Firenze, 6 gennaio 2014 - Torna al successo il Milan, continua a stupire il Verona. Risorge il Catania. Il turno dell'Epifania della serie A regala un sorriso al Milan di Allegri. Trascinato da Kakà, autore dei gol numero 100 e 101, i rossoneri piegano 3-0 l'Atalanta agguantando un successo che a San Siro mancava dal 19 ottobre. Del giovane Cristante, all'esordio dal primo minuto, la rete del 3-0 dopo un inizio di secondo tempo pieno di sofferenza.

Non ha paura di volare il Verona di uno splendido Luca Toni, vittorioso 3-1 sul campo di un'Udinese in crisi nera. Trascinato dalla doppietta del centravanti 36enne, Mandorlini vola a 32 punti in classifica scavalcando l'Inter al quinto posto. Di Iturbe il tris servito a Guidolin, espulso dopo che Pereyra aveva accorciato le distanza.

Vittoria in rimonta per il Parma sul Torino: dopo il gol in apertura di Immobile, Marchionni, e Lucarelli, a segno con uno spettacolare colpo di tacco al volo che ha ricordato la rete di Mancini proprio al Parma quando vestiva la maglia della Lazio, hanno ribaltato la situazione. Match chiuso poi dalla prima rete stagionale di Amauri per il 3-1 finale.

Gioia anche per il Catania, rivitalizzato dal ritorno di Lodi nella sfida salvezza contro il Bologna. Suo l'assist del vantaggio di Bergessio nel primo tempo. Suo il rigore del 2-0 che consente ai siciliani di agganciare il Livorno a 13 punti e ridurre a 2 lunghezze il distacco dal quartultimo posto occupato proprio dai rossoblù. Vittoria facile per il Genoa sul Sassuolo: 2-0 a Marassi, con i gol di Gilardino e Bertolacci siglati entrambi nel primo tempo.

LE PARTITE

CATANIA-BOLOGNA 2-0: Ci voleva il ritorno di Ciccio Lodi, rientrato dall'infelice esperienza al Genoa, per riportare il sorriso e ridare la speranza al Catania. Gli etnei centrano il terzo successo stagionale e si rimettono in corsa nella lotta per la salvezza, inguaiando un Bologna ancora involuto che ha pagato l'assenza di Diamanti. Era la partita della vita per il Catania, che nelle ultime cinque partite aveva conquistato un solo punto, e la differenza l'ha fatta proprio la maggiore rabbia degli etnei. Lo zampino nel successo ce l'ha messo proprio il figliol prodigo Lodi, pennellando su punizione un assist per la testa di Bergessio, abile a spingere in rete la palla dell'1-0 al 24', e realizzando il rigore della sicurezza al 23' della ripresa. Come accessorio anche un palo, colpito su calcio piazzato dal play nativo di Napoli. Non si poteva pretendere lo spettacolo tra due squadre disperate ed infatti il fioretto è rimasto a casa. La spada l'ha usata però solo il Catania che ha meritato il successo. La svolta nella ripresa, quando dopo qualche tentativo di reazione degli emiliani, l'arbitro ha concesso un rigore agli etnei per mani di Morleo. Il Massimino ha festeggiato con un'ovazione la rete dal dischetto di Lodi e per il Catania comincia davvero un nuovo campionato.

GENOA-SASSUOLO 2-0: Non è ancora la squadra-champagne che Gasperini aveva tra le mani qualche anno fa ma con il cambio di tecnico è un altro Genoa. Il Grifone non incanta, soffre per quasi mezzora ma batte il Sassuolo ed inizia il 2014 con una classifica più allegra. Succede quasi tutto nel primo tempo con il Genoa che colpisce proprio quando il Sassuolo sembrava avergli preso le misure: a spianare la strada al successo dei liguri un rigore concesso senza esitazioni per un fallo in area di Antonelli. Dal dischetto Gilardino fa centro: ottava rete - la terza su rigore - per lui. La reazione del Sassuolo è nervosa, la gara si incattivisce e fioccano i cartellini ma proprio prima dell'intervallo arriva il raddoppio. Lo scatenato Konate scappa sulla fascia e serve Bertolacci che al volo di sinistro supera Pegolo. Di Francesco prova a cambiare le carte nella ripresa, inserendo Zaza e Kurtic e qualche apprensione nella difesa genoana il Sassuolo la procura anche ma vere occasioni da rete non ne riesce a creare. Il Genoa invece potrebbe segnare anche il terzo gol nel finale ma prima sul tiro di Antonelli è bravo Pegolo in tuffo, poi il portiere emiliano si supera poco prima dello scadere quando neutralizza a Gilardino un altro rigore, concesso per una trattenuta sullo stesso bomber, ma alla fine sorride solo il Genoa.

