Roma, 13 marzo 2014 - Maggioranza compatta sulla cura-choc di Matteo Renzi, che ieri ha spiegato - slides alla mano (FOTO) - il suo piano di svolta, insistendo in modo particolare sui 1000 euro l'anno a chi guadagna meno di 1500 euro al mese. Da Forza Italia, invece, arriva la caustica critica di Brunetta ("Il premier si crede Mandrake"), mentre i sindacati per una volta sembrano entusiasti, tanto che Susanna Camusso dà un bel 10 a Renzi e rivendica: "Fa quello che diciamo noi". Col premier si schierano anche le varie correnti del Pd. Da parte sua Matteo Renzi mette in chiaro che non ci sta a farsi impantanare dal parlamento: se le camere frenano, fa sapere, il taglio Irpef lo faccio per decreto.

PROF E FIRST LADY: AGNESE RENZI IN ASPETTATIVA PER 'RAGION DI STATO'

OK DALLA UE - Le misure annunciate sul lavoro sono “appropriate vista l’elevata disoccupazione dei giovani”: lo ha detto il portavoce del Commissario Ue all’economia, Olli Rehn. La Commissione europea “accoglie positivamente l’intenzione di ridurre il cuneo fiscale tramite risorse ottenute dalla spending review” annunciata dal governo guidato da Matteo Renzi. “Ma ricordiamo l’impegno dell’Italia a rispettare il Patto di Stabilità e di Crescita”, che prevede di raggiungere un bilancio strutturale in pareggio nel medio termine, specialmente dato “l’elevato debito pubblico” della Penisola, ha aggiunto il portavoce Sinmon O’Connor, nella conferenza stampa di metà giornata a Bruxelles.

LA RISPOSTA DEL PREMIER - Matteo Renzi ha risposto da un convegno sulla Ue alla Camera: “Il governo italiano rispetta tutti gli impegni che ha con l’Europa”, ma il più grande impegno è cambiare per far tornare l’Europa vicina ai cittadini. I sondaggi in Italia danno il consenso sull’Unione europea in calo, “cosa è accaduto? Qualcosa è accaduto e qualcosa non è accaduto”. Il premier critica le condizioni dell’Unione europea e afferma che negli ultimi anni “c'è stata la crisi, ma questa non è solo una crisi economica, è anche una crisi dell’Europa e della rappresentanza, anche dei partiti e dei Parlamenti”. C'è stato “un crollo di consenso che le istituzioni europee hanno avuto ad esempio verso i cittadini italiani. Si è smarrito il senso di questo progetto. Quando un governo indica l’Europa come un orizzonte e un progetto i cittadini fanno anche sacrifici. Noi abbiamo smarrito questo”.

L'ENDORSEMENT DI MARCHIONNE - “Di sicuro Renzi è stato veramente qualcosa di nuovo, di dirompente, di cui il Paese ha bisogno”. Lo ha detto l’ad Fiat, Sergio Marchionne, secondo quanto riferisce Bloomberg. “Se non ci comportiamo cosi’, se non diamo uno scossone - ha aggiunto - la baracca non si muove. Lasciamo che la gente lo critichi per l’eta’, per lo stile. A me non importa niente, importa la sostanza di quello che sta facendo. Ieri sono stato estremamente orgoglioso. L’importante e’ farlo finire. Ha dato target piuttosto aggressivi”.

FINANCIAL TIMES -  “Renzi comincia a ribaltare le politiche di austerity”. é il titolo che il Financial Times ha scelto oggi per raccontare “l’ambizioso programma di tagli alle tasse e riforme del mercato del lavoro promesso da Renzi per dare una svolta all’economia italiana. Sfidando le pressioni della Commissione europea a non impegnare risorse senza risparmi o nuove entrate certe”. Renzi ha assicurato che l’Italia si terrà entro il limite del 3% di deficit/Pil: “é l’Italia che decide come spendere i suoi soldi rispettando tutti i vincoli europei”. 

ALFANO: MANOVRE DI DESTRA - “Meno tasse finanziate con meno spese é la ricetta giusta, é la nostra ricetta, é la ricetta del Ncd”, sottolinea il leader di Ncd e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, spiegando che “per sostenere la ripresa occorre mettere nelle tasche degli italiani piu’ risorse e soldi”. Ncd “rivendica con forza di aver preso parte al programma, abbiamo ottenuto uno slancio, un turbo sui pagamenti delle P.A.” mentre “il fatto che la riduzione vada ai lavoratori dipendenti non significa che il beneficio sia solo loro”. “Il no detto allo spostamento a sinistra, alla patrimoniale, alla tassazione dei bot, sono dei no che stanno contribuendo al cambiamento dell’Italia”, sottolinea Alfano, spiegando che con le misure di ieri “abbiamo ottenuto un sostanziale smontaggio della Fornero, che aveva limiti fortissimi di impianto culturale essendo una legge fondata sulla sfiducia”.

