Firenze, 14 gennaio 2014 - Roma, 14 gennaio 2014 - Che sull'Imu il governo avesse fatto "solo figuracce" Matteo Renzi lo aveva già detto nel pomeriggio quando, durante la diretta Twitter, aveva risposto alle domande del pubblico su riforme, tasse, costi della politica e molto altro. Ma in tarda serata, durante l'assemblea dei senatori Pd, il segretario lo ha ribadito a chiare lettere: "Dettiamo noi l’agenda stavolta: sulle nostre questioni ci facciamo sentire. Non possiamo permetterci di farci tenere sotto scacco per otto mesi, come è successo, su una vicenda come quella dell’Imu".

Nuovo affondo al Governo dunque, ma sempre in chiave 'disgelo': "Nessuno vuole prendere posto di Letta - frena Renzi poco dopo intervistato da Ballarò -. Il governo è lì da 11 mesi e cosa ha fatto? Se non è stato fatto molto qualche riflessione dobbiamo farcela, smettiamola con le polemiche nessuno vuole metterne in discussione la leadership: tutti vogliamo che il governo faccia le cose che non ha fatto in questi mesi". Primarie? "Se riusciamo a mantenere gli impegni delle primarie siamo tutti felici e facciamo un monumento al governo".

RIMPASTO - "Mi addormento solo a pensare a queste liturgie, se il presidente del Consiglio vuole cambiare qualcuno lo cambi se vuole rifare il governo lo rifaccia, può giocare con la formazione che vuole. L'importante è il risultato: sono trapattoniano per me importante è vincere. E nella diretta Twitter: "Il rimpasto per me non è all’ordine del giorno - ha detto a proposito della stabilità del governo Letta -. L’idea che chi vince le primarie poi chiede di entrare nel governo, è quanto di più vecchio e stantio possa esistere. Se poi il premier pensa che alcuni ministri non stiano andando bene fa benissimo a cambiarli".

I COSTI DELLA POLITICA - "Siamo il Paese dei capi di gabinetto che contano più dei ministri", avrebbe detto Renzi ai senatori, discutendo anche di finanziamenti pubblici ai partiti, legati al tema dell'occupazione: "Per fare la riforma del lavoro bisogna essere credibili: per questo bisogna tagliare i costi della politica".

RIFORME - "Al governo con Ncd staremo il tempo necessario per far approvare ius soli e civil partnership alla tedesca, su questo non c’è discussione", ha risposto il segretario Pd a chi gli chiedeva per quanto tempo il Pd intendesse stare al governo con chi ha le posizioni di Ncd sui temi dei diritti e dell’immigrazione.

SFIDA AD ALFANO - "Ncd propone di eleggere 210 senatori al posto dei 315? - domanda Renzi -. E’ una proposta che non condividiamo: per noi al Senato va tolta ogni tipo di funzione elettiva. Abbiamo proposto un pacchetto con legge elettorale, riforme e Titolo V, se Ncd non ci sta apre un problema con noi".

IMU - Critica alle misure sull’Imu prese e poi cambiate in questi mesi. Nel patto di coalizione, ha detto, "ci saranno impegni concreti da realizzare o non si sa mai cosa si fa e si fanno le figuracce fatte già nel caso dell’Imu, il caso più emblematico", ci siamo veramente impegnati per non fare le cose fatte bene".

NAPOLITANO - Napolitano ha dato l'impressione di volersi dimettere? E' la domanda di un follower. E Renzi: "No. Napolitano aspetta le riforme: dopo anni di chiacchiere finalmente ci siamo”.

DROGHE LEGGERE - Spazio anche alla discussione sulle droghe: "Un primo passo è eliminare il meccanismo della Fini-Giovanardi per cui le leggere e le pesanti sono sostanzialmente equiparate, iniziamo a modificare la Fini-Giovanardi, questo è un primo step".

SCHIAFFO ALLA LEGA - "Inqualificabile". Così Matteo Renzi ha replicato a chi gli chiedeva di commentare l’atteggiamento della Lega nei confronti del ministro Kyenge.

CASO DE GIROLAMO -  "Vedremo quello che deciderà il premier, tocca a lui decidere il destino dei ministri", dice il segretario Pd sulla bufera delle intercettazioni telefoniche che ha investito il ministro . In ogni caso il Pd "ha chiesto vada in Aula e racconti la sua versione dei fatti, nessuno fa processi politici in contumacia, alla luce di quello che dirà il Pd prenderà sua posizione che sarà unitaria

TRACCIABILITA' DELLA SPESA PUBBLICA -  "Si può fare una legge sulla tracciabilità di ogni singolo euro di spesa pubblica?", una delle domande arrivate via Twitter. "Non si puo’ fare, si 'deve' fare - è stata la risposta secca di Renzi -. Lo inseriremo nel contratto di coalizione Impegno 2014. Bisogna sapere totalmente dove vanno i soldi".