Roma, 30 novembre 2010 -  L’Unione degli Universitari non ha "alcuna intenzione di fermarsi" con le proteste dopo l’ approvazione alla Camera della riforma Gelmini. "Continueremo questa battaglia - è detto in una nota - per portare la società civile sempre più dalla nostra parte. Continueremo a stare sul tetto di architettura a Roma, come sui tetti delle facoltà occupate in tutta Italia. In questo momento sono in corso nelle centinaia di facoltà occupate assemblee per decidere come proseguire la mobilitazione e impedire che la riforma venga approvata al Senato".

UN GIORNO DI RABBIA - "Fermatevi” e “lo chiederemo paralizzando il paese con le nostre iniziative’’. Con questo grido di battaglia studenti, ricercatori e dottorandi hanno organizzato in tutte le città italiane cortei spontanei che hanno lo scopo di bloccare traffico e attività. Un giorno di caos per far sentire la loro voce e chiedere ancora una volta al Parlamento di bloccare l’approvazione del ddl Gelmini che oggi va in aula. I lavori sono cominciati presto in commissione Cultura. Il disegno di legge si vota entro stasera. Ed il ministro Gelmini replica: "Sono impegnata in una serie di incontri per spiegare il contenuto della riforma. Fatico a comprendere la saldatura tra studenti e baroni".

MILANO - Centinaia di studenti si sono mossi in corteo fin dalle prime ore di questa mattina dai diversi istituti scolastici di Milano. Sono stati fatti blocchi temporanei sulle arterie principali della città: da corso di Porta Genova a viale Monza, da corso di Porta Nuova a piazzale Corvetto.


Le stazioni di Milano Cadorna, e Milano Porta Garibaldi sono state occupate, interrompendo la circolazione dei treni, da centinaia di studenti che stavano raggiungendo il centro di Milano per partecipare al corteo contro il ddl Gelmini.C'è stato inoltre un lancio di uova e petardi contro una sede dell'Università Cattolica. In via dell'Orso scontri tra ragazzi e forze dell'ordine: lancio di bottiglie di vetro e manganellate.

ROMA - Migliaia di studenti hanno partecipato ai cortei diretti verso Montecitorio. Traffico in tilt nel centro di Roma, tanto che piazza Fontana di Trevi, solitamente isola pedona, è stata per forza di cose aperta alla circolazione. La piazza e le strade che circondano il monumento settecentesco, di solito precluse alla circolazione di mezzi a motore, sono state dunque invase da moto e auto, provocando lo stupore dei turisti. Alla testa dei manifestanti alcuni striscioni fra cui uno che recita ‘Ma quale futuro fra queste macerie’. Gli studenti espongono inoltre delle riproduzioni giganti delle prime pagine di alcuni celebri libri, tra cui ‘Cent’anni di solitudine’ di Marquez e ‘L’isola di Arturo’ di Morante.

Off-limits tutta l'area intorno al Parlamento, controllatissima con mezzi blindati di polizia e carabinieri in assetto antisommossa per impedire il passaggio in alcune vie. Nel primo pomeriggio la situazione è degenerata con scene da guerriglia urbana. In via del Corso, alcuni studenti hanno tentato di sfondare il cordone della polizia rovesciando i blindati che sbarrano il proseguimento del corteo e il passo verso piazza Montecitorio, all'altezza di via della Vite. Lancio di fumogeni, mazze, bottiglie di vetro, pietre e bombe carta.  La polizia ha lanciato dei lacrimogeni verso la folla allontanando i dimostranti. Il bilancio degli scontri è al momento di tre agenti feriti ed un fermo. Alcuni manifestanti hanno lanciato anche uova contro il rettorato di Roma Tre. Occupati inoltri i binari della stazione Termini.

TRIESTE - Un corteo non autorizzato di ricercatori e studenti contro la riforma dell'Università ha creato disagi al traffico a Trieste. I manifestanti, dopo aver sfilato all'interno del campus dell'ateneo giuliano - ricevendo il saluto del rettore Francesco Peroni - sono scesi verso il centro della città, occupando la carreggiata, sorvegliati a vista dalle forze dell'ordine. Disagi al traffico.

