si dimette (VIDEO). Intanto da Palazzo Chigi giungono indiscrezioni allarmanti. Durissima sarebbe la reazione del premier Letta che aveva chiesto un intervento risolutivo del leader del Carroccio Maronio. Le non dimissioni di Calderoli rischiano di incrinare il quadro politico.

CALDEROLI: "NON MI DIMETTO" - "Non mi dimetto da vice presidente del Senato", ha affermato il leghista Roberto Calderoli parlando in aula a Palazzo Madama. Con "disagio e imbarazzo" oggi "mi scuso con il Senato" e "con il presidente Napolitano" per le parole "sbagliate e offensive" che ho rivolto al ministro Kyenge. "Ho commesso un errore gravissimo", ha proseguito. "Ho fatto una sciocchezza". "Il ministro ha accettato le mie scuse, e come mi ha suggerito il senatore Compagna, le invierò un mazzo di rose", ha preannunciato in Aula in Senato.

LETTA: VERGOGNA, MA SI PUO' SOLO SPERARE NELLE DIMISSIONI DI CALDEROLI   - Le parole di Calderoli “sono una vergogna per il Paese” e l’esponente leghista si deve dimettere perché “solo le sue dimissioni risolvono questo problema”. Enrico Letta risponde a una domanda al termine del suo intervenuto alla Chatham House e, innanzitutto, ringrazia chi lo ha interpellato su questo argomento perché “così i giornalisti italiani possono riferire all’opinione pubblica quanto è negativo per l’immagine dell’Italia quel che ha detto Calderoli”.

Il premier spiega che il vicepresidente del Senato “lascia il suo ruolo solo in caso di sue dimissioni, non può essere sfiduciato. Dunque, solo le sue dimissioni risolvono questo problema”. “Quello che ha detto è una vergogna per l’Italia - ribadisce - perché noi non siamo così e la presenza del ministro Kyenge nel mio esecutivo dimostra che l’Italia è un Paese moderno”.

“E’ un grande problema - ha detto ancora Letta a Channel 4 - gli abbiamo chiesto che si dimettesse perché è stata davvero una vergogna per il Paese verso il mondo intero”. “Il suo approccio è stato sbagliato e stupido. Sarebbe stato necessario che si dmettesse, ecco perché - ha ribadito Letta - gliel’ho chiesto ma lui è ancora lì e questo è un problema”.

PALAZZO CHIGI - "Altro che tutto rientrato! La scivolata è solo quella di un leader che non riesce a far dimettere Calderoli da vicepresidente del Senato". E' questa la reazione che trapela da Palazzo Chigi a Maroni. "Purtroppo è una carica che non è oggetto di voce di sfiducia, ma così facendo Maroni è correo dell'insulto al ministro Kyenge", hanno concluso.

MARONI - "La questione è chiusa per me, lo ho già detto ieri", ha affermato  Roberto Maroni, dopo che ieri il premier Letta si era rivolto al leader del Carroccio, affermando: "Faccio appello a Maroni perchè chiuda immediatamente questa pagina vergognosa".

KYENGE: "NO COMMENT" - Il ministro Kyenge, non ha voluto commentare le mancate dimissioni del vicepresidente del Senato, dopo l'insulto nei suoi confronti, ma ha sottolineato l'importanza che ognuno comprenda "il ruolo che riveste". "Non mi sono pronunciata su questo punto e continuo a non pronunciarmi. E' una responsabilità politica istituzionale, non voglio ricondurre l’episodio a un caso personale", ha proseguito. Il ministro ha però osservato che "è arrivato il momento in Italia in cui ognuno di noi deve guardare e capire il ruolo che riveste, l’importanza delle parole e la comunicazione che vuole passare al Paese".

GRILLO - Dopo giorni di silenzio, sul caso Kyenge è intervenuto anche Beppe Grillo. "L'indignazione verso Calderoli è giusta. La sua battuta razzista verso un ministro di origini congolesi è da condannare", ha premesso sul suo blog."Calderoli però non è vicepresidente del Senato per caso, lo hanno voluto lì Pdl e Pdmenoelle e Capitan Findus Letta non ha fatto a suo tempo alcuna obiezione", ha sottolineato. "Eppure avrebbe dovuto. Calderoli è lo stesso della maglietta che sbeffeggiava l'Islam in diretta televisiva, il tizio che passeggiava con un maiale al guinzaglio sul terreno dove doveva sorgere una moschea", ha ricordato. "Perchè chi ora si indigna ha permesso che venisse nominato al Senato? Se ci si indigna con Calderoli, a maggior ragione bisogna indignarsi con chi ne ha permesso la sua investitura, in primis il pdmenoelle", ha insistito.

EXPO - "Non ho capito questa uscita di Letta su Expo, l’ho chiamato ieri, ci siamo sentiti e mi sembra tutto rientrato da parte sua", ha affermato Maroni facendo riferimento alle dichiarazioni del presidente del Consiglio che ha paventato uno stop della collaborazione sull'Expo. "E’ stata una scivolata, capita anche a lui (Letta, ndr), anche se è uno che sta attento a queste cose: gli è capitata una scivolata", ha insistito il segretario federale della Lega Nord. Ma da parte di Letta è stato un "ricatto mafioso", come sostiene qualche esponente leghista? Macchè, una scivolata", ha ribadito Maroni

BOLDRINI - In mattinata il presidente della Camera Boldrini  aveva affermato: "Nessuno può rimuoverlo. Può essere solo una sua scelta. Le parole del vicepresidente Calderoli manifestano un’arretratezza insopportabile. Chi svolge ruoli istituzionali non può avere la libertà di dire qualsiasi cosa gli venga in mente. Dev’essere all’altezza di questo ruolo. Se non si riesce a trattenere non è in grado di fare bene il proprio mestiere".

Per la Boldrini, ''Cecile dimostra di essere all'altezza del suo compito, altri no'' e gli insulti che ha ricevuto dimostrano che in Italia c'è un substrato razzista: ''Sì, certo, c'è anche questo - ha proseguito la presidente della Camera - Questa parte d'Italia urla di più, però, proprio sul caso Kyenge, ci sono state tante persone che la pensano diversamente dal vicepresidente del Senato Calderoli, che si sono fatte avanti, che hanno detto basta: basta con queste modalità, basta con questo linguaggio. Noi dovremo sostenere questo moto di ribellione contro chi infanga il nostro Paese".

E' necessario quindi "ripartire dalle scuole, perchè i giovani sono cresciuti in un'epoca in cui il razzismo è stato sdoganato, la paura è stata utilizzata come strumento politico. Credo - ha concluso - che questi giovani debbano essere riavviati alla conoscenza della nostra Costituzione".

CARFAGNA -  "Conosco molto bene Roberto Calderoli come persona estremamente rispettosa e attento a cio’ che dice ma quello che ha detto non può che essere considerato estremamente grave per lo sfondo razzista che traspare". Così, in un'intervista a Qn, la deputata Pdl Mara Carfagna commenta le parole di Calderoli sul ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge. "Credo che - prosegue l'ex ministro delle Pari opportunità - come uomo delle istituzioni debba dare il buon esempio, capendo che il gesto delle dimissioni è dovuto; quello che ha detto non può riguardare in alcun modo la normale dialettica politica". "Posso assicurare - aggiunge - avendo governato con la Lega per tanti anni, che questo gergo non e’ la cultura dominante dentro il Carroccio".