Roma, 12 marzo 2014 - Il premier Renzi ha presentato il pacchetto di misure che saranno realizzate nei prossimi tre mesi“Cento giorni di lotta molto dura: nel mese di aprile la riforma della Pubblica amministrazione, a maggio il fisco e a giugno la giustizia", ha detto il premier illustrando le prossime mosse in una conferenza a palazzo Chigi con tanto di slides a sostegno (FOTO). La 'svolta buona come messaggio iniziale': è il titolo scelto da Renzi. “Oggi il consiglio dei ministri, che è l’organo di governo di un paese, ha votato e approvato misure, non è che si è recato al bar. Ha trovato 10 miliardi per dare un ritorno economico a tutte le famiglie entro maggio. E’ atto e fatto”, ha sottolineato il premier.

Ecco le principali misure annunciate:

DEBITI PA - Renzi ha annunciato che il disegno di legge sul pagamento dei debiti della pubblica amministrazione alle imprese è stato approvato dal Cdm. Al ddl “seguirà un decreto legge”. “Noi - ha detto - mettiamo 68 miliardi, prevedendo la stima della Banca d’Italia”. “Ventidue - ricorca Renzi - sono i miliardi messi dai governi precedenti”, poi “entro luglio sblocchiamo tutto”. Il premier, dunque, ha ripetuto, che lo sblocco immediato dei debiti della pubblica amministrazione sono “un segnale forte e chiaro che lo Stato rispetta i debiti. Noi - dice Renzi - facciamo così il nostro dovere, rispettiamo il vincolo dell’Unione europea sui pagamenti”. 

PIANO CASA - Via libera anche al piano casa. Il governo investe 1 miliardo e settecento milioni di euro.

FISCO - “Dal primo di maggio ci sarà anche un’operazione sull’Irap che si finanzia con l’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie, non si toccano i titoli di Stato, ma la tassazione sulle rendite finanziarie passerà dal 20 al 26% per 2,6 miliardi e si riduce l’Irap del 10% alle aziende private per 2,4 miliardi”. 

Il presidente del Consiglio ha, quindi, assicurato che, come il taglio dell’Irpef, anche lo sgravio Irap ha una totale copertura finanziaria. L’operazione del taglio dell’Irap, ha chiarito Renzi, è extra rispetto al taglio dell’Irpef da 10 miliardi. Renzi ha inoltre precisato che il costo dell’energia per le piccole e medie imprese verrà ridotto del 10%.

CUNEO FISCALE - Con il taglio del cuneo fiscale “ci sono 10 milioni di persone che prenderanno 10 miliardi di euro dallo Stato. Sono circa mille euro all’anno a testa”. Lo ha annunciato il premier Matteo Renzi, spiegando che la soglia individuata è quella di “25mila euro lordi all’anno, circa 1.500 euro netti al mese. Non solo i ceti meno abbienti, ma anche un po’ di ceto medio. Per la prima volta si mette una cifra significativa in tasca a queste persone”. I 10 miliardi destinati alle famiglie sottoforma di misure di agevolazione fiscale saranno coperti solo da risparmi di spesa “e non da aumento della tassazione”, ha assicurato Renzi.

“Dal primo giugno, questa è una cosa a cui tengo tantissimo, ci sarà un fondo per le imprese: 500 milioni di euro per chi vuole creare imprese sociali”. La domanda è secca: Matteo Renzi voleva far partire il taglio del cuneo fiscale dal 1 aprile ma partirà solo dal 1 maggio, chi l’ha fermato? “Dal 1 aprile non ci sono i tempi tecnici, bisognava dare i tempi a tutti i Ced di aggiornare, non je la famo...”, ha risposto il premier. Che ha aggiunto: “Sono vent’anni che tutti vogliono abbassare le tasse, finalmente noi lo facciamo, non mi fate le pulci se si parte il 1 maggio e non il 1 aprile”.

CONTRATTI A TERMINE E APPRENDISTATO - “Il contratto a termine durerà al massimo per tre anni e sarà applicabile senza causale per un massimo del 20% sul totale dei lavoratori”. Piu' semplificazione anche per l'apprendistato, prevedendo meno vincoli (senza l'obbligo, ad esempio, per assumere nuovi apprendisti di confermare i precedenti). “La semplificazione dell’apprendistato servirà per far diventare questo contratto la porta di accesso al mondo del lavoro. Nel disegno di legge delega sarà invece previsto un nuovo codice del lavoro, l’assegno universale di disoccupazione, la revisione degli ammortizzatori sociali e la tutela delle donne in maternità”. 

PMI - “Cinquecento milioni di euro in più per il fondo di garanzia per le Pmi per la lotta al credit crunch, vero o presunto che sia e che ha già garantito 10 miliardi di accesso al credito. Una misura che le aziende sanno essere rilevante”. La bolletta energetica delle Piccole e medie imprese dal primo maggio calerà del 10%. Dal primo maggio quindi il costo dell’energia per le Pmi “verrà ridotto del 10% attraverso una rimodulazione dei contributi del paniere della bolletta energetica”, spiega Renzi.

