Roma, 23 aprile 2014 - Il governo incassa la fiducia in Aula alla Camera sul dl Lavoro con 344 sì.
I voti contrari sono stati 184, con 528 presenti e votanti e una maggioranza a 265 voti. Ma non si placano le polemiche interne alla maggioranza, che vedono schierati su fronti opposti Ndc e Pd, soprattutto nella parte 'minoritaria'.

Matteo Renzi, come al solito, tira dritto e ha dato appuntamento per le 14, quando ha tenuto un botta e risposta con i cittadini tramite Twitter. Intanto incassa la stima, chissà quanto voluta, di Sandro Bondi, che addirittura invita ad appoggiare il premier del Pd.

Infine continua anche la polemica sulla Partita del Cuore in diretta Rai, con Cuperlo che assicura: "Niente di male se Matteo non ci va". Alla fine è lo stesso premier a risolvere l'empasse, rinunciando a giocare pur definendo le polemiche 'ridicole'.

ALFANO: LA SINISTRA RALLENTA - "Diamo merito a Matteo Renzi che sta rinnovando la Sinistra sui contenuti": cosi’ ha detto il leader di Ncd, Angelino Alfano, che per spiegare cosa sta avvenendo ha usato una metafora calcistica. Secondo il ministro infatti, Renzi con il decreto sul lavoro in Consiglio dei ministri ha "mandato la palla avanti in modo forte" e in Commissione "la Sinistra del Pd l’ha rallentata. Una prova - ha concluso - che resistenza a sinistra la trova anche lui".

“Il Governo - ha voluto sottolineare Alfano  - non corre alcun rischio. Vive un momento di grande luna di miele con il Paese e noi siamo protagonisti di questo Governo. Vogliamo essere gli acceleratori del cambiamento, e sosteniamo questo Governo perché significa mettersi dalla parte dell’Italia e degli italiani e dei loro bisogni”.

M5S POLEMICO - "Le riforme costituzionali non possono essere né affrettate né essere utilizzate per fare campagna elettorale”, dice Giovanni Endrizzi, capogruppo M5S in commissione Affari costituzionali Senato. “Renzi - aggiunge - sommerge e satura l’attenzione pubblica con annunci, promesse e finte riforme. In onda il calendario delle Camere di decreti d’urgenza e fiducie e, come i furbi che approfittano delle piene dei fiumi per disperdere sostanze inquinanti, puntando sulle difficoltà a filtrare bugie e porcherie”.

SACCONI CRITICO - "Sul decreto legge per il lavoro la maggioranza di governo non rischia, ma Matteo Renzi rischia il logoramento per l’inefficacia della sua azione", ha detto Maurizio Sacconi intervistato dalla Telefonata di Canale 5.

“Cambiare il provvedimento a palazzo Madama - ha aggiunto il capogruppo di Ncd al Senato - non è per noi solo una speranza, ma una volontà determinata, anche perché questo ramo del Parlamento si presta di più alla mediazione. Il vero paradosso è che noi abbiamo difeso la legge così come è uscita da palazzo Chigi, mentre molte critiche sono venute proprio dal Pd. Renzi non può considerare questo un dettaglio".

L'ANNUNCIO: BONAIUTI ADERISCE UFFICIALMENTE A NCD

L'ENDORSEMENT DI BONDI  - “Il centrodestra non solo è diviso, com’è evidente, ma soprattutto è privo di una strategia per il futuro", scrive in una lettera alla Stampa Sandro Bondi, ex ministro della Cultura nel governo Berlusconi. E parla del "fallimento" del centro destra annunciando il suo appoggio a Matteo Renzi. Per Bondi, in Forza Italia, "tutto in fondo è affidato più ancora che nel passato al carisma di Berlusconi, che suscita ancora un forte rapporto con l’elettorato moderato e il cui intuito politico è tuttora capace di produrre esiti inaspettati e sorprendenti". Ma anche in caso di vittoria, per l’ex ministro, "resta un gigantesco problema che riguarda l’identità del centrodestra in Italia, soprattutto dopo l’insediamento del governo Renzi e il cambiamento profondo di cui l’elezione al soglio pontificio di papa Francesco è solo una delle espressioni".