Barcellona, 3 aprile 2014 - Il Barcellona è "vittima di una grave ingiustizia". A dirlo è il presidente blaugrana Josep Maria Bartomeu commentando in conferenza stampa la sanzione inflitta dalla Fifa alla società, che non potrà agire sul mercato nelle prossime due sessioni a causa di una serie di irregolarità nei trasferimenti di giovani calciatori.

Il massimo dirigente dei catalani ha alzato il muro sul club negando che il Barcellona, a suo avviso, abbia mai infranto alcuna normativa nell'ingaggio di giovani per La Masia, la struttura ospitante la 'cantera' che ha allevato campioni come Messi, Xavi e Iniesta. "Con questa decisione, la Fifa penalizza un modello che ha funzionato per 35 anni, si penalizza il club", ha tuonato il presidente blaugrana.

"Il Barcellona è un esempio da seguire, non abbiamo nessuna intenzione di cambiare il nostro modello". E ha aggiunto: "Non si può toccare la Masia, ha permesso al nostro club e al nostro calcio di ottenere i maggiori successi negli ultimi dieci anni".

Bartomeu ha spiegato che il club ha avviato un'indagine sul caso, avviato dal tesseramento di un giovane sudcoreano che ha portato la Fifa a chiedere informazioni su 33 giocatori cresciuti nel vivaio dal febbraio 2013. Il Barcellona punta il dito verso la Fifa e altri club, con Bartomeu che si interroga sulle ragioni per cui "il Barça è limitato da tali regole e altri club no. Non è normale - ha sottolineato - che tutte queste cose accadono ad un club come il Barcellona" ha aggiunto, con riferimento all'accusa di frode fiscale legata all'ingaggio di Neymar dal Santos che ha portato alle dimissioni del presidente Sandro Rosell.

A chi gli ha chiesto se pensa che ci sia il Real Madrid dietro la soffiata di un anonimo fatta alla Fifa, Bartomeu ha risposto: "Questo non posso dirlo. Stiamo indagando. Quando avremo la prova, agiremo con determinazione totale". Il club catalano spera in una revoca temporanea del divieto dopo il ricorso, ritenendo che i regolamenti devono essere rivisti. Bartomeu ha aggiunto che il Barcellona trascinerà il caso ai tribunali civili, se la sanzione non verrà revocata.