TORINO - Anche a Torino manifestazioni studentesche contro la riforma dell'università. Verso le 10 è partito un corteo da Palazzo Nuovo, sede principale dell'università del capoluogo, al quale stanno partecipando studenti universitari e medi. Il corteo raggiungerà Porta Susa dove un gruppo si sposterà nella vicina Piazza Statuto ed un altro raggiungerà la Stazione Dora. Ad aprire il corteo, che ora ha raggiunto piazza Castello, lo striscione 'Bloccate la riforma o bloccheremo le città': disagi e blocchi nella circolazione nel centro cittadino. Alcune decine di manifestanti si sono staccati e hanno effettuato un blitz negli uffici del Ministero del'istruzione università e ricerca (Miur), in via Pietro Micca. Dapprima hanno colpito il portone d'ingresso dell'edificio con un lancio di uova, poi lo hanno sfondato e sono saliti al secondo piano, dove hanno si trovano gli uffici, e hanno sfondato un altro portone rompendo una sbarra. Si sono fermati soltanto davanti ai vetri antiproiettile che proteggono i dipendenti del ministero. Subito dopo sono scesi e si sono ricongiunti al corteo. Sul posto sono presenti gli agenti della Digos che stanno facendo accertamenti e indagini.

BERGAMO - Manifestazioni anche a Bergamo, dove sono state organizzate due iniziative per protestare contro il ddl Gelmini. Una ventina di ragazzi, al termine di un corteo lungo le strade della città, sono saliti sul tetto dell'istituto tecnico industriale Giulio Natta e hanno calato quattro striscioni di protesta contro la riforma, tra cui uno che recita: ''Ci vogliono ignoranti, ci avranno ribelli''. Il corteo era partito dalla stazione ferroviaria di Bergamo e aveva bloccato per una decina di minuti il traffico in pieno centro cittadino, prima di spostarsi nei pressi del polo scolastico di via Gavazzeni, dove l'iniziativa si è conclusa con gli studenti sul tetto e l'esposizione degli striscioni.

BOLOGNA - A Bologna corteo di studenti, partito questa mattina dalle Due Torri, ha bloccato invece l'autostrada. Presidio con schieramento di forze dell'ordine ed entrate della stazione chiuse con lucchetti e catene.

FIRENZE - Centinaia di studenti al grido di 'Università pubblica' , 'Università a costo zero' stanno manifestando a Firenze. I dimostranti si stanno dirigendo verso l'aeroporto creando problemi alla viabilità.Traffico bloccato sui viali di circonvallazione. Sassi contro le banche in viale Redi. Forti tensioni a Novoli.

PISA - Manifestazione anche a Pisa dove il corteo di studenti che adesso conta oltre seimila persone è entrato da poco nella stazione ferroviaria di Pisa Centrale occupando i binari dall'1 all'8. I treni sono bloccati. La situazione comunque resta tranquilla.

GENOVA - ''No alla riforma'', ''blocchiamo tutto'' e ''sciopero generale'': sono le scritte dei tre striscioni che studenti medi e universitari stamani hanno calato sulla facciata di palazzo Ducale, nella centralissima piazza De Ferrari, al corteo di protesta contro la riforma Gelmini. Uno degli organizzatori ha spiegato, tra l'altro, che già nel 1700 era tradizione ammainare la bandiera delle Repubblica genovese durante le manifestazioni di protesta. Il corteo ha manifestato brevemente fuori del tribunale di Genova con urla come ''Fuori i fascisti dalle città, tutti liberi, fuori i compagni dalle galere' e ''Digos boia''. Nei tafferugli con le forze dell'ordine avvenuti durante il percorso, davanti alla Prefettura è rimasto leggermente ferito ad un labbro uno studente medio, raggiunto da una manganellata.

VENEZIA - La protesta degli studenti veneziani ha portato 'all'assedio' della stazione ferroviaria di Mestre paralizzando il traffico ferroviario. Circa 500 ragazzi si sono posizionati lungo le banchine dei binari ''1'', ''2'' e ''3'', in genere dove transitano i convogli passeggeri principali a cominciare dagli Eurostar.Circostanza che ha fatto decidere di rallentare l'ingresso in stazione dei treni e il il dirottamento di numerosi convogli sugli altri binari per motivi di sicurezza.I giovani sono giunti in stazione in parte, circa 200 persone, dopo un corteo nel centrale Corso del Popolo di Mestre, mentre gli altri hanno raggiunto la stazione dopo essere sfilati in centro storico ed aver preso il treno nella stazione lagunare di Santa Lucia.
 