MILAN-ATALANTA 3-0: Kakà fa 101, Allegri 100, Cristante 1. Numeri che sorridono al Milan, tornato al successo dopo tre turni contro un'Atalanta doma nel primo tempo e molto pericolosa nei primi minuti della ripresa, almeno fino a quando Kakà, che aveva sbloccato la gara con il suo 100esimo gol in rossonero, non fa 101 firmando una doppietta. Arriva così la centesima vittoria di Allegri in A, messa poi in cassaforte dal primo centro 'tra i grandi' della promessa Cristante, protagonista di un debutto da urlo con la maglia da titolare. Il Milan inizia senza Balotelli, reduce dall'influenza, e il nuovo acquisto Rami, spedito in panchina. Colantuono, invece, getta subito nella mischia Benalouane, ultimo colpo del dg Marino. Il primo tempo è tutto rossonero: Robinho spreca di piatto su cross di De Sciglio, poi Cristante colpisce la traversa. Al 33', invece, è decisivo Consigli che con la punta delle dita devia un gran sinistro di Kakà, che, però, al 35' firma l'1-0 finalizzando alla perfezione un contropiede nato da un angolo dell'Atalanta e rifinito in bello stile da Emanuelson. Lo svantaggio non sembra scuotere i bergamaschi che prima dell'intervallo, però, colpiscono un palo esterno con Raimondi. L'episodio sembra preannunciare il tema del secondo tempo, nel quale il Milan perde gran parte della sua vivacità in mezzo al campo, permettendo ai nerazzurri di guadagnare terreno e possesso palla. Al 6' Peruzzo annulla un gol di Benalouane per una spinta lieve ai danni di Mexes, mentre al 10' Abbiati respinge d'istinto una conclusione sotto misura di Denis. Proprio quando qualche fischio comincia a piovere sulla squadra di Allegri, Balotelli, appena entrato, trova un guizzo sulla destra e libera Robinho che pasticcia sotto porta, liberando però Kakà per il tap-in del 2-0. Due minuti ed ecco il 3-0 di Cristante, con un destro radente che non dà scampo a Consigli. Nel finale il 4-0 mancato da Balotelli e Poli e l'esordio di Rami.

PARMA-TORINO 3-1: Torna a vincere il Parma dopo quattro pari di fila, torna sulla Terra il Torino, lanciatissimo dopo sei risultati utili e tre vittorie di fila. Il 3-1 del Tardini interrompe le strisce delle due squadre in campo e di sicuro fa felice Donadoni più che Ventura, che probabilmente dovrà affrontare una settimana di polemiche per la scelta operata nell'intervallo: sotto 2-1, il tecnico granata ha tolto sia Cerci che Immobile (18 gol in due) per inserire Barreto e Meggiorini (entrambi a quota zero quest'anno). Da sottolineare che il successo del Parma arriva senza il contributo di Cassano, che, rimasto alla corte di Donadoni nonostante il pressing della Samp, resta in panchina per 79 minuti prima di entrare a risultato acquisito. Risultato largo per il Parma, almeno per quanto visto nel primo tempo. Il Torino in avvio conferma di attraversare un gran momento e al 21' passa: Cerci fa volare Darmian sulla destra, cross basso e tap-in puntuale di Immobile. Gara in discesa per i granata? Niente affatto. Il Parma ritrova compattezza, mentre il Toro si rintana troppo nel tentativo di trovare il contropiede del ko. Matura così il pari degli emiliani, in gol al 33' con un tiro di Marchionni deviato da Maksimovic. Tre minuti dopo la traversa dice no al gran sinistro di Amauri, ma sorpasso è dietro l'angolo: al 44' Lucarelli si trasforma in bomber di razza e con un tacco alla Roberto Mancini (che segnò un gol simile in quella stessa porta in Parma-Lazio del '99) sigla il 2-1. Nell'intervallo il doppio cambio di Ventura che, però, non pare funzionare. Nella ripresa Biabiany fa il bello e il cattivo tempo in velocità, ma pecca in concretezza, che non manca, invece, ad Amauri: al 26' il brasiliano difende palla dall'attacco di Glik e di sinistro incrocia siglando il 3-1. Gara virtualmente chiusa, che Meggiorini potrebbe riaprire nel finale se da buona posizione non sparasse il pallone alle stelle.

UDINESE-VERONA 1-3: Che fossero cambiate le gerarchie nel Triveneto se n'era avuto il sentore ma per mettere le cose in chiaro il Verona è andato a imporre la sua personalità vincendo al Friuli contro un'Udinese involutaComanda Verona ed il suo condottiero è Luca Toni. Intuizione geniale quella di affidare al 36enne ex campione del mondo l'attacco della squadra di Mandorlini: è lui dopo soli 8' a far girare la gara per l'Hellas. Ricevuta palla da Martinho, bravo ad approfittare di un errore di Basta, il bomber buca le mani a Brkic. Ed è sempre lui a segnare il 2-0 al 39' quando su assist di Romulo scatta sul filo dell'off-side in mezzo alla difesa friulana e insacca in scivolata la sua nona rete stagionale. In mezzo c'è il nulla dell'Udinese, messa in scacco in tutto e per tutto, dopo invece la reazione dei locali. Prima dell'intervallo arrivano il gol dell'Udinese, con Roberto Pereyra che sfrutta un rimpallo favorevole e riapre la gara, l'espulsione di un nervoso Guidolin ed un errore di Toni che fallisce il tris personale da buona posizione. Nella ripresa l'Udinese è più lucida, sfiora il pari con Nico Lopez prima e Maicosuel che era entrato al suo posto poi, ma deve arrendersi definitivamente al 25'. Iturbe, entrato al posto di Jankovic, dimostra di aver già dimenticato il terribile incidente stradale avuto in Paraguay durante le vacanze e dopo aver saltato Danilo ed Hertaux segna la rete del definitivo 3-1.