Roma, 26 novembre 2013 - In attesa della conferenza stampa degli avvocati Coppi e Ghedini sulle nuove prove che scagionerebbero Berlusconi, il leader di Forza Italia torna anche oggi a parlare dai microfoni Mediaset - prima Canale 5 e poi Studio Aperto - dopo l'appello di ieri ai senatori di Pd e M5S.

MANIFESTAZIONE IN PIAZZA: FRIZIONI BERLUSCONI-PD

Il voto sulla sua decadenza da senatore intanto, resta confermato per domani dalle ore 19. Dal Cremlino, intanto, il portavoce bolla come 'pure fantasie' le voci diffusesi nei giorni scorsi circa la presunta intenzione di Putin di concedere al Cav un passaporto russo.

FOTOGALLERY: LA DECADENZA VISTA DALLA STAMPA STRANIERA

NON MOLLO PER GLI ITALIANI - “Nessun passo indietro. Non credo - spiega - di poterlo fare soprattuto nei confronti dei milioni di italiani che mi hanno dato fiducia e che ancora guardano a me come il leader unico capace di tenere unito il centrodestra”. E pur senza nominare la scissione Ncd, Berlusconi ricorda che il centrodestra “se ci fosse la possibilità di mantenerlo unito, sarebbe la maggioranza del Paese”, mentre “é dal ‘48 a oggi che noi italiani non abbiamo imparato a votare e frazioniamo il nostro voto”. Morale, “é dalla Prima Repubblica che ci vogliono cinque partiti per fare una maggioranza e formare un governo e questo rende impossibile fare le riforme”.

“Io volevo attuare una rivoluzione liberale ma con gli altri piccoli partiti non sono mai riuscito a trovare l’accordo per fare le riforme, anche quella della giustizia”, torna a dire anche oggi l’ex premier che altrettanto avverte gli elettori che “i leader dei piccoli partiti pensano solo al loro interesse particolare, che si identifca con le loro ambizioni politiche”.

SALVACONDOTTO - "Non c’è mai stato un patto per un salvacondotto che mi riguardasse” con il Colle o il governo, “mai, prima di fare l’accordo di governo non ho mai parlato di qualcosa che mi riguardasse. Ho pensato che si potesse lavorare per il bene comune e invece questi signori sono ossessionati da due cose: eliminare Berlusconi e tassare gli elettori di centrodestra”.

L'ARRESTO  - “Temo l’arresto? Non so darle la risposta, so solo dirle che contro di me c’è un odio assoluto e totale”, dice Berlusconi a ‘La telefonata' di Belpietro su Canale 5. “Mi sono sentito di scrivere - ha spiegato - ai senatori di Pd e M5S dicendo loro che siamo avversari politici ma questo non dovrebbe far venire il rispetto reciproco”. E insiste: “c’é un odio assoluto e totale da parte della magistratura che mi ha messo contro 57 processi in 2 anni e mi ha costretto a 2700 udienze...”.  Il leader FI torna ad attaccare quella magistratura che “sembra voler adempiere alla missione che Md in particolare si é data, missione secondo la quale il popolo ha diritto alla democrazia ma questa si realizza solo quando al potere c’é la sinistra e se il popolo non lo garantisce - dice ancora Berlusconi - allora la missione della magistratura é realizzare la via giudiziaria al socialismo contro il capitalismo borghese, interpretando la legge non in modo oggettivo ma alternativo, per raggiungere cioé il risultato di consentire alla sinistra di assumere il potere contro il centrodestra borghese”.

LE NUOVE TESTIMONIANZE - Le "nuove" testimonianze sulla base delle quali la difesa di Berlusconi chiederà la revisione del processo sono "più di sette". Lo ha sostenuto l’avvocato Coppi incontrando i giornalisti alla stampa estera. Di sette nuove testimonianze aveva parlato ieri Berlusconi. "Ve ne sono altre - ha aggiunto Ghedini - anche di maggior pregnanza".

GHEDINI: COLLE NON E' IL REGISTA - "Ho grande rispetto per l’operato del capo dello Stato" Giorgio Napolitano "ed escludo che sia il regista dell’operazione decadenza" di Silvio Berlusconi. Così l’avvocato Niccolò Ghedini.

SEVERINO, PETIZIONE A BRUXELLES - In Parlamento europeo è slittato l’esame di due petizioni che sollevavano dubbi sulla compatibilità della legge Severino con le leggi e il trattato europei. I coordinatori della Commissione Petizioni ieri hanno respinto, per l’opposizione del centro-sinistra (S&D, Verdi, Alde e Sinistra Unita) la richiesta di esame con procedura d’urgenza per oggi. Le petizioni, sostenute da circa 55mila firme raccolte in Italia, mettevano in discussione tanto il principio della decadenza di Berlusconi quanto la retroattività.

RABBIA PD - "Stiamo assistendo a un’escalation con toni sempre più violenti da parte di Berlusconi", è l’allarme di Danilo Leva, responsabile Giustizia del Partito Democratico, per dire che "invocare la piazza contro una sentenza emessa da un tribunale rappresenta un punto di rottura con la storia della Repubblica e con il nostro sistema democratico". Di piu, osserva il dirigente Pd, "è una strategia che mira a produrre tensione logorando il Paese e che rende Berlusconi sempre più anti-Stato".