Roma, 8 aprile 2014 - Il Consiglio dei ministri ha approvato il documento economico finanziario (Def) che delinea il Piano nazionale delle riforme. "Per il taglio del cuneo 4,5 miliardi dalla spending, 2,2 dall'aumento del gettito Iva e dall'aumento della tassazione sulla rivalutazione della Banca d'Italia - ha detto il premier Renzi al termine del Cdr - Le riforme sono strategiche. Siamo stati prudenti, spero che i numeri vengano smentiti in positivo".

IL PIL - Il Pil italiano nel 2014 crescerà dello 0,8%, un aumento meno forte rispetto alle ultime stime dell’1,1%. Nel 2015 la crescita sarà dell’1,3%, nel 2016 dell’1,6%, nel 2017 dell’1,8% e nel 2018 dell’1,9%. 

L’effetto espansivo delle riforme si manifesterà “debolmente” nel 2014 per poi risultare “via via più pronunciato” negli anni successivi. In particolare il Pil risulterebbe maggiore di 0,3 punti percentuali nel 2014, per raggiungere gradualmente nel 2018 un livello di 2,1 punti percentuali piu’ elevato.

UN MILIARDO IN PIU' DALLE BANCHE - Raddoppia al 26% l’imposta sulle plusvalenze delle quote Bankitalia: sarebbe l’asso del governo per raggiungere i 6,6 miliardi per tagliare il cuneo. L'imposta era stata decisa con il decreto del Governo di Enrico Letta che ridisegnava l'azionariato di via Nazionale. Inizialmente la tassazione era prevista al 16% ma dopo un'aspra discussione parlamentare si era arrivati ad un'imposta del 12%. Questo avrebbe reso circa 1,2 miliardi. Ora il Governo Renzi aumenta l'imposta tra il 24-26% raddoppiando di fatto l'incasso che arriverebbe a 2,4 miliardi.

TAGLIO IRAP 10% - Il governo punta a ridurre l’Irap di almeno il 10% attraverso il contemporaneo aumento della tassazione sulle rendite finanziarie. 

DALLE PRIVATIZZAZIONI 12 MILIARDI - I proventi delle privatizzazioni ammonteranno a circa 12 miliardi nel 2014. Gli introiti saranno utilizzati per ridurre il debito pubblico. Anche nel 2015, 2016 e 2017 i ricavi saranno di circa 10-12 miliardi annui, pari a circa 0,7 del Pil. 

DALLA SPENDING 4,5 MILIARDI - La revisione della spesa pubblica attraverso la spending review porterà a 4,5 miliardi di risparmi nel 2014, a 17 nel 2015 e a 32 nel 2016. 

DEFICIT-PIL - Il rapporto deficit-pil si attesterà quest’anno al 2,6% (era al 3% nel 2013), scendendo ulteriormente al 2% nel 2015. Nel 2016 il deficit previsto è dell’1,5%. Il bilancio dello Stato sarà già in equilibrio nel 2015, con un deficit strutturale che sarà appena sopra lo zero, allo 0,1%. Il pieno conseguimento dell’obiettivo di pareggio sarà nel 2016.

PAGAMENTI DEBITI PA - Ulteriori 13 miliardi di risorse per il pagamento dei debiti P.A. si aggiungeranno ai 47 già stanziati dai precedenti governi. Lo riporta il comunicato del Governo diffuso oggi al termine del del Consiglio dei Ministri. ‘’Il pagamento dei debiti commerciali arretrati da parte delle Amministrazioni pubbliche - è scritto nel comunicato - sarà completato grazie al consolidamento del meccanismo di finanziamento da parte dello Stato con impegno alla restituzione da parte degli enti debitori, alla disponibilità di ulteriori 13 miliardi di euro che si aggiungono ai 47 già stanziati dai precedenti governi, e infine a un meccanismo che consentirà alle aziende in attesa di incasso di cedere il proprio credito a favore di istituzioni finanziarie.

Contestualmente verrà messo a regime un nuovo sistema di regolamentazione e monitoraggio che permetterà di rispettare i tempi di pagamento previsti dalla normativa comunitaria e impedire nuovamente l’accumularsi di arretrati; verrà così ridotta l’incertezza sistemica delle imprese con effetti positivi sulle decisioni di investimento’’.

RENZI - “Il Consiglio dei ministri ha approvato il Def”, ha annunciato il presidente del Consiglio Matteo Renzi in conferenza stampa, appena terminata la riunione del Cdm. “La crescita la stimiamo allo 0,8%” nel 2014, ma “spero saremo smentiti in positivo”, ha proseguito Renzi sottolineando che il Governo è stato “cauto” nelle stime sull’impatto delle riforme sulla crescita.

Le coperture per il taglio dell’Irpef dalla busta paga di maggio “ci sono, come avevamo detto in Parlamento”. Lo ha rivendicato Matteo Renzi, illustrando il Def e spiegando che il taglio del cuneo fiscale è di “10 miliardi e per il 2014 servono 6,7 miliardi, di cui 4,5 miliardi arriveranno dalla spending, anche se il documento di Cottarelli dice 6 miliardi; gli altri 2,2 miliardi vengono dall’aumento del gettito Iva e dall’aumento della tassazione sulla rivalutazione della Banca d’Italia: saranno le banche a concorrere a questo esercizio”.

“Il passaggio del Def in Parlamento avverrà in Parlamento il 17 aprile”. Il decreto sul taglio dell’Irpef sarà presentato venerdì 18 “perché necessita del passaggio del Def in Parlamento che avverrà il 17”. Riforme e Def: “Tutto questo lo faremo con il mantenimento dei parametri europei, entro il 2,6 per cento”. 

“Sì, c’è una soluzione tecnica che riguarda i cosiddetti incapienti: le regole prevedono che chi riceve meno di 25.000 euro lordi all’anno, con gli incapienti circa 14 milioni, formeremo nel decreto del 18 aprile una individuazione fascia per fascia”. Così il premier ha risposto ai giornalisti che chiedevano se saranno previsti aiuti anche agli incapIenti. “Mettere 80 euro mensili è un fatto di giustizia sociale ma uno straordinario modo per restituire fiducia agli italiani. L’Italia ce la può fare”.

"Confermo qui in questa sede tutti gli impegni che ci siamo presi, da quelli in sede di consultazioni, riforma della Pubblica amministrazione ad aprile, del fisco a maggio, della giustizia a giugno. Andiamo avanti mantenendo gli impegni", ha continuato.

PADOAN - I tagli Irpef e Irap sono “misure strutturali con una copertura permanente”. Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, durante la conferenza stampa. Il deficit-Pil strutturale sarà “praticamente in equilibrio” nel 2015 e “nominalmente in equilibrio nel 2016”.