SCUOLA - “Per le scuole ci sono 3,5 mld per renderle più sicure e rilanciare l’edilizia”. “Abbiamo alimentato a 3,5 miliardi il platfond a cui attingere per comuni province per le scuole e chi vuole attingere lo farà con procedure semplificate. E l’unità di missione sarà attiva a Palazzo Chigi e lavorerà in collaborazione con il Miur”. 

FONDI EUROPEI - “Tutte le volte diciamo ‘ce lo chiede l’Europa’ e mettiamo una serie di vincoli. L’Europa ci chiede di spendere bene i soldi che abbiamo bloccato e che investiremo da subito: 3 miliardi di fondi europei”. 

AUTO BLU ALL'ASTA - “Dal 26 marzo al 16 aprile le auto blu andranno all’asta come abbiamo fatto a Firenze, sono oltre 1500. Dal 26 marzo ‘venghino signori, venghino’ andranno all’asta”.

RIFORMA SENATO - ‘’Un punto centrale è la riforma del Senato. Il Senato non voterà mai più la fiducia al Governo, mai piu’ la Legge di stabilita’. Oggi la legge elettorale sarebbe già approvata’’, ha continuato il premier. Ho illustrato ai ministri un testo di riforma del Senato,un ddl costituzione che daremo a forze politiche e sociali. Diamo 15 giorni e poi si porta in Parlamento”.

LEGGE ELETTORALE - “La legge elettorale ha molti limiti ma non ci saranno mai più larghe intese e chi vince governa 5 anni. E’ una rivoluzione impressionante, c’è un cambio strutturale”.

"10 MILIARDI FARANNO RIPARTIRE L'ECONOMIA? "Sì’’. Così il presidente del Consiglio ha risposto al termine della conferenza a chi gli ha chiesto se i 10 miliardi varati dal Consiglio dei ministri saranno sufficienti a far ripartire l'economia. ‘’Per rimanere al debito dello Stato si vede un abbassamento del costo: il debito è calcolato su uno spread a 250 punti base. Se lo calcoliamo a 200 punti c’è un margine di 2,2 miliardi’’.

"SE NON CADE IL BICAMERALISMO CONCLUSA LA MIA ESPERIENZA" - “Non si è mai visto un percorso di riforme così corposo e significativo e io dico che se non riesco a superare il bicameralismo perfetto non considero conclusa la mia esperienza di governo, ma la mia esperienza in politica”. Così il premier, per il quale “un leader politico ha il dovere di indicare una visione”.

"NON USERO' TUTTO IL MARGINE DEL DEFICIT 2,6-3%" - “Noi abbiamo margini sul limite del 3% (del deficit/pil ndr) che - ha detto Renzi - valgono lo 0,4% visto che siamo al 2,6%. Mantenendo il limite del 3%, che nessuno di noi immagina di sforare, abbiamo un margine ulteriore di 6 miliardi di euro che non vogliamo utilizzare tutto”. Renzi ha anche spiegato che c’è un “potenziale risparmio significativo e corposo che deriva dallo sblocco dei debiti della p.a e dall’iniezione di liquidita’”. Renzi ha spiegato nel dettaglio che ogni 0,1% di Pil vale 1,6 miliardi.

"GRAZIE A LETTA PER LA FIDUCIA" - ‘’Letta ha detto che avrebbe avuto un momento di tempo per riflettere. Comprensibile. Io comunque gli sono grato per aver votato la fiducia a questo governo’’, ha aggiunto il presidente del Consiglio a margine della conferenza.

SPENDING REVIEW - Il piano del commissario per la spending review, Carlo Cottarelli, sarà presentato insieme al Def, quindi al massimo tra 15 giorni. “Il sottosegretario Delrio lo tiene chiuso a chiave, direi che sarà contestuale con il Def, 15 giorni al massimo”, ha risposto Renzi a chi gli chiedeva quando sarà possibile vedere i dettagli del piano Cottarelli.

COTTARELLI: ECCO LA MIA SPENDING REVIEW

PADOAN - “Il 2,6% è il margine massimo per evitare di rientrare nella procedura di deficit eccessivo”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, dopo le parole di Renzi. 

“L’obiettivo di medio termine - ha aggiunto Padoan - è l’elemento aggiuntivo che ha un aspetto qualitativo, deve essere comprovata la capacità e la volontà del paese di perseguire aggiustamenti strutturali e permanenti laddove, come per l’Italia, ci sia un richiamo per squilibri eccessivi che hanno a che fare con scarsa crescita e debito eccessivo, cose vecchie che debbono essere ancora risolte”. 

Redazione online