“Vogliamo dirlo a tutti gli elettori del centrodestra, vi sono partiti di centrodestra all’opposizione che diranno no alla diminuzione delle tasse e a tante altre cose, noi diciamo sì alla riduzione tasse”, affonda il leader di Ndc sottolineando come Ncd abbia “chiesto e ottenuto importante segnale su Irap, un’imposta ingiusta e sbagliata”. “Forza Italia si schiera ufficialmente contro la diminuzione delle tasse: é una notizia”. “E' evidente - aggiunge, con un tocco di ironia, Alfano - che il taglio di 10 miliardi della spesa farà rimanere male qualcuno. Ma meno tasse e meno spesa pubblica é esattamente la ricetta liberale del centro destra”, per questo “dispiace che qualcuno si opponga alla riduzione delle tasse”, conclude Alfano.

FASSINA - “Le misure annunciate ieri da Renzi vanno nella direzione giusta e fanno bene al Paese, bisogna riconoscerlo”, ha affermato l’ex viceministro all’ Economia della minoranza Pd Stefano Fassina.
Più in generale, ha detto Fassina parlando a Tgcom24, “la minoranza del Pd sta sul merito dei temi: sull’Italicum abbiamo avuto elementi di criticità, che non erano dei capricci, come la norma per promuovere la parità di genere, le soglie di sbarramento e altro. Il gruppo si deve impegnare al Senato per correggere questo provvedimento: ieri ho votato a favore, ma se fosse stato l’ultimo passaggio avrei votato contro perchè la legge va corretta”.

CROSETTO - “é cambiato atteggiamento: Renzi scommette, rischia tutto sul futuro. Il problema della manovra di Renzi è che nessuno può dire come andrà a finire. Non è una manovra di sinistra”, pizzica Guido Crosetto, leader di Fdi, ad ‘Agorà’ su Rai3. “Non è dando 80 euro a chi non può spendere che metti in moto l’economia, ma gli 80 euro in più a chi prende 1000 euro al mese, servono”, ha aggiunto.

LORENZIN - “Il piano di Matteo Renzi per la riduzione della spesa e sul mercato del lavoro è piano Ncd. Noi molto soddisfatti”, scrive il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, su Twitter.

DELRIO - “Scontenteremo le inefficienze”, assicura il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, risponde nel corso della trasmissione Agora’, su Rai Tre, a chi gli chiede quali categorie saranno scontentate dall’operazione annunciata ieri dal presidente del Consiglio.

TABACCI - “Mi sembra corretta la scelta annunciata da Renzi di partire dai ceti più colpiti dalla crisi, con l’obiettivo di aumentare la domanda e i consumi”, afferma Bruno Tabacci, leader del Centro Democratico.
“Così come risponde a un criterio di maggiore equità l’aumento del prelievo sulla rendita senza impattare sui titoli di Stato, specie se si distingue tra gli investimenti dei cassettisti e quelli degli speculatori puri. Detto ciò è però necessario andare verso coperture certe".

CESA - “Indubbiamente le proposte delineate dal governo riflettono le esigenze del Paese, ma è importante andare più a fondo per quanto riguarda le coperture. Eventuali passi falsi potrebbero infatti stimolare un giudizio negativo dei mercati e lo spread si ripresenterebbe come una mannaia”, avverte il segretario Udc, Lorenzo Cesa. “A quel punto - aggiunge - tornare alle urne sarebbe forse l’unica soluzione”.

CAMUSSO: E I PENSIONATI? - “Dove si mette l’asticella è fondamentale: se si parla di pensioni a 2.500 o 3.000 euro lordi probabilmente l’asticella è troppo bassa”. E’ il giudizio espresso dal leader della Cgil, Susanna Camusso, nel corso di un’intervista radiofonica. Rispondendo ad una domanda sulle proposte di spending review sulle pensioni piu’ alte, Camusse ha sottolineato che “la grande parte delle pensioni è sotto i 1.000 euro: abbiamo sempre detto che le cosiddette pensioni d’oro o di metalli preziosi vari erano un bacino possibile di richiesta di contributo e continuiamo a sostenerlo”; “E’ giusta l’idea ma l’asticella indica quale equità sociale si propone”. “Bisogna mettere un’asticella - ha precisato rispondendo ad una domanda - che salvaguardi la classica pensione che deriva da 40 anni di lavoro e contributi, bisogna proteggere le pensioni da lavoro”.

BRUNETTA ATTACCA -  “Se sull`Italicum il governo è passato per 20-40 voti pur con il nostro sostegno, su queste misure Renzi come pensa farcela senza i nostri voti? Gli ricordo che noi siamo all`opposizione”, dichiara Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, a Repubblica. “È stata una conferenza stampa imbarazzante - prosegue - senza un provvedimento, senza un decreto o un testo. Ci sono solo qualche slide e qualche figurina. Anche i numeri sono pochissimi e quelli citati a una prima verifica non sembrano nemmeno esatti. Molte cose sono derivanti da provvedimenti già in essere, come le auto blu, conditi da elementi fantasiosi, come l`asta: ma chi se le compra? E anche se le vendi vecchie e usate come sono ti portano poche decine di migliaia di euro. Renzi prende strumenti già approvati dai governi precedenti, li mischia a invenzioni inverosimili e con la bacchetta magica li rende certi e in tempi brevissimi senza dirci come. Chi è, Mandrake? Mi sembra un approccio di tipo elettoralistico per le europee del 25 maggio che rischia di far sballare conti italiani. Un libretto dei sogni da dilettanti allo sbaraglio, altro che finanza creativa”.