Roma, 15 gennaio 2014 - Il segretario del Pd Matteo Renzi stringe sulla legge elettorale e twitta: "Le regole si scrivono tutti insieme, se possibile. Farle a colpi di maggioranza è uno stile che abbiamo sempre contestato". 

In un'intervista al Tg5, poi, il segretario del Pd ha spiegato che "non è giusto che la legge elettorale se la scriva la maggioranza". Quanto a un possibile incontro con Silvio Berlusconi, il sindaco di Firenze ha puntualizzato: "Se deve essere semplicemente per prendere un caffè, ognuno resta a casa sua. Se ci vediamo è per provare a chiudere".

"Io non voglio fare il governo con Berlusconi - ha detto Renzi - io dico: ‘Forza Italia che è il secondo partito italiano lo lasciamo da parte? Non lo consideriamo per la legge elettorale?".

"Credo che Forza Italia non si debba limitare a dire sì a una delle leggi elettorali di cui stiamo discutendo - ha proseguito ancora Renzi - ma per esempio accetti la nostra proposta di superare il Senato, cioè di non avere più un Senato con 315 senatori, pagati, eletti. Andiamo a semplificare, così come diciamo di superare le province, superiamo anche il Senato com’è adesso e vedrete che la politica costerà meno, ci sarà un taglio dei parlamentari, ma anche una maggiore semplicità, che è quello che chiedono gli italiani che vanno a lavorare e si svegliano la mattina presto. Fate veloce - ha concluso Renzi - e fate le cose che servono".

TANTI INCONTRI  - Nei giorni scorsi Renzi ha visto Mario Monti e Denis Verdini, oggi è stata la volta di Nichi Vendola e nel tardo pomeriggio ha incontrato anche Angelino Alfano. Il segretario del Pd sta cercando di tirare le somme sulla legge elettorale per arrivare "entro 48-72 ore", dicono i suoi, ad un testo su cui cominciare a lavorare in commissione Affari costituzionali alla Camera.

Il segretario Pd, spiegano, sta cercando la convergenza più larga possibile su un modello che combini doppio turno e Mattarellum, capace di raccogliere i consensi della maggioranza ma anche quelli di Sel e Fi.
Prima della direzione Pd di domani il leader democratico avrà anche un nuovo faccia a faccia con il presidente del Consiglio Enrico Letta, mentre nel corso della giornata incontrerà Meloni, Crosetto e La Russa di FdI.

Ma intanto anche il gruppo alla Camera del Nuovo centrodestra avvia una serie di incontri con i gruppi della maggioranza sulla legge elettorale. Il capogruppo Enrico Costa ha avuto oggi un primo confronto con la delegazione di Per l’Italia, guidata dal capogruppo Lorenzo Dellai. Per domani è in programma un incontro con Scelta civica. L’intento, viene spiegato, è creare un terreno per un accordo sul sistema di voto innanzitutto all’interno della coalizione di governo.

Praticamente tutti i partiti sono in fibrillazione sulla necessità di sostituire il Porcellum: sul blog di Grillo è partito il referendum dei 5 stelle, la sinistra del Pd prepara l'offensiva ribadendo la preferenza per il doppio turno, Alfano spiega che bisogna lavorare per una legge elettorale che tiene in piedi il bipolarismo", Forza Italia insiste per il modello spagnolo.

SINISTRA PD ALL'ATTACCO  - Intanto i cuperliani affilano le armi interne e incalzano Renzi bocciando l’accordo col Cav ma anche sul rapporto con il governo. "Il governo - ragiona un esponente bersaniano - non può essere sostenuto dalla minoranza Pd. O Renzi si riconosce nel governo o non va avanti".

Alfredo D’Attorre, si spinge fino a dire: "Ho sentito dire di incontri con Berlusconi a Largo del Nazareno. Immagino che non si farà, perché non si può fare un incontro con un pregiudicato nella sede del Pd".

Nel merito della legge, la sinistra Pd avverte di non fare passi indietro con accordi con Berlusconi per sistemi, come lo spagnolo, che mettono tutto nelle mani del segretario che può ‘scegliersi’ i parlamentari.

FORZA ITALIA: NOI PER IL MODELLO SPAGNOLO - "Forza Italia vuole il sistema spagnolo, Renzi si regoli. Del resto, un partito di massa come il nostro non ha paura di andare al voto anche con la legge scritta dalla Corte", scrive in una nota, Gianfranco Rotondi di Fi-Pdl.

E Gasparri incalza: "È ormai evidente che il governo è morto, travolto dalla sua incapacità, dalla confusione con cui le tasse sulla casa volano verso la cifra record e intollerabile di 40 miliardi di euro, ma anche dai distinguo che avevamo facilmente previsto. Renzi schiaffeggia quotidianamente il Ncd e Alfano. Del resto anche le campagne in corso basate sul nulla contro i ministri Alfano e De Girolamo, ai quali esprimo piena solidarieta’, dimostrano chiaramente le intenzioni del nuovo segretario del Pd. Ora, anche esponenti del Ncd cominciano a polemizzare con Renzi".

CASALEGGIO BOCCIA TUTTO - "Le tre proposte di Renzi sulla legge elettorale sono astratte ed evidentemente incostituzionali", ha intanto detto Gianroberto Casaleggio, il ‘guru’ del Movimento 5 stelle, parlando a Montecitorio con i parlamentari della commissione Affari costituzionali di Camera e Senato. Nel corso dell’incontro Casaleggio, sempre secondo quanto riferito, ha messo in evidenza che i 5 stelle "sono gli unici ad avere presentato una proposta di legge innovativa e fatta bene".

Il guru dei 5 stelle non sembra condividere con Renzi la fretta di arrivare a una nuova legge: "La nostra proposta sarà disponibile a fine febbraio", ma se si dovesse andare a elezioni anticipate "andremo con la legge elettorale uscita dalla Consulta", il Porcellum corretto. Così ha risposto ai giornalisti Gianroberto Casaleggio lasciando Montecitorio al termine di una serie di incontri con i parlamentari 5 stelle.

LETTA DA NAPOLITANO - Intanto, nel pomeriggio, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto il presidente del Consiglio, Enrico Letta. Nel corso dell’incontro, si apprende dall’ufficio stampa del Quirinale, che il premier ha riferito al capo dello Stato della sua visita in Messico e gli ha anticipato alcuni elementi sul patto di coalizione al quale sta lavorando. L'obiettivo è chiudere entro la settimana prossima.