Roma, 24 ottobre 2012 - Continuano le 'consultazioni' del premier Mario Monti con esponenti della sua strana maggioranza in merito alla legge di stabilità, criticata praticamente da tutti, Pd in testa. Dopo aver incontrato, lunedì, Pier Ferdinando Casini, Monti ha visto ieri a cena Berlusconi e Alfano e stamattina e ancora nel pomeriggio Bersani.

L'INCONTRO CON BERSANI - Pierluigi Bersani ha trovato un Mario Monti “disponibile” ad ascoltare le critiche del Pd al ddl stabilità, ed esce dal colloquio di palazzo Chigi con una convinzione: “Gli spazi ci sono”. Il segretario del Pd spiega che “il governo è affezionato ai saldi, come tutti noi, e a dare qualche segnale sulla riduzione del cuneo fiscale”. Ma le modifiche chieste dal Pd su scuola, enti locali e parte fiscale “sono possibili con questi saldi” . E comunque, ricorda Bersani, “non dimentichiamoci che questo governo, con tutti i difetti che avrà, sta cercando di porre rimedio a decisioni prese dal governo precedente, come il pareggio di bilancio nel 2013, e non è facile per nessuno”.

Bersani parla dunque di “incontro buono”, nel corso del quale “ho avuto modo di esporre le nostre ragioni e i problemi che ravvisiamo, con le soluzioni possibili”.
Temi noti: “La scuola, che è stata troppo colpita. Bisogna fermarsi, e con un po’ di calma fare un ragionamento di riforma dialogando con tutti. Abbiamo quindi chiesto che le norme, o buona parte di esse, vengano riconsiderate”. E poi il fisco: “La nostra preoccupazione è che questo ‘giro’ fiscale”, ovvero l’aumento dell’Iva, il taglio dell’Irpef e il taglio delle detrazioni, “alla fine vada a beneficio dei ceti popolari e aiuti la domanda”. Dunque “abbiamo confrontato le nostre valutazioni, considerato qualche ipotesi di correzione, ora dovremo ragionare anche con le altre forze politiche”. Di sicuro “ci vorrà qualche modifica”, in primo luogo sul taglio delle detrazioni.

Infine, il capitolo Regioni, enti locali e sanità: “Sono temi delicatissimi. Abbiamo ribadito che siamo assolutamente favorevoli alla riduzione dei costi della politica, e in qualche caso a rafforzare le misure previste. Ma non siamo d’accordo su norme che limitano l’impianto dell’autonomia rendendo più difficile la vita agli enti locali e quindi ai cittadini”.

Una disponibilità al dialogo Pier Luigi Bersani l’ha trovata anche nel ministro dell’Economia Vittorio Grilli, anche se “ci sono dei punti fermi”. Il segretario democratico, al termine dell’incontro con il presidente del Consiglio Mario Monti e con il ministro dell’Economia, ha risposto così ai cronisti che gli chiedevano si ci fosse stato un chiarimento dopo il botta e risposta di ieri sul fisco: “Come al solito, si tratta di capire di che ‘numeri’ parliamo: se ci si riferisce solo all’Irpef, si può anche dire che la maggior parte delle persone trarrebbero beneficio da questo intervento. Se però uno mette assieme anche il calcolo dell’Iva i conti cambiano: se uno mette tutto assieme è difficile dire che i ceti popolari ci guadagnano”. E a chi gli chiedeva se Grilli avesse mostrato disponibilità, Bersani ha risposto: “Ci sono dei punti fermi, anche di principio, ma ho trovato disponibilità al dialogo”.

LA CENA CON BERLUSCONI - Quasi tre ore di incontro, ieri sera a Palazzo Chigi, tra il presidente del Consiglio {{WIKILINK}}Mario Monti{{/WIKILINK}}, assistito dal sottosegretario Antonio Catricalà, e il Presidente del PDL {{WIKILINK}}Silvio Berlusconi{{/WIKILINK}}, con il segretario del PDL {{WIKILINK}}Angelino Alfano {{/WIKILINK}}e Gianni Letta. La cena è stata dedicata a un esame della situazione politica, alle prospettive di modifica della legge elettorale, nonché alla situazione economica e alla legge di stabilità. Non si è parlato solo, quindi, della legge di stabilità che da giorni è nel mirino proprio dei partiti della ‘strana maggioranza’. Al Professore preme che l’agenda portata avanti dall’esecutivo non venga abbandonata e che venga assicurata la governabilità in futuro, se è vero che anche ieri ha chiesto informazioni su ciò che sta accadendo nel Pdl e nei partiti che lo sostengono.

ALFANO - Nessuna “preclusione netta” dal parte del presidente del Consiglio, Mario Monti, alle proposte del Pdl per la modifica della Legge di stabilità,  ha detto il segretario del Pdl, {{WIKILINK}}Angelino Alfano{{/WIKILINK}}, nel corso di una conferenza stampa. Nell’incontro di ieri sera con i vertici del Pdl, ha spiegato, “Monti ha ascoltato con grande interesse le nostre proposte. Ovviamente la logica non puo’ essere quella del telequiz. Il Governo non da’ risposte immediate ad uno schiocco di dita, ma da parte del premier non abbiamo avvertito una preclusione netta”.

FINANCIAL TIMES E IL FUTURO DI MONTI  - L recessione più profonda e la disaffezione per la politica in Italia alimentano le aspettative su un nuovo incarico a Mario Monti, "l’uomo per tutte le stagioni" secondo quanto scrive il Financial Times oggi: al presidente del Consiglio potrebbero venire offerti almeno tre ruoli, premier nel caso in cui non esca una maggioranza chiara alle urne, presidente della Repubblica o ministro dell’Economia e degli Affari Europei in un eventuale governo di centro-sinistra.

Quest’ultima ipotesi, che il Ft definisce 'nuova', sarebbe solo un passaggio nella carriera di Monti, che lo traghetterebbe "a fine 2014, quando è probabile che concorrerà per succedere a Herman Van Rompuy alla testa del Consiglio Ue". Inoltre - riferiscono al Ft fonti del Pd - come ministro dell’Economia "potrebbe negoziare con Bruxelles piu’ tempo per l’Italia per raggiungere gli obiettivi di bilancio".