Roma, 28 novembre 2013 - Non si arresta la galoppata del Bitcoin, la moneta elettronica che si basa su transazioni criptate completamente anonime: la valuta virtuale all’indomani del sorpasso della soglia psicologica dei 1.000 dollari segna nuovi massimi storici superando quota 1.200. Ma fate molta attenzione a non buttarli via: esiste il rischio di ripetere il costosissimo errore di James Howells, il sistemista che si distrattamente liberato di bitcoin per più di 5 milioni di euro contenuti in una hard disk. (LA STORIA DI HOWELLS)

IL MAGICO PICCO - Nel corso della seduta la valuta ha segnato un picco a quota 1.224 dollari. Una corsa rialzista che sembra autoalimentarsi nel battage mediatico, e soprattutto sui social media, che circonda la cyber moneta. Il tutto a dispetto della diffidenza che continua a circondare il Bitcoin sulla stampa finanziaria internazionale. Proprio oggi, nel dare conto del sorprasso dei 1.000 dollari, il Financial Times attribuisce il rialzo esclusivamente “agli speculatori”, e al battage di vari media e dei social media attorno alla cyber valuta. Nelle ultime settimane, inoltre, le sue quotazioni sono state proiettate al rialzo da alcune audizioni al senato Usa che hanno fatto presagire qualche iniziativa regolamentatoria di base in vista da parte degli Usa. Uno sviluppo che potrebbe rafforzare la percezione di affidabilità della valuta virtuale, anche sulla base del parere positivo ("può essere un sistema sicuro") da parte della Consob Usa.

GLI SCETTICI - Il FT parla di diffusi scetticismi tra gli esperti, che pure ammettono come la tendenza al rialzo della "moneta dei nerd" potrebbe proseguire. Ma di colpo le quotazioni potrebbero collassare e uno dei problemi principali del Bitcoin, che tende a tenere alla larga i risparmiatori, è legato alla sua accentuata volatilità: le impennate sono spesso seguite da crolli repentini.

LA STORIA - Il Bitcoin è stato creato da un gruppo di programmatori rimasti anonimi, non è emesso nè regolamentato da alcuna banca centrale e il suo numero è limitato da un complesso schema di codici informatici. Viene utilizzato per scambiare diversi tipi di merci di largo consumo e servizi, e garantisce l’anomimato ai suoi utilizzatori. QUI L'APPROFONDIMENTO