Roma, 7 agosto 2012 -{{WIKILINK}} Mario Monti {{/WIKILINK}}sempre più sotto i riflettori. Sotto attacco in Germania  per l’intervista rilasciata due giorni fa al Der Spiegel, il premier italiano ha incassato oggi il prestigioso sostegno del Wall Street Journal, che gli dedica un articolo su due intere pagine. E che pubblica anche una zampata di Monti al suo predecessore.

SPREAD E BERLUSCONI - "Se il precedente governo fosse ancora in carica, ora lo spread italiano sarebbe a 1200 o qualcosa di simile", ha detto il Professore. In realtà l'intervista era stata rilasciata il mese scorso al Wall Street Journal ma viene e pubblicata oggi sul sito on line.

MARCIA INDIETRO - Fonti di Palazzo Chigi precisano che non c’è alcuna intenzione polemica nei confronti del passato esecutivo e che la stima di uno spread a 1200 viene da una proiezione degli effetti della speculazione sul nostro paese se non si fossero dati segni di discontinuità con il passato.  E’ infatti noto - spiegano - che lo spread in sei mesi era salito dai 150 punti base di maggio ai 550 di novembre. Le stesse fonti ricordano che anche per tale motivo si ricorse al governo tecnico, che potesse raccogliere consensi parlamentari tali da poter mettere mano a riforme fondamentali per il paese oltre che per far approvare misure anche impopolari ma non più procrastinabili.

CAMBIO DI MENTALITA' - "Spero che il mio governo possa aiutare a cambiare la mentalità degli italiani, non sostituendola con quella tedesca, ma ci sono degli aspetti - come la solidarieta’ spinta a livello di collusione - che sono alla base di comportamenti come l’evasione fiscale", aveva detto Mario Monti nell'intervista al Wall Street Journal on line pubblicata solo oggi, con straordinario tempismo (VOTA IL SONDAGGIO)

RADICI E RIFORME - "Le riforme fatte finora dal governo non bastano a rimettere l’Italia in forma - è un altro passaggio dell'intervista online - occorre che mettano bene radici nei comportamenti degli italiani in modo da sopravvivere anche a governi vecchio stile".

RABBIA DEL PDL - E’ una provocazione "tanto stupida quanto inutile" quella del presidente del consiglio Mario Monti al Wall Street Journal, accusa il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. "Abbiamo l’impressione che il Presidente Monti dovrebbe avere una maggiore sobrietà nelle sue interviste a giornali esteri, ieri a Der Spiegel e oggi al Wall Street Journal". Parole che il capogruppo alla Cemera del rigetta con decisione: "Capiamo che gli può risultare sgradito il fatto che il saliscendi degli spread sta avvenendo anche durante il suo governo e che ciò può averlo innervosito, ma questo non giustifica una provocazione tanto inutile quanto stupida che rinviamo al mittente, comprese le giustificazioni di Palazzo Chigi. Crediamo che il momento sia cosi serio da non consentire questi inaccettabili e gratuiti esercizi polemici fatti nei confronti di chi sta appoggiando lealmente il suo governo".

L'AVVISO DI GASPARRI - "Mentre il Parlamento vota fiducie a raffica sarebbe bene che il comportamento di Monti fosse più equilibrato e rispettoso. Ci si potrebbe anche stufare prima o poi", commenta invece il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri.

ANCHE ALFANO SI INFURIA - "Le parole del presidente del Consiglio, Mario Monti - dice il segretario politico del Pdl, Angelino Alfano -, sono politicamente insensate e scientificamente inspiegabili per un economista come lui: un’ipotetica della irrealtà che sorregge un giudizio politico irreale. Tutto questo per noi è inaccettabile. Se ci riesce, provi al più presto a spiegarsi".

E MONTI TELEFONA A BERLUSCONI - Il Presidente del Consiglio, Mario Monti, come ha chiarito in un colloquio telefonico con il Presidente Silvio Berlusconi, "è dispiaciuto che una banale e astratta estrapolazione di tendenza di valori dello spread, che era contenuta in un colloquio di ampio respiro con il WSJ, sia stata colta come una considerazione di carattere politico, il che non rientrava per nulla nelle sue intenzioni". E’ quanto si legge in una nota di palazzo Chigi.

MA RITORSIONE IN SENATO - Il Pdl ha fatto mancare il numero legale nell’aula del Senato per ritorsione alle frasi di Monti alla Wsi per ben quattro volte. In base al regolamento questo certifica la fine della seduta che è anche l’ultima prima della pausa estiva. La presidente di turno Emma Bonino riconvoca l’Aula per il 6 settembre.

E VOTO CONTRO - I deputati del Pdl fanno andare sotto il governo su un ordine del giorno del decreto per la spending review che riguarda la sicurezza. "Lo abbiamo fatto apposta - spiega il tesoriere del gruppo Pietro Laffranco - per protesta contro le parole di Monti su Berlusconi. Ha detto una sacrosanta sciocchezza e noi abbiamo voluto lanciare un segnale".