NAPOLI - In 5mila studenti stanno sfilando, in corteo e sotto la pioggia, a Napoli contro la riforma Gelmini. Il concentramento di universitari e ragazzi delle scuole superiori era previsto alle 9.30 in piazza del Gesù per raggiungere la sede di Confindustria, in piazza dei Martiri. Traffico in tilt in centro e soprattutto in via Marina, arteria di collegamento tra il capoluogo campano e l'hinterland. La manifestazione sta procedendo senza disordini anche se gli studenti, giunti sotto gli uffici della Questura in via Medina, hanno mandato in frantumi il vetro di un finestrino di un'auto di servizio della polizia. Alcuni manifestanti hanno lanciato anche vernice rossa contro l'insegna del Cepu, in via Chiatamone. Vengono urlati anche slogan contro il ministro dell'Istruzione, tra cui 'sanpietrini contro la Gelmini'. Un gruppo di dimostranti è entrato invece in Castel dell'Ovo, uno dei luoghi simbolo della città, ed ha calato dal tetto uno striscione di protesta.
 

BARI -  Due cortei, provenienti dall'Ateneo e dal Politecnico di Bari si sono riunificati al ponte di Corso Cavour e si stanno dirigendo al Teatro Petruzzelli dove da un balcone è stato calato uno striscione con la scritta 'Gelmini cala il sipario'. Il corteo composto da alcune centinaia di studenti, ma vi sono anche molti precari, ha attraversato alcune vie del entro cittadino a Bari creando ovvi disagi al traffico, in particolare nella zona del Teatro Margherita sul lungomare. La protesta è iniziata ieri anche con incontri e dibattiti che si sono svolti anche sino a tarda ora nell'atrio dell'Ateneo.La riunione del Senato accademico prevista per stamani è stata rinviata anche per consentire la partecipazione alle varie iniziative in corso. Prosegue intanto anche l'occupazione di Ingegneria al Politecnico. Occupati anche l'Ateneo ed il palazzo delle vicine facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche.
 

PALERMO - Sono oltre 50 mila, secondo gli organizzatori, gli studenti medi e universitari in protesta a Palermo. Cortei, sit-in, blocchi e occupazioni sono in corso in diversi punti della città, paralizzando il traffico. Occupata simbolicamente la cattedrale, dove gli studenti che hanno affisso sulle colonne del duomo uno striscione. Finita nel mirino delle proteste anche la Cappella Palatina, la basilica all'interno di Palazzo dei Normanni. Entrando come normali turisti, e pagando il biglietto, decine di studenti universitari sono entrati dentro la Cappella ed hanno esposto due striscioni con la scritta ''Non metterete i nostri cervelli in cassa integrazione''. Quindi hanno distribuito dei volantini con la sigla ''Fare Università'', nei quali fra l'altro si legge: ''Solo investendo sulla formazione dei giovani e sulla ricerca possiamo garantire il futuro di questo Paese''. Pronto l'intervento del personale della sicurezza di Palazzo dei Normanni, ma non ci sono stati disordini: i giovani hanno tolto gli striscioni ed hanno visitato il monumento. Un troncone della protesta si è poi mosso verso viale Regione siciliana bloccando la trafficatissima arteria che si immette nell'autostrada. Il traffico è completamente paralizzato all'altezza di corso Calatafimi. "Blocchiamo tutto, blocchiamo l'autostrada, blocchiamo la riforma", scandiscono i manifestanti. Un altro serpentone si è diretto nel cuore della città, verso i Quattro Canti.

CAGLIARI - Dall'occupazione alla marcia: circa 300 studenti dell'Universtà di Cagliari si sono mossi in un corteo non autorizzato per le vie del centro cittadino per protestare contro il ddl Gelmini.I manifestanti, partiti dall'aula 1 della facoltà di Ingegneria dove si stava proiettando la diretta parlamentare sui lavori di approvazione della riforma universitaria, si sono spostati prima in piazza Yenne e poi in via Roma dove stanno bloccando il traffico all'altezza del Municipio. Una parte dei ricercatori dell'Ateneo cagliaritano si trova invece alla manifestazione nazionale a